E’ veramente incredibile entro oggi per la prima volta all’interno di questo sito dopo averti conosciuta all’incontro di presentazione del tuo libro venerdi a Reggio. Ciao Veronica sono Giulia. Sono allibita dalle numerose esperienze riportate da diverse donne,diverse si ma accomunate accidentalmente tutte dalla stessa malattia o”cosa” come la chiamo io….. Ho iniziato a piangere e per circa dieci minuti non ho potuto far a meno…..solo lacrime. A volte nel nostro sciocco immaginario si pensa di aver rimosso tutto o di riuscire ad andare avanti facendo finta di niente e poi……
Bastano due righe che “raccontano la tua storia” dico la tua perche’ leggere di questa malattia attraverso altre donne e’ come leggere la propria, tutte dannatamente uguali, niente che cambia e poco che finisce a buon fine.
Anche il mio iter rispecchia in particolare quello di una ragazza della quale ora non ricordo il nome.
Forse ho pianto per questo motivo credo, il sentire anche se non dalla tua bocca, un racconto che ti somiglia, stesse parole, stesse stanza d’ospedale, stesso tutto come se da fuori un’altra persona sapesse tutto di te.
A volte nel nostro sciocco immaginario si pensa di aver rimosso tutto e che stupide che siamo si pensa di poter continuare felici e poi……..basta una parola sbagliata, un’amica che ti dice del suo lieto evento,una testimonianza nel momento no e l’endometriosi la fa da padrone…mannaggia!!!!
Comunque io rimango del mio assoluto parere che l’universo e’ donna e che finita una lacrima ci saranno sempre sorrisi imminenti.
E’ stato bello conoscervi tutte te per prima Veronica, Marisa e le ragazze dell A.P.E.
Giulia
Ciao Giulia, che belle cose hai scritto. E’ vero … le storie delle altre ragazze, sono tutte uguali, seppur diverse. E’ uguale il dolore, è uguale lo sgomento, la paura, la rabbia. Ma cerchiamo tutte di asciugarci le lacrime per far comparire i sorrisi. Così deve essere sempre. Ti abbraccio
Veronica