241) Storia di Cristina77 di Verona

Carissima Veronica,
 
mi chiamo Cristina e ti scrivo in quanto ho ricevuto il tuo libro per posta nei giorni scorsi con la tua dedica particolare, e ti ringrazio, confermandoti che ha raggiunto il cuore. Credo che sicuramente il fatto che scrivi di un’esperienza vissuta ti fa scrivere in modo così coinvolgenti, quasi fosse un giallo con la “suspance” (non so se si scrive così) nel cuore. Mi ha colpito portandomi dal sorriso alle lacrime anche il fatto che quasi tutto quello che hai vissuto tu, perlomeno per la prima metà del libro, l’ho vissuto anche io.
Comunque l’ho letto oggi tutto d’un fiato, in un pomeriggio d’autunno della seconda settimana di riposo dopo il mio primo intervento di endometriosi. Grazie per aver condiviso con me / noi, che abbiamo la tua stessa malattia, la tua esperienza.
Il mio percorso verso questa malattia è particolare, passa dall’ignoranza fino ad una settimana fa, alla conoscenza che mi spaventa.
Considera che avrò passato almeno 10 visite da ginecologi nei miei 31 anni di vita, due anche urgenti perchè avevo talmente male alla pancia che sono andata al pronto soccorso e mi hanno pure fatto pagare il tiket di non urgente!!! Questa è la vergogna, stare male e nessuno che capisce perchè,
Dicevano   “…. semplici dolori mestruali, basta prendere qualche antiinfiammatorio, passa tutto….” Peccato che erano giorni che andavo avanti ad antiinfiammatori. E la febbre?? anche questa passa con l’antiinfiammatorio? …. Risposta “ma no, sarà un pò d’influenza, quando il fisico è indisposto tutte le malattie si attaccano!!!…”
E paga allora il tiket del pronto soccorso per intervento non urgente, parole dai miei familiari che mi avevano portato all’ospedale per niente.
 
Poi fulmine, al ritorno dalla decima visita ginecologica dove si evidenzia che tutto è normale e quindi se voglio iniziare a pensare a gravidanze non ci sono problemi a parte risolvere il problema di candida che mi assillava da ormai due anni, il mio medico di base – medico di famiglia, che aveva letto il tuo libro, mi fa 3/4 domande incentrate sul dolore e poi mi dice: ” secondo me hai l’endometriosi!!”.
Di tutta risposta dico: “Cosa, scusi, … endo-…che cosa?” 
Ripete: ” secondo me hai l’endometriosi!” e prosegue ” guarda, è solo un sospetto, non ti preoccupare, vai a fare una visita specialistica da questi ginecologi e poi mi farai sapere.”
Io gli dico: “ma è grave?”
Lui risponde: “no, non ti preoccupare, è una malattia invalidante, ma non preoccuparti”.
Non certa di quanto da lui dichiarato, esco dall’ambulatorio e vado a casa. Penso, penso, penso a quanto mi ha detto e poi inizio a navigare in internet perchè non resisto, non e grave ma invalidante. Ma che malattia è non grave ma invalidante?
Il giorno seguente chiamo per fissare un appuntamento con questi medici ma da maggio 2008 l’appuntamento è disponibile solo a settembre o ottobre 2008.
Se non è grave ma invalidante, magari entro settembre diventa invalidante!!!!
Che fare? Fortunatamente trovo in internet un’associazione per endometriosi, chiamo e mi indicano l’Ospedale di Negrar che fortuna vuole è anche vicino a casa mia.
Bene fisso la visita per giugno 2008 dove mi viene confermata l’endometriosi, poi un’altra con tutti gli esami a luglio 2008, a metà ottobre 2008 l’intervento con endometriosi grave al IV grado ed ora RIPOSO.
 
Fino al mio rientro dall’ospedale (per altro eccezionale, ottimo il reparto e lo dichiaro anche se sembra che voglio fare la pubblicità, perchè con me sono stati eccezionali) ero ignorantissima o forse ingenua, pensavo di fare l’intervento in dayhospital e di tornare a casa il giorno stesso o al massimo il giorno dopo; pensavo poi di fare qualche giorno di letto, non un mese con prescrizioni che arrivano fino al terzo mese dopo l’intervento!!!!
 
Comunque nelle ultime due settimane mi sono istruita, ho letto il tuo libro, ho letto tutte le newsletter delle associazioni e devo dire la verità, iniziavo a sentirmi SFIGATA!!!!
Poi ho pensato che invece di sentirmi sfigata, devo ringraziare il mio medico di base, le associazioni e devo ringraziare soprattutto TE perchè con il tuo libro, scritto per caso, per volontà, non so perchè, ha fatto si che il mio medico scoprisse l’esistenza della malattia, me l’ha diagnosticasse. Ed ora, spero di essere sana e poter condurre una vita “normale” anche se ho scoperto appunto che nella maggior parte dei casi il problema non è risolto per sempre e l’intervento si deve rispetere.
Comunque la speranza è l’ultima a morire!!!!
Quindi io ora mi sento FORTUNATA. 
 
GRAZIE ANCORA da Cristina ’77
Penso che possiate immaginare cosa ho provato nel leggere questa testimonianza.
Tutto quello che con l’associazione APE stiamo facendo per fare “informazione” anche e soprattutto alla base di questa lunga catena, cominciando ad organizzare convegni apposta per i medici di base, che solitamente sono i primi a raccogliere i nostri lamenti di dolore.
Un libro ha fatto questo. Un libro ha messo fine al pellegrinare di Cristina.
Un libro che forse ha fatto parte del progetto
http://www.donneaffettedaendometriosi.it/informendo.htm  che forse, qualcuna di voi ha permesso che venisse spedito ad un dottore della nostra lista. Su di noi possiamo sempre contare, questo lo sapevo, non avevo dubbi.
E’ con voi che voglio gioire di questa mail. Ringrazio Cristina di averci raccontato la sua storia, e le faccio tanti tanti auguri.
Vero