gentile Veronica,
mi chiamo isabella, ho quasi 42 anni e mi sono trovata all’improvviso nel mondo dell’ endometriosi profonda infiltrante del setto retto vaginale….
la mia storia inizia circa tre anni fa, quando il mio desiderio di maternità, fino a quel momento non realizzato e stufa di aspettare il mio principe azzurro, decisi di partire per la spagna da sola ed affrontare 3 IUI….vista l’età e la mancanza di risultati sotto ogni profilo (nel frattempo ho compiuto i miei 40 anni, avevo trovato un compagno che condivideva con me il mio progettto, decido il tutto per tutto e tento una icsi, naturalmente negativa, ma che ha messo in evidenza la rigidità dell’utero e la formazione di una ciste nell’ovaio sx.
questa ciste cresceva molto velocemente e finalmente la ginecologa ha iniziato a fare 1+1 visti tutti i sintomi evidenziti nell’ultimo anno, insieme a quelli relativi al ciclo (si pensava conseguenza delle stimolazioni).
affronto la laparoscopia, pensando che si concludesse il tutto con l’asportazione della ciste e invece dentro ero un disastro: tolta ovaia sx, tuba che si era incollata all’ovaia con tumore adenomatoso , ciste nell’ovaia dx mai evidenziata dai controlli, adesiolisi profonda dell’omento, lavaggi peritoneali, ma purtroppo lasciata aderenza tenace del setto retto vaginale.
Da quando sono stata operata non ho avuto un giorno senza dolore.
Ho fatto il controllo e mi è stata prescritta RM e colonscopia per valutare la situazione e valutazione chirurgica per ipotetica resezione intestinale, probalbile compromissione della terza parte posteriore della vagina e siccome ho l’utero retroverso che si è incollato probalbile sua asportazione…..
il medico mi ha chiesto; ma lei cosa vuole? il mio cuore e il mio animo urlava un figlio, un figlio, ma negli stessi pochi attimi mi si è afollata la mente di mille pensieri: provare ad avere un bambino ora sarebbe difficile, il mio compagno mi ha mollato, una nuova stimolazione potrebbe peggiorare la situazione, e se riuscissi a portare a termine la gravidanza,( cosa improbabile per le condizioni dell’utero) come farei da sola con un bimbo se non sono sana? e così la mia risposta è stata: vorrei solo star bene….sapendo che ciò implicava abbandonare tutti i miei sogni ed essere sommersa dalla rabbia e dalla frustazione
….. come hanno fatto a non rendersi conto di quello che stava succedendo dentro di me? cosa ho rischiato con le stimolazioni? quante energie e tempo sprecato inutilmente, ma oltre alla rabbia mi sento profondamente sola e tutti quei malesseri in passato dal mal dischiena, alle gambe, alla stanchezza, all’animia ecc…
chi mi circonda fa fatica a capire il mio stato d’animo, le amiche non mi hanno mai sentito lamentarmi e si chiedono come mai ora lo faccio così tanto, al lavoro…beh non parliamone, non so come fare a ritornare alla normalità….sembra che il mondo giri ad una velocità che non mi appartiene più, intorno a cose che non mi colpiscono più perchè tutto prende un senso diverso. certo ha ragione chi dice: poteva capitarti qualcosa di peggio come un cancro, ma la battaglia che si compie ogni mattina,da quando si scende dal letto,con il nostro fisico e con il nostro essere donna incatenata non è da sottovalutare nella sua importanza e rilevanza, perchè a volte davvero è difficile trovare uno spiraglio di serenita e “leggerezza”.
il ginecologo (l’ho cambiato e ho scelto chi mi ha operato) non mi ha dato nessuna cura ormonale per ora, solo antinfiammatori, antispsmodici, fermenti lattici perchè la maggior parte dei dolori riguardano l’intestino,in attesa degli esiti degli esami…..sono nella totale confusione…non so se cercare un altro parere, se condividere la scelta dell’attesa, è davvero esasperanze e snervante il senso di impotenza che si prova in certi momenti di sconforto.
ecco…. velocemnte e a grandi linee questa è la mia storia….niente di più, niente di meno di tante altre, ma mi unisco a tutte le altre voci.
grazie per il tuo libro, perchè tra le tante notizie scientifiche che internet può offrire, quello che manca è la comprensione e la condivisione di una parte più ferita dalla malattia, il nostro animo.
ciao
isabella
ciao Isabella … è assolutamente necessario a questo punto, che tu ti affida ad un centro specializzato.
Purtroppo le stimolazioni ormanali non vanno d’accordo con l’endometriosi … e a volte ci si trova a dover scegliere se sacrificare ancora un po’ della nostra salute, in cambio della realizzazione di un desiderio grande.
Nei centri specializzati spesso ti seguono anche quando ci si sottopone a Fivet o IUI, tengono sotto controllo sia le stimolazioni che l’endometriosi.
Mi preoccupa anche che tu ora non sia sotto cura … non sempre chi ci opera (soprattutto se non fa parte di un centro specializzato in endometriosi) è in grado di seguirci.
Purtroppo le stimolazioni ormanali non vanno d’accordo con l’endometriosi … e a volte ci si trova a dover scegliere se sacrificare ancora un po’ della nostra salute, in cambio della realizzazione di un desiderio grande.
Nei centri specializzati spesso ti seguono anche quando ci si sottopone a Fivet o IUI, tengono sotto controllo sia le stimolazioni che l’endometriosi.
Mi preoccupa anche che tu ora non sia sotto cura … non sempre chi ci opera (soprattutto se non fa parte di un centro specializzato in endometriosi) è in grado di seguirci.
Non voglio screditare i medici, che ripeto sempre, sono i nostri migliori alleati, ma sulla mia pelle ho provato che restare in cura da chi “miracolosamente” ci ha diagnosticato l’endometriosi, che a volte è la stessa persona che ci ha operate, non sempre è la soluzione migliore.
L’esperienza, come in ogni professione, conta. Nei centri specializzati in endometriosi operano ogni giorno tante donne con i nostri problemi. Soprattutto solitamente in sala operatoria non è presente solo il ginecologo-chirurgo ma un’equipe di professionisti pronti ad intervenire là dove sia necessario (urologo, gastroenterologo ..)
Infine, voglio farti i miei complimenti per la tua scelta a inizio storia.
L’esperienza, come in ogni professione, conta. Nei centri specializzati in endometriosi operano ogni giorno tante donne con i nostri problemi. Soprattutto solitamente in sala operatoria non è presente solo il ginecologo-chirurgo ma un’equipe di professionisti pronti ad intervenire là dove sia necessario (urologo, gastroenterologo ..)
Infine, voglio farti i miei complimenti per la tua scelta a inizio storia.
Ti ammiro e ti auguro che questo calvario possa portarti a realizzare il tuo sogno, oltre a star meglio.
Veronica