157) Storia di Ambra di Padova

Ciao Veronica, mi chiamo Ambra e ho 27 anni (quasi 28!). Ho ricevuto il tuo libro ieri e alla sera l’avevo già terminato…
Ti faccio i miei complimenti, di cuore, per il libro, per il coraggio dimostrato, per la tua caparbietà…è così che si reagisce, è il modo giusto.
Ho deciso di raccontarti oggi la mia storia perchè sono particolarmente incazzata…quindi mi serve un po’ da sfogo!!!
Ho avuto l’immensa fortuna nel gennaio 2003 di dare alla luce la mia Gioia, di nome e di fatto…dopo 9 lunghi mesi passati tra il letto, il divano e l’ospedale, mesi in cui tutti i medici mi davano per spacciata tranne il mio ginecologo-angelo custode, è nata lei…il mio miracolo d’amore, così il nome è venuto da sè!
Per uno scherzo del destino a me l’endometriosi è venuta dopo il parto…se prima non avevo mai avuto niente dopo ho iniziato a soffrire come una bestia…tralascio il racconto di tutte le magagne, dei giri in sala operatoria…vorrei parlare solo delle cose “belle” che mi ha portato qs. malattia, alla fine le devo molto. Come hai detto tu anche io da una cosa brutta ne devo per forza ricavare una bella. L’anno scorso a causa dell’endo ho perso un bambino ancora prima di sapere che l’aspettavo…è successo pochi giorni prima del compleanno della mia piccola, così ho pensato che non mi dovevo abbattere, che anche se il dolore era immenso non dovevo lasciarmi andare. Ed è allora che ho cominciato a fare volontariato in un istituto di minori abbandonati della mia città, prima io, e poi tutta la famiglia. Li ho conosciuto tanti bimbi e tante storie diverse, ho visto tanta sofferenza, tanto dolore, ma ho ricevuto anche tanti sorrisi, tanti abbracci e tantissimo amore. In particolare abbiamo sempre seguito 2 fratellini di 5 e 4 anni, siamo diventati gli “zii” ufficiali di qs. bambini e da un anno e mezzo passano con noi ogni week end e tutto il loro tempo libero. Li adoriamo come fossero figli nostri…Questo percorso ci ha fatto crescere molto come famiglia, come coppia, come singole persone…e così la conclusione naturale è stata iniziare le pratiche per l’adozione. Mi sento come in debito con quei bambini e DEVO farlo, per loro, per tutti quelli che ho conosciuto…Io voglio essere la mamma di un bambino come loro, un bambino sfortunato che ha tanto bisogno di essere amato. Nel frattempo ci hanno anche illuso di poter avere in adozione loro 2 e sarebbe stata la cosa più bella per noi, ma venerdì scorso ho ricevuto la triste (per noi) ma allo stesso tempo meravigliosa notizia che ad inizio estate andranno in adozione. Il nostro dolore è immenso, ma è tanto grande anche la nostra gioia…
Nel frattempo stiamo anche provando ad avere un altro figlio naturalmente, chissà se arriverà…ma non me ne faccio una croce, ho capito che si può essere MAMMA in tantissimi altri modi. Io di tutti quei bimbi mi sono sentita mamma perchè li ho amati nell’unico modo in cui riuscivo ad amarli, con tutto l’amore di mamma di cui sono capace, e non li ho mai visti come dei bambini “diversi” dalla mia Gioia.
Ti ho detto che devo molto all’endo proprio per questo, perchè mi sento tanto cambiata, se mi guardo allo specchio non mi riconosco nemmeno rispetto a qualche anno fa! E come ha cambiato me ha cambiato anche mia figlia, mio marito, i nonni…
Oggi sono particolarmente incazzata perchè da un po’ di giorni ho dei nuovi sintomi strani che non mi fanno pensare a niente di buono! E poi ieri avevo messo nella bacheca della scuola materna di mia figlia, su autorizzazione delle maestre, i volantini contenuti nel libro, tanto perchè su 130 mamme qualcuna si soffermasse a leggere…questa mattina non c’erano più, ma non perchè siano andati a ruba, perchè qualche ignorante ha avuto la fantastica idea di levarli. Ma io li rimetterò!
Nonostante le incazzature continue, soprattutto con le amiche che non ti capiscono e non lo faranno mai perchè non sanno di che cavolo stai parlando, nonostante i dolori, i sintomi, la sofferenza, nonostante tutto se qualcuno mi chiede come è la mia vita oggi io gli rispondo che è MERAVIGLIOSA anche grazie all’endometriosi.
 
