319) Storia di Elisabetta di Trento

 

Ciao Veronica,

ho appena finito di leggere il tuo libro..ho ancora le lacrime agli occhi. Sono mortificata e dispiaciuta per quello che ti e’ successo, anche perche’ ho visto in te l’immagine riflessa di cio’che e’ accaduto a me. Hai detto le stesse cose che dicevo io, hai pensato le stesse cose che pensavo io, le tue lacrime erano amare quanto erano le mie…

La mia storia la vuoi sapere? …si te la scrivo…

Mestruazioni sempre molto dolorose, ma tanto “e’ giusto cosi’, tutte le ragazze in quei giorni stanno male, chi piu’ chi meno…” . E io le ho accettate sempre tutti i mesi, con i miei dolori, con le mie inseparabili pastiglie, con le mie visite al pronto soccorso sempre liquidate in modo superficiale…

Finchè 7 anni fa non mi sposo e decidiamo dopo due anni di cercare di avere un bambino. Oops al primo mese non e’ successo niente? come mai? nemmeno al secondo, terzo ecc. Io sono una persona molto impaziente, mi rivolgo dopo un anno (mentendo sul periodo in cui cercavamo una gravidanza)  ad un centro a Brunico. Non mi danno spiegazioni, non  mi fanno fare esami particolari, ma dicono che a volte non c’e’ gravidanza per motivi  sconosciuti. Faccio su loro consiglio 3 inseminazioni e due fivet tutte andate male. Al secondo tentativo al medico viene un sospetto: forse ha trovato delle cellule di endometriosi. Mi operano in laparoscopia e un’operazione che doveva durare al massimo 3/4 d’ora si protrae per 5 ore e mezza: endometriosi di 4° stadio!! Il medico mi dice di avere asportato una ciste e varie aderenze, di aver liberato una tuba, il retto ecc….e mi assicura che per 5 anni non mi sarebbe piu’ venuta (mah!). Faccio subito un’altra fivet ma va male anche questa volta…. Sono cocciuta, in tutto ne faccio 6 tutte andate male. Il dolore delle mestruazioni dopo l’operazione mi e’ passato fino a 15 gg fa in cui ho un attacco che mi costringe a lasciare il lavoro e ad andare a casa. Da qualche mese avevo comunque la sensazione che la bestia fosse tornata, quindi vado a milano (mi dicono che e’ meglio che prenda la strada dell’adozione), negrar (mi dicono che non ho niente), trento (mi riconoscono che c’e’ ma non mi vogliono operare e mi consigliano di fare altre fivet fino a 40 anni…io ne ho 38..). Non so piu’ cosa fare, i miei dolori sono niente rispetto al desiderio di maternita’. Vorrei farmi operare per tentare ancora una volta di rimanere incinta anche con altre 20 fivet, ma non so a chi rivolgermi…non riesco a farmi capire, non riesco a trovare la risposta piu’ giusta per me. In piu’ mio marito ha una figlia da una relazione precedente. Tu non immagini nemmeno il mio senso di inferiorita’ intanto nei confronti di tutte le donne che hanno figli, ma in particolare nei confronti di quella donna che ha potuto dare a mio marito cio’ che io non riesco…Certi giorni mi sento inutile su questa terra, non sono stata brava come te a cercare qualcosa di buono intorno, mi sento inadeguata, non sono mai riuscita a dire al mondo una sola volta che sono felice…vago ore e ore su internet per cercare la mia soluzione ma non trovo niente, mi chiedo perche’ proprio io, ma non ho una risposta e questo mi fa ancora piu’ male…Forse dovrei rassegnarmi e dire che se viene bene, altrimenti vuol dire che non era destino…noooo non ce la faccio, voglio lottare e lottare ancora, e finche’ il mio corpo me lo permettera’, io continuero’ tra alti e bassi, tra giorni da leone e altri da pecora..ma non mollo, oh no che non mollo!! 

scusa per il mio sfogo..ma penso che questa sia la prima volta che scrivo a qualcuno il mio stato d’animo, le mie sensazioni, i miei pensieri su questa malattia che ho sempre voluto allontanare… 

solo una cosa: grazie per il tuo libro…

Elisabetta 

Cara Elisabetta … vorrei dirti tante cose … Mentre leggevo la tua storia mi è venuta in mente una mia carissima amica. Non ci siamo mai incontrate di persona ma la potenza di internet allaccia amicizie e sentimenti che poi si vivono in maniera forte.
Anche lei come te ha la strada in salita. Anche lei non molla.
Io mi sono arresa subito, ho avuto paura di veder compromessa la mia salute.
Ammiro e rispetto profondamente chi invece come te, come lei, vanno avanti e ce la mettono tutta per riuscire a realizzare il proprio sogno, per riuscire a riscattarsi e sentirsi finalmente donne NORMALI.
S
ento così forte il desiderio in voi di diventare mamme che non mi permetto neanche di darvi la fastidiosa pacca sulla spalla …
Con tutto il cuore vi auguro di riuscire e di vivere questa grande gioia.
Mi avete insegnato molto … il vostro punto di vista continuamente confrontato con il mio, mi ha fatto capire che meritate tanto ma tanto rispetto e ammirazione.
Ho capito che la parola “accanimento” che spesso si usa in queste situazioni, è una parola bruttissima, che nasconde un giudizio.
E sto ben attenta a non usarla mai, davanti a donne con endometriosi, perché se fossi io al posto tuo, mi sentirei ferita, perché nessuno può sostituirsi a me e sapere qual è il mio limite. Non esiste accanimento nelle donne che ho conosciuto, ma tanta, tanta voglia di farcela, di abbracciare il loro bimbo.
E se se la sentono, è giusto che ce la mettano tutta, salute permettendo.
Ho conosciuto donne che hanno fatto fino a 15 fivet e mentre due anni fa, le avrei giudicate pazze, ora che le ho conosciute, non riesco a non pensare al loro sguardo, ai loro occhi umidi mentre me lo raccontano.
 Vorrei solo da voi la promessa, che quando, se, arriverete allo STOP “naturale” senza risultati, vorrei da voi la consapevolezza che sta per iniziare una vita nuova. Che si deve voltare pagina, si deve guardare al presente e riscrivere qualche sogno nuovo da realizzare, da inseguire.
Non vivete il resto della vostra vita voltate indietro, non crogiolatevi nella vostra rabbia e delusione.
Cercate il sorriso, quello che vi fa stare bene, quello che vi interessa. Piccole cose … non c’è bisogno di grandi progetti di vita.
Piccole cose che vi consentiranno piano piano di riprendere in mano la vostra vita, accanto al vostro compagno.
La malattia ci cambia. Ci rende cattive, aride, intolleranti. Per lo meno, per me è stato così.
Ora sto imparando ad accettarmi, a trattenermi, ad ammorbidirmi. Credo che già solo il fatto di esserne consapevole aiuta molto.
Ti auguro ogni bene Elisabetta. Grazie per le tue parole che mi hanno fatta riflettere.
Per qualsiasi cosa siamo qui.Veronica