322) Storia di Elvira di Roma

Cara Veronica, care tutte voi, donne forti nella sopportazione del dolore ma soprattutto nello spirito.
Mi chiamo Elvira, ho 39 anni e mezzo e sono affetta da endometriosi. Sono stata operata due anni e mezzo fa ma, ho appena avuto la conferma che la malattia è tornata. E io che pensavo di rimanere incinta…
Sono stata molto male negli ultimi mesi, sono passata da uno specialista all’altro, ognuno con la sua diagnosi, tra cui la solita di colite di tipo ansioso, per poi tornare al punto di partenza, cioè al medico che mi ha operato. I sintomi sono sempre gli stessi: un dolore profondo e lancinate a livello intestinale sul lato sinistro, che mi impedisce di mangiare, se non in bianco. Proprio adesso che il mio fisico si era ammorbidito, i miei fianchi addolciti…
Tornerò a essere uno “scheletro che cammina”!
Il ciclo non è ancora doloroso ma, ogni mese aspetto con terrore che la malattia bussi al mio ventre. Si dice che le donne dimentichino i dolori del parto. Beate loro ( si diventa un pò ciniche! ). Io non ho scordato nulla: le otto ore di “travaglio” passate tra il letto, il divano, il pavimento e la doccia, sperando che l’acqua calda lenisse la sofferenza; le fitte che mi trasformavano in uno straccio; il vomito o la diarrea improvvisi, allora inspiegabili;
le parole dure di chi mi diceva che l’endometriosi è sempre esistita e che le donne hanno sempre saputo convivere con il dolore e fare figli, cosa che, secondo loro, io non ero in grado di fare; gli occhi da pesce lesso di chi mi diceva che in fondo era solo una cisti;
le persone che mi hanno detto che ho sbagliato a farmi operare, tanto non sono rimasta incinta; la superficialità, l’indifferenza, la solitudine infinita.
Ora la malattia è tornata e dovrei rivivere quell’inferno? Cara Veronica, ti ringrazio della celerità nell’avermi spedito il tuo libro, il cui titolo non poteva essere più appropriato.
L’ho letto in due ore, anche se spesso ho dovuto interrompere la lettura per asciugare le lacrime, il mio pianto caldo, liberatorio.In questi due anni trascorsi dall’intervento ho ricostruito me stessa, il mio rapporto di coppia, ma soprattutto mi sono aperta a persone meravigliose, positive, che mi hanno fatto scoprire il desiderio di vivere a pieno la vita, nonostante la malattia. Questa sarà l’impalcatura che userò per sfidare la patologia e per affrontare la consapevolezza che forse non sarò mai madre e il dolore profondo che ne deriva. Il tuo sorriso sul retro di copertina infonde speranza e gioia di vivere.
Nella vita nulla avviene per caso, neppure aver letto di te, Veronica, su internet e condividere la mia esperienza con tutte voi.
Vi saluto con affetto, Elvira.
P.S. Sapete indicarmi centri specilizzati in fecondazione assistita per donne affette da endometriosi, privati e pubblici, bisogna anche fare i conti con il portafoglio!
Grazie.
Elvira
Dolcissima Elvira … che mail intensa ci hai mandato.
Sai … dico sempre quando ho “timore” che la persona che leggerà il mio libro possa piangere, che se dovesse succedere … di tenere bene a mente che io sono quella dietro al libro, non quella in copertina.
Perchè è così che sono ogni giorno. Sorridente.
E nel secondo libro vi prendo per mano come voi avete fatto con me … e spero di riuscire a farvi capire che nonostante la malattia possiamo stare meglio, tutte insieme.
Ti posso indicare il centro dove sono andata io
http://www.szalay.at nonostante il mio risultato, sono bravi e hanno buone percentuali di riuscita.
In Italia sinceramente non saprei cosa consigliarti … preferirei lo facessero direttamente le ragazze che hanno vissuto sulla propria pelle le loro esperienze. Mi fai sapere di dove sei? così anche per loro sarà più facile aiutarti.
Un abbraccio forte cara Elvira.. è vero … niente avviene per caso …
Leggi questa storia
http://blog.libero.it/librodade/commenti.php?msgid=3987215&id=142999#comments  non ha niente a che fare con il tuo percorso, ma quando mi parlano di casi della vita … penso sempre a Monia e Sarita.
Vero