Ambra – Padova
Sai Ambra, la tua storia che ho letto nel pomeriggio, è arrivata nel momento giusto, e subito l’ho fatta leggere in anteprima ad una ragazza che sta passando un momento difficile e che sono certa seguirà il tuo esempio. Sono sicura che leggere le tue parole l’abbia aiutata a guardare oltre il dolore del momento e a capire che si possono prendere tante strade per arrivare alla stessa immensa gioia.
Grazie per averci scritto e per averci regalato belle emozioni.
Vero

Un pensiero su “157) Storia di Ambra di Padova”

  1. Cara Veronica, purtroppo anche io devo mandarti un aggiornamento alla mia storia (mi sembra sia la nr. 178, spero controllerai tu, ora il tuo blog è fuori servizio)…vorrei tanto fosse un aggiornamento come gli ultimi che ho letto con i passaggi di tante cicogne, ma non è così. Ho bisogno però di sfogarmi con qualcuno, di raccontare tutto quello che è successo ultimamente, mi sembra di essere entrata in un tunnel del quale non vedo l’uscita.
    Ti dicevo che il mio ginecologo per me era fantastico…è vero, lui era anche il mio migliore amico, gli raccontavo tutto, uscivamo anche assieme, era un’amicizia vera e profonda, non capita da molti, ma da me e mio marito sì, e qs. era l’importante. Purtroppo a causa di qs. amicizia lui non ha più dato retta alla mia salute, mi visitava raccontandomi i cavoli suoi mentre io ero a gambe aperte…Io da un pezzo gli dicevo che non stavo bene (da un anno!), che avevo tanti sintomi intestinali, ma lui banalizzava. All’ultima visita di 3 mesi fa mi trovò in gran forma, in piena salute, tranne per una piaghetta all’utero secondo lui causa dei miei dolori e perdite dopo i rapporti. Tutto qui, una piaghetta. Non mi fidai più e mi decisi, su consiglio di tante ragazze conosciute qui nel blog, di andare da uno specialista della malattia, anche se sentivo che il mio corpo mi stava dando dei segnali molto chiari che per tempo non aveo ascoltato. Mi trovò maluccio…la malattia infitrata nei nervi, forse nell’intestino. Mi fece dare dei voti ai miei sintomi…finalmente qualcuno mi dava retta, sapeva già cosa sentivo prima che io glielo raccontassi. Ho fatto 2 mesi di accertamenti dolorosi e ora sono in lista per una nuova laparoscopia. Ho detto addio al mio ex medico e ora anche ex amico. La sofferenza e il dolore nel farlo sono stati enormi, so di avergli dato un enorme dispiacere, ma era ora di pensare un po’ a me. Lui ha capito, e ha sofferto con me. Non lo perdonerò mai di non avermi dato retta e di non avere avuto l’umiltà magari di mandarmi da qualcun altro se lui non se la sentiva più di visitarmi visto il ns. rapporto o se non capiva i miei sintomi. Prima batosta è stata questa, seconda quella dell’intervento da affrontare a breve.
    Terza batosta: ti avevo detto che abbiamo già una bimba ns. e poi 2 fratellini che vivono in istituto in affido (non è un vero affido cmq) al week end, e che poi stavamo facendo lo studio di coppia per l’adozione. Andava tutto a meraviglia. Ieri abbiamo avuto l’ottavo colloquio. Ti premetto che i primi 7 sono andati benissimo, non sospettavamo niente. Ieri ci hanno chiesto di rinunciare all’adozione e magari ripresentarci più avanti. Secondo loro in qs. momento abbiamo troppa carne al fuoco. Primo, la mia malattia, per loro è un enorme problema, sì perchè io non ho ancora una diagnosi certa e una cura. Ho spiegato in tutti i modi e con tutta la forza che avevo che è una malattia cronica, che probabilmente non avrò mai una diagnosi certa e sicuramente mai una cura…niente da fare, non ci sentivano. Non posso in qs. condizioni affrontare lo studio di coppia, ti rendi conto??? Mi hanno detto che poi sono giovane e devo prima elaborare il mio lutto di non avere figli (nessuno mi ha ancora diagnosticato la sterilità). Io ho detto in tutti i modi che non voglio avere una gravidanza, ora voglio pensare all’adozione, niente, se prima andava bene tutto qs. (prima dei miei accertamenti) ora non più. Mi hanno detto delle cose