Ciao Veronica… mi chiamo Elisabetta …finalmente dopo vari tentativi e con un pò di imbarazzo mi sono decisa a scriverti ….il giorno di natale ho ricevuto dalla mia migliore amica un pacco dove dentro c’era il tuo libro ….è stato il regalo più bello …insieme a Walter (il mio compagno ) ci siamo messi a leggerlo …. e in quelle 2 ore ci siamo sentiti i protagonisti di questa storia che a quanto pare è esattamente uguale alla nostra ….scusa ma mi auguro con un finale diverso …io non sono brava come te ad accettare le sconfitte ..sono un capricorno ho la testa dura e non accetto perdere… soprattutto dover combattere con un destino che mi fà soffrire da tanti anni …sai il 9 o 10 di gennaio partiamo per andare in Austria alla clinica dove sei stata tu per far scendere dal cielo il nostro Riccardo ( anche se a Walter non piace questo nome )….vorrei farti un sacco di domande ho tanti dubbi e tanta paura a volte non sò da dove cominciare …..e pensare che sono sempre stata una ragazza forte e coraggiosa…ma adesso mi trovo a quasi 40 anni a dover convivere con un destino che non ho mai accettato …non sò perchè ma ti sento tanto vicina a me e mi piacerebbe molto poterti conoscere ….vorrei tanto ringraziarti per aver scritto questo libro …in quelle 2 ore di lettura io e walter abbiamo pianto e riso …ma soprattutto ci siamo sentiti veramente vicini e uniti nel cuore….tutto questo grazie a te……. un abbraccio Elisabetta
Devo averlo già scritto da qualche parte, ma amo ripeterlo.
Una mia amica dopo aver letto il libro mi scrisse che questo libro ha tolto le distanze.
Dai vostri commenti, dal vostro affetto che sempre mi dimostrate, mi sono resa conto che è così.
D’un tratto mi sono ritrovata ad avere tante amiche che mi tengono la mano e che non mi faranno sentire mai sola.
Isabella, che ha scritto qualche giorno fa che “mi porta in borsa con sè” nel caso le venisse voglia di rileggermi.
Tu che hai ricevuto “il regalo più bello” .. da condividere con il tuo Walter.
Un’altra ragazza che stasera ha scritto sul forum dell’APE raccontando che bella sorpresa aveva ricevuto oggi: una busta marrone con dentro il libro … così le farò compagnia nel week-end.
Grazie ancora ragazze. Siete stupende.
Elisabetta, mi raccomando facci sapere come andrà. Sapere che rivivrai l’Austria di persona, dopo averla letta sul libro mi avvicina a te. Sii serena e fiduciosa.
Terrò le dita incrociate … Vero
Sono Monica, ho 45 anni e soffro di endometriosi da quando ne avevo 12…sono anche una grande amica di Elisabetta ed ho appena finito di leggere la sua storia,che peraltro conosco molto bene, avendo condiviso con lei molto del mio dolore. Voglio dirle,ed attraverso questa risposta parlare anche con te, Veronica e con tutte le donne come noi, che mi hanno commosso molto le sue parole e che è stata bravissima.
Anch’ io dovrei partire con lei ed il mio fidanzato per l’Austria, per un altro di quei tentativi che in questi anni ho affrontato prima con l’entusiasmo e l’incoscienza di un bimbo alla scoperta del mondo, ma che col passare del tempo, e ne è passato tanto, forse troppo, vivo con più tristezza e disillusione,perchè ho dovuto spegnere la speranza per non soffrire troppo. Dopo vari interventi,tentativi di fecondazioni, il dono più grande,un bimbo! concepito naturalmente! e dopo un’ora avevo già comprato tutto il mio corredo pre-maman…non ero mai stata cosi felice!
Ogni volta che qualcuno mi rivolgeva la parola,anche per chiedermi un’informazione stradale,gli rispondevo che ero incinta! Una super ovulazione,che non ho mai più avuto nella vita, aveva aiutato le condizioni di quell’armata brancaleone di spermatozooi di mio marito, ora ex con moglie giovane e figlio maschio al seguito, cosi da fecondare due ovuli, fino a due mesi e mezzo di gestazione per poi perdere tutto in maniera drammatica…
Oggi, a distanza di tanti anni, ho un uomo che mi ama davvero,lo spero, e due scatoloni pieni di abitini,copertine,pupazzi,a fatica trascinati fuori da casa e lasciati in garage. Credo che andrò per l’ultima volta in Austria,ma Elisabetta, cerca di capire il mio stato d’animo,io vedo in te come ero una volta ed è giusto che tu sia cosi,a parole non riesco a dirti quello che provo per te in questo momento, vorrei abbracciarti forte forte, per tenerti cosi, come fossi una mamma e proteggerti dalla delusione,ma lasciarti anche andare incontro alla felicità più grande. Io ti voglio un mondo di bene,sai che mi piace la tua forza, a volte mascherata da durezza,ma tu non confondere la mia dolcezza con vigliaccheria,possiamo imparare l’una dall’altra.
Io vivrò per noi ogni momento,e non arrabbiarti con me se non faccio trenini per l’entusiasmo, questo per me sarà l’ultimo tentativo e devo salvaguardare il mio dopo e quello di Antonio, dei miei genitori….Sembra impossibile dover dire MAI al sogno più grande della mia vita… é stata proprio mia madre che ha saputo da un’amica dell’articolo su GRAZIA, poi l’ho letto,all’inizio con diffidenza,pensavo fosse il solito trafiletto di circostanza, poi mi sono accorta che quelle erano le mie parole,le mie esperienze,la mia vita…quanto dolore fisico per niente,quante privazioni.
Credo che per sopravvivere all’endometriosi ci voglia un bel carattere!un mese dietro l’altro…tutti i mesi!
Sono felice di averti conosciuto,Veronica e spero di farlo personalmente, assieme al mio Don Chisciotte Elisabetta,in occasione di un convegno o della presentazione del tuo libro che naturalmente leggerò.
Continuerò a scriverti,a leggere le storie delle altre amiche,perchè il dolore unisce le persone, anche se non ci conoscono!
Sta finendo un anno, ma già il prossimo mi sembra più bello,grazie a te Veronica, la tua foto è davvero molto bella! Un abbraccio a tutte le persone che, come me, continuano ad amare perchè non possono farne a meno. Qualcuno ha detto che gli anni più belli sono quelli che dobbiamo ancora vivere, evviva il 2008 allora
Un bacione a tutti, grazie. Monica
Cara Monica, ho messo la tua storia insieme a quella di Elisabetta, perchè è insieme che devono stare.
Così come è insieme che percorrete la stessa strada, lo stesso viaggio.
Capisco perfettamente quando dici a lei, che devi salvaguardarti, che dopo tante delusioni non ti puoi permettere di lasciarti andare all’entusiasmo.
Figurati che mi è bastato un solo tentativo di fecondazione assistita per non “farmi male” e ripeterlo.
Pur escludendo la possibilità di un finale pieno di gioie.
Vorrei però permettermi di farvi riflettere su una cosa, forse avrete già affrontato l’argomento insieme, ma vi prego di considerare che potreste ottenere da questa permanenza in Austria risultati diversi.
Il vostro rapporto allora non camminerà più nella stessa direzione, come è normale che sia.
Parlate insieme di questo ora. Perchè farlo dopo sarà dura sia per una che per l’altra e rischiereste di perdervi.
Quello che è certo comunque è che ancora di più penserò a voi e incrocerò le dita per voi , mentre sarete in quel paese sperduto dove si mangiano cotolette alle 4 del pomeriggio!
Buon 2008 ragazze!
Vero