278) Storia di Paola

Veronica….
non so che dire….leggo storie di ragazze per le quali l’endometriosi è davvero un inferno, come dice il tuo libro e mi chiedo se io meriterei di apparire nel tuo blog, se la mia storia è paragonabile alle tante che ho letto….
Alla fine penso che l’endometriosi non è uguale per nessuno, ma per tutte è un mostro che ti distrugge dentro, sia fisicamente, che moralmente.
Tra il 1998 ed il 2001 (non so indicare un momento preciso) comincio ad accusare fastidi durante il ciclo. Dapprima come un senso di peso nell’intestino, accompagnato a stitichezza. Non ci bado, penso sia una cosa normale (ecco perchè non riesco a datare l’inizio della malattia).
Nel 2001 i dolori cominciano a farsi lancinanti. Perdo mediamente 3 giorni di lavoro al mese. Non esco di casa, in quel periodo, non dormo, urlo dal dolore, non riesco a stare seduta. Vivo da sola, appena uscita da una separazione, col morale sotto i piedi e con la paura di stare in casa da sola ad affrontare la realtà di quel periodo. Penso i dolori siano dovuti alle Emorroidi (chi, ci capisce? nessuno ne parla mai…internet non era disponibile come oggi) e non mi sento di andare a farmi visitare. Non è il massimo della vita, andare da un proptologo ed essere poi operata. La cosa, però che mi suonava strana era il fatto che i dolori arrivassero i primi giorni del ciclo….
Non vivevo più. Passavo una settimana a stare male, una bene e poi ricominciava il pensiero che di lì a due settimane sarei stata male ancora… il pensiero non mi lasciava. Psicologiamente ero a terra…
Vado avanti…nel 2002, durante una banalissima visita ginecologica (attraverso il SSN, per giunta), accenno al dottore riguardo ai miei dolori. Non ho mai avuto simpatia per quel medico, ma devo riconoscergli il fatto che, da subito, mi nomina una malattia per me ancora sconosciuta ” ENDOMETRIOSI” e mi dice anche di fare delle ricerche in Internet per capire cosa fosse.
La cura che mi da è l’Enantone. Sei mesi di cura in menopausa. Rinasco. Le caldane e tutto il resto sono niente di fronte a quello che avevo subito sino ad allora.
Finiti i sei mesi ricomincio a stare male. Nel frattempo mi avevano dato il nome di un medico endoscopico molto bravo che cura in clinica Mangiagalli a Milano. Mi affido alle sue mani. mi visita a febbraio 2003. Finalmente vede il nodulo endometriosico (situato nel douglas). Nessuno mi aveva detto sino a quel momento dove fosse situato, quali organi avesse colpito la malattia.
A fine marzo vengo operata in laparoscopia. Effettua anche una cromosalpingografia, attraverso la quale mi dice che le mie tube sono a posto e che non avrei avuto problemi a concepire. Peccato che ancora mi mancava la materia prima!!!
Mi dice anche che il nodulo non è stato asportato completamente, perchè con radici profonde nella parete. Quindi non mi sarei dovuta aspettare di essere guarita, ma di avere una qualità della vita migliore. Così è, in effetti…peccato che io sto male ancora. Quando si soffre tanto per un disturbo, non si ha la capacità di sopportare più lo stesso disturbo, neppure se presente in misura minore. Io stavo male ancora. Dopo una visita, il medico che mi ha operato, mi fa prendere la pillola per tre cilci consecutivi e Naprossene sodico ogni giorno di sospensione pillola. Comincio a convivere con la malattia. Siamo nel 2004. Nel frattempo ho conosciuto il mio attuale compagno, ho avuto l’annullamento del matrimonio e abbiamo iniziato a convivere. Le cose andavano bene. Ad agosto 2004 decido di sospendere la pillola per cercare, successivamente, un figlio che arriva a novembre 2005. Senza troppe fatiche, nè problemi, nasce Alessandro. E mi illudo che l’endometriosi su di me non dia problemi di infertilità….è arrivato, il bimbo…
Nel 2006 decido la strada dell’omeopatia, per cercare di sconfiggere l’endometriosi che ricomincia a darmi fastidio…e poi….non ho intenzione di prendere il Naprossene per tutta la vita…se qualcosa di naturale può aiutarmi, ben venga… Sospendo la cura perchè decidiamo di avere un secondo figlio. Siamo ad aprile 2007. Rimango incinta subito (Allora, penso, davvero l’endometriosi non mi fa un baffo, da questo punto di vista!!!). Purtroppo a giugno 2007 perdo il bimbo..
Però ho le spalle larghe e mi dico che, se le gravidanze sono arrivate subito in entrambi i casi, non sarà certo un problema riuscirci di nuovo!!!
La settimana successiva mi blocco con la schiena.
Faccio una risonanza, scopro di avere due ernie al disco.
Da allora son passati quasi due anni. L’endometriosi continua a farmi stare male e comincio a pensare di essermi illusa riguardo all’effetto che ha su di me. La schiena mi fa sempre male, soprattutto prima i giorni antecedenti al ciclo.
A settembre 2008 comincio un persorso di riflessologia plantare per lenire il dolore (sia per l’endo, che per la schiena).
A novembre la schiena comincia a stare meglio.
Mi sblocco, finalmente, ma continua il dolore nei giorni antecedenti al ciclo. E comincio a pensare che la causa dei miei dolori alla schiena, ancora una volta, sia l’endometriosi!!! E’ un dubbio, ovviamente, ma è un dubbio forte, visto che per il resto del mese la mia schiena va decisamente meglio…
Siamo a febbraio 2009. Il ciclo appena passato mi ha lasciato un po’ di respiro…siamo forse sulla buona strada???? Io continuo con le mie sedute di riflessologia, sperando davvero che possa aiutarmi, se non a sconfiggere la malattia, almeno a lenire il dolore.
Nel frattempo comincio un percorso di PMA…non so dove mi porterà…sperò, però, un domani di vedere il sereno…
Alessandro è stato voluto e amato…se ne dovesse arrivare un altro sarebbe, se possibile, ancora più prezioso, perchè voluto ancora di più…
Un abbraccio a tutte coloro che stanno male (e non solo fisicamente) e un augurio perchè questa odissea possa avere una fine…
Paola

E’ curioso come a volte il nostro dolore venga sminuito da noi stesse.
Mi aspettavo di leggere che, come me, la tua endometriosi è asintomatica.
Invece non mi sembra che tu sia stata graziata dagli effetti di questa malattia.
Mi piace il tuo atteggiamento … la medicina “alternativa” sicuramente può aiutare molto a lenire il dolore. Inoltre fa bene anche psicologicamente sapere di prendersi cura del nostro corpo senza aggreddirlo.
Sono sicura che il tuo desiderio verrà realizzato. Hai tanto amore da dare e spero con tutto il cuore che il tuo Alessandro possa presto avere un fratellino.
Veronica