orribili, fatto sentire una merda (scusa, ma ci sta tutta). Mi hanno detto che io di fronte al dolore scappo e non lo so affrontare, prima devo imparare a faro. Sai perchè? Perchè l’anno scorso ho avuto una forte emorragia e il mio medico mi ha detto che poteva essere un microaborto, che avrei dovuto fare il test per saperlo e io non ho voluto fare il test…perchè dentro di me già lo sapevo e una riga rosa cosa avrebbe cambiato se tanto il mio bambino non c’era più? Per me era una cosa macabra farlo quando era già morto. Secondo loro avrei dovuto farlo, sapere e affrontare il mio lutto. Invece io per reagire mi sono messa a fare volontariato in istituto…sbagliatissimo!
    E poi perchè dopo il parto di Gioia sono stata operata d’urgenza per emorragia…potevo morirci lì, lo so. Nessun medico poi è venuto a parlarci, a dirci cosa fosse successo, e noi non abbiamo chiesto. Sbagliato anche qs. Scappati di nuovo di fronte al dolore, evitato di sapere…ma sapere che? Io volevo solo andare su dalla mia bambina appena nata. Veronica avevo 22 anni ero piccola, sperduta, mi hanno operato e io alla sera ero in piedi perchè volevo la mia bambina, non mi interessava niente, nemmeno di quel drenaggio appeso alla mia vagina che buttava fuori sangue. E mio marito certo, ha avuto paura che non uscissi più dalla sala operatoria, ma quando sono uscita siamo voluti tornare di corsa alla ns. favola, al ns. momento felice, dopo 9 mesi passati in pericolo era nata la ns. Gioia, volevamo solo stare con lei e godercela….tutto qui. Nessuno è scappato dal dolore.
    Seconda cosa: i bimbi in affido. Per loro dovremmo dire addio a loro. Non lo farò mai, ho detto, se non quando andranno in adozione. Non esiste…la vita li ha già privati di tutto, perchè dovrei privarli anche del ns. affetto??? Perchè? Secondo loro non riusciamo ad affrontare l’adozione in qs. condizioni. Il bimbo magari arriva tra 3 anni, mi spieghi cosa c’entrano ora ste cose? Io spero che tra 3 anni i “miei” piccoli abbiano trovato una famiglia…spero che saranno felici. Certo, soffriremo come dei dannati a salutarli, a non viverli più, ma è giusto così, siamo pronti, da tempo ci stiamo preparando, e lo stiamo facendo anche con Gioia. Uno fa del bene e per qs. motivo non può adottare, uno ha una malattia…altro motivo per non adottare.
    Sono nera, Vero, nera e sconfitta, una sconfitta dietro l’altra, un periodo orribile che sembra non avere più fine. E ora per come sono fatta io mi verrebbe da dire “vado avanti lo stesso”, sì perchè abbiamo una settimana di tempo per pensare se rinunciare o se proseguire, in qs. caso loro faranno una relazione con parecchi punti negativi e quando ci presenteremo al giudice deciderà lui. Mi viene da farlo a me, davvero…proprio perchè per carattere cerco di reagire subito alle cose, di trovare il lato positivo, di andare avanti sempre. Mi viene da fargliela vedere a quelle stronze, magari troveremo un giudice umano, racconteremo la ns. storia e lui ci capirà e ci darà l’idoneità, e torneremo dalle psicologhe un giorno a presentare il ns. bambino…non sarebbe bellissimo?
    Veronica, conosco coppie che hanno avuto l’idoneità e ora hanno il loro bambino perchè hanno raccontato tante cazzate, hanno tralasciato i problemi, hanno finto, e ora hanno divorziato, oppure non si parlano…il ns. errore è stato di dire la verità. Tante amiche mi avevano detto “non parlare dell’endometriosi, ti creerai problemi”, ma come facevo…dall’endometriosi dipende la mia vita, dall’endometriosi sono arrivati i miei bambini, come potevo tralasciare tutto??? Cosa devo fare Veronica? Sono in crisi…e sono incazzata, più che triste, incazzata nera…e gliel’ho detto alle psicologhe…almeno qs. sodddisfazione, cavoli. Ho detto che ero nera, che secondo me loro stavano sbagliando tutto, facendo un errore enorme a bloccarci qui…ma non è servito.
    Grazie Vero. L’ho scritta tutta d’un fiato, perdona gli errori…
    Ambra – Padova

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