481) Storia di Silvia di Ferrara

Ciao Veronica, ho letto un tuo libro mesi fa e volevo scrivere la mia storia ma poi ho pensato che avrei avuto molto tempo per farlo durante la convalescenza post-operatoria ed infatti eccomi qua rientrata sabato dall’ospedale di Bologna con una tuba ed un pezzo di intestino in meno.
Capii che ero diversa dalle mie amiche sin da subito, dalla prima mestruazione quando i dolori mi impedivano persino di seguire le lezioni a scuola. Mi rivolsi a una ginecologa della zona la quale mi prescrisse la pillola e mi disse che era tutto ok e che dovevo sopportare. Naturalmente i dolori continuavano ma solo due o tre giorni durante il periodo mestruale poi la mia vita riprendeva serena finche’ decisi, dopo il matrimonio, di avere un figlio e smisi la pillola.
Questo figlio non arrivava ma i dolori aumentavano ogni mese sempre di piu’ , sempre di piu’ fino ad dover andare anche al pronto soccorso in piena notte e non solo nel periodo mestruale ma tutto il mese avevo fitte che mi inginocchiavano, vomitavo, non riuscivo ad alzarmi se prima non mi imbottivo di antidolorifici, cosi’ dopo diagnosi del tipo: colica intestinale o ernia ombellicale mi decisi ad allontanarmi da casa e trovare un bravo ginecologo.
Per fartela breve a Ferrara capirono subito che si trattava di endometriosi ma, a causa della rete che nel frattempo mi avevano messo nella pancia, pensando che fosse un ernia ombellicale, nessuno si e’ preso la responsabilita’ di operarmi e dunque mi mandarono a Bologna dove finalmente una settimana fa mi diagnosticarono, dopo cinque ore di intervento, ENDOMETRIOSI IV STADIO.
Il mio calvario per ora e’ durato sei anni e nel frattempo ho provato a fare due fivet ma con esito negativo.
Se posso permettermi credo che l’inseminazione abbia solo peggiorato, e anche di molto, l’endometriosi, infatti tutte le cisti che avevo sono comparse dopo i bombardamenti ormonali, ma questo e’ solo un mio pensiero.
Oggi sono serena perche’ penso di aver fatto tutto il possibile per avere un figlio e domani guardando indietro non potro’ avere rimpianti.
Mio marito, la mia famiglia e tutti i mie amici mi sono vicini e se so benissimo che anche la mia amica endometriosi non mi ha abbandonato ma ormai non mi spaventa piu’.
Un abbraccio forte a tutte voi ragazze che ogni giorno affronate questa malattia e un bacio a Te Veronica per ringraziarti di quello che hai fatto e che continui a fare.
Silvia

Ciao Silvia, mi trovi d’accordo con le tue riflessioni. Anche io continuo a pensare che le cure ormonali su alcune di noi, abbiano peggiorato la nostra condizione. Mi sono fatta questa idea, oltre che su me stessa, anche su tante storie che mi sono arrivate. Ma di fatto, non ci sono prove concrete che testimoniano questa nostra sensazione, ogni volta che faccio questa domanda ai dottori specializzati in endometriosi e in fecondazioni durante i convegni, la risposta è sempre vaga e incerta.
Sono contenta di saperti serena ora. Riuscire ad andare avanti senza voltarsi indietro è fondamentale nell’accettazione della malattia. Così come è importante darsi dei punti di arrivo per non rischiare di passare la vita nell’oblio della sofferenza.
Ti abbraccio, grazie per la tua testimonianza e buona convalescenza.
Vero