Buongiorno Veronica,mi chiamo Barbara, ho 33 anni, abito nella provincia di Roma e sono madre di 2 splendidi bambini, il primo di 4 anni e la seconda di 1 anno.
Prima che nascesse il mio primo genito ho subito 2 aborti spontanei senza che nessun ginecologo mi abbia saputo dare spiegazioni in merito nonostante abbia fatto tutte le dovute visite, analisi, egografie ecc..
Il mio primo ciclo mestruale l’ho avuto all’età di 12 anni e per tutta mia infanzia e fino a quando non mi è stata diagnosticata l’indometrosi, all’età di 28 anni, ho sempre avuto forti dolori prima e durante il ciclo. All’età di 22 anni per i forti dolori addominali sono stata ricoverata in ospedale ed operata di appendicite. Intervento che sicuramente è stato deciso dai medici per precauzione e non per necessità; questo lo immagino anche perché gli stessi dolori sono proseguiti negli anni successivi.
Nel 2001 resto incinta e al 3° mese di gravidanza subisco un aborto spontaneo. Seguono le visite e le analisi di rutin e la stessa cosa mi succede nel 2002. A questo punto mi sottopongo a svariate visite da ginecologi diversi fin quanto nel mese di febbraio del 2004 resto nuovamente incinta e dal 3° mese mi iniziano nuovamente le minacce di aborto e vengo ricoverata nuovamente in ospedale, dove vengo sottoposta a tutte le visite ed analisi opportune. Mi dimettono dopo 7 giorni con la diagnosi di distacco parziale della placenta con probabile perdita del feto. Sia il professore del reparto ginecologia dell’ospedale che il mio ginecologo, oltre che sottopormi a rigorosa cura con farmaci, mi hanno obbligato il riposo a letto. La mia preoccupazione era quella che perdessi nuovamente il bambino ed iniziavo a pensare che non ero predisposta per diventare mamma. Il calvario purtroppo è durato per tutto il periodo della gravidanza e fortunatamente il 20 dicembre del 2004 è nato il mio primo genito con parto cesareo, dopo 12 ore di travaglio. La felicità, l’emozione e la gioia di essere mamma hanno annientato tutti i dolori subiti durante la gravidanza e il parto.
Purtroppo i miei problemi non sono finiti, infatti dopo il parto, pur seguendo tutte le cure dei medici, continuavo ad avere forti dolori addominali, i quali mi diagnosticavano che erano dolori normali dovuti dalla contrazione dell’utero post operatoria.
Nei mesi successivi i dolori erano sempre più frequenti e forti ed il ciclo mestruale irregolare fin quanto dopo circa 9 mesi dal parto ho avuto l’interruzione del ciclo ed il mio primo pensiero è stato quello di essere nuovamente incinta. Una mattina, a causa di perdite di sangue, mi precipito al pronto soccorso e mi sottopongono ad una serie di visite ginecologiche e mi diagnosticano una gravidanza extra uterina; non convinta di quanto asserivano i medici ho seguito il consiglio di mia madre sottoponendomi a visita specialistica presso un professore di ginecologia di sua conoscenza operante nel settore della ricerca. Dopo una serie di visite, ecografie, analisi ecc. mi viene da questi diagnosticata l’endometrosi ed illustrato che tale problema lo riportavo dall’infanzia e le cause dei dolori addominali e degli aborti sono stati dovuti dall’endometrosi. Dopo i dovuti accertamenti vengo sottoposta ad operazione.
Essendo l’endometrosi una “malattia” che può causare la sterilità di una donna oppure aborti spontanei, il ginecologo mi consigliò di sottopormi ad una cura che mi causava un periodo di menopausa per almeno un anno, oppure se volevo un altro figlio, tentare il prima possibile sottoponendomi ad una cura specifica. La mia decisione è stata quella di un secondo figlio. Infatti resto nuovamente incinta con una gravidanza a rischio e con gli stessi problemi del primo figlio, tutto è proseguito da programma e tra l’ottavo e il nono mese è nata la seconda genita che oggi ha compito da poco un anno.
I sintomi prima, durante e dopo il ciclo mestruale sono sempre gli stessi che con l’aiuto della cura del ginecologo riesco in qualche modo a contenere. Non so in seguito a cosa andrò incontro, però posso dire che grazie a Lui sono riuscita a capire il mio problema ed oggi essere madre di due splenditi bambini.
Con questo mio racconto voglio essere utile moralmente a quelle ragazze che come me hanno ricevuto improvvisamente una notizia poco gradevole ma voglio essere soprattutto testimone che anche con l’endometrosi si può restare incinte e con l’ausilio di un buon medico si può portare avanti una gravidanza fino al parto.
L’unica cosa negativa che ho appreso da questa malattia è che bisogna tenerla sotto controllo e che siamo soggette alla perdita dell’utero e quindi il prima possibile diventare mamme.
Espletando un augurio a tutte le donne affette dall’indometrosi La rigrazio di avermi dato questa possibilità di raccontarLe la mia avventura.
Barbara
Ciao Barbara. La settimana scorsa ho partecipato ad una lezione universitaria sull’endometriosi presso l’università di Brescia e raccontando la mia storia, dissi appunto che spesso nella donna scatta una sorte di “ricatto psicologico” per cui, non se la sente di rivolgersi ad un ginecologo specializzato in endometriosi, poichè si fida di colui che finalmente gliel’ha diagnosticata.
Questo è un errore che si fa in buona fede e con superficialità. Non vuol dire che se un dottore ci diagnostica l’endometriosi, sia poi ugualmente in grado di seguirci, curarci farmacologicamente e chirurgicamente.
Sei stata fortunatissima a riuscire ad avere i tuoi bambini, nonostante la strada sia stata dolorosa e in salita, ma non mi sembra dalla tua testimonianza che tu abbia potuto affrontare la malattia, come se tutto fosse finalizzato alle gravidanze. Ora i tuoi bimbi hanno bisogno di una mamma che stia bene, che sia in forze e che si tenga controllata, pretendendo il meglio per sè, quindi mi raccomando cerca un buon centro specializzato in endometriosi e fatti seguire da loro.
Ti abbraccio … e grazie per averci dato speranza e positività!
Veronica
PS: Non darmi del “lei” … siamo tutte amiche qui