295) Storia di Monja di Torino

Cara Veronica,
Mi chiamo Monja e vivo a Torino.
La mia storia è quella di milioni di donne affette da questa piaga.
Recentemente ho letto la notizia circa la nuova scoperta del Prof. Signorile e mi auguro possa servire a trovare una cura.
E possa evitare a tantissime giovani donne quello che è successo a me.
Dalla terza mestruazione (circa 14 anni) ho sofferto di atroci dolori al basso ventre. Iniziavano con l’espulsione del mestruo e duravano i primi 2 giorni.
Mi hanno visitata almeno una decina di ginecologi, ma tutti finivano col diagnosticare dismenorrea e tutti trovavano la soluzione della
pillola. Ho assunto la pillola per più di 10 anni, con un lieve miglioramento del dolore.
Tuttavia guardavo con orrore l’avvicinarsi del ciclo poichè significava per me partorire. Avevo vere e proprie doglie con qualche secondo di “pace”
tra una e l’altra. Vomitavo, piangevo, mi contorcevo per almeno 2- 3 ore per poi avere un pò di sollievo.
Ho assunto ogni tipo di farmaco, ma erano tutti assolutamente inutili.
Col passare del tempo l’orrore si è allargato a momenti quotidiani, poichè la minzione e la defecazione sono diventati momenti molto dolorosi.
La sensazione di sentirsi strappare l’utero, di avere un pugnale conficcato nel retto hanno accompagnato la mia adolescenza e non solo.
La cosa che maggiormente mi ha ferita è stato il maltrattamento (seppure magari involontario) psicologico da parte dei medici ginecologi: “lei non ha nulla..guardi l’ecografia…
non c’è niente…sono le prostaglandine…è normale…si rilassi…faccia un figlio che le passa…”
In occasione di uno dei tanti momenti in cui disperati i miei genitori mi portavano al pronto soccorso, sono finita al Sant’Anna di Torino.
Ho subito una potente cura antibiotica per sospetta Clamydia, (poi risultata negativa dagli esami del sangue). Hanno pensato che fossi un’isterica,
una donna esagerata, stressata, hanno sospettato gravidanze extrauterine…e mai nessuno mi ha parlato di endometriosi.
Solo nel 1998 sono giunta dall’ennesimo “bravo ginecologo” che essendo anche un chirurgo ( X MIA FORTUNA) mi chiese il permesso di andare
 a dare un’occhiata al mio utero in laparoscopia. Ovviamente accettai.
Dall’ecografia interna, persino il giorno prima dell’intervento non risultava nulla.
Quando il Prof. Gargiulo (oggi il mio SANTO salvatore) mi operò, trovò una cisti endometr. grande come un mandarino sull’ovaio dx
e diffuse “placche” tra l’utero e il retto (ecco il perchè del mio dolore a defecare) e sopra la vescica( ecco ilperchè del mio dolore a urinare).
Le ovaie non erano fortunatamente state intaccate.
La cosa più drammatica è che, dopo una cura pesantissima con il decapeptil, non sono mai più riuscita a fidarmi di nessuno.
Dopo 11 anni non ho trovato un medico-persona capace di accogliere me, la mia malattia e la mia motivata sfiducia.
Mi hanno detto di avere dei figli finchè ero in tempo (come se la scelta di accogliere un figlio nella propria vita fosse paragonabile all’assunzione
di un farmaco curativo) mi hanno detto di prendere la pillola per poi dirmi (ultimo ginecologo che andavo a trovare fino a Bologna) che non
era vero e che, anzi, certi tipi di pillole sono peggiorative. CONFUSIONE TOTALE.
Insomma oggi ho 36 anni, dopo l’intervento il dolore si è dimezzato, non prendo nulla e la mia cura è fare finta di essere normale.
Non so se sono fertile, ogni tanto faccio un controllo del CA125 e un’ecografia interna.
Mi dicono che è tutto a posto ed io ci credo, senza mai crederci veramente.
Spero di cuore che le giovani donne del futuro possano beneficiare dei risultati delle nuove ricerche…io ne sono rimasta segnata ma spero per le nuove generazioni.
Grazie a chi ha fatto ricerca, denuncia, a chi ha scritto e lottato, ma soprattutto grazie a chi mi ha creduta quando urlavo di dolore, senza pensarmi una pazza.
Monja.
Monja cara, dopo tutto quello che hai passato … dove averle “provate tutte” sulla tua pelle … tutto il peggio che accade solitamente alle più sfortunate di noi … direi che è tuo DOVERE rivolgerti ad un centro specializzato in endometriosi e soprattutto valutare con un esperto se non sia il caso che tu continui a fare una terapia farmacologica.
Mi rendo conto che non ne puoi più, che la sfiducia è tanta, ma non puoi arrenderti e far finta che vada tutto bene, non puoi basarti su un’ecografia e su un CA 125 … quando tu stessa hai notato quanto possano essere inutili questi monitorizzazioni soprattuto se poi … a farti un’ecografia è una persona che non le sa leggere ed interpretare.
Fai un ultimo sforzo, mi risulta che a Torino ci sia un ottimo centro e bravi ginecologi … ti manderò le ragazze di Torino qui sul blog a darti qualche consiglio su ospedali e dottori.
Coraggio Monja … ancora uno sforzo … vuoi mettere la tranquillità di sapere di essere ALMENO in buone mani … e non avere il dubbio costante che nella tua pancia si stiano combattendo le guerre puniche?
Ti abbraccio forte …
Vero