34) Storia di Silvia di Milano

Ciao Veronica!
perdona l’intrusione virtuale al tuo indirizzo di posta, ma sono andata sul sito dell’associazione e non sono riuscita ad iscrivermi al forum per mandarti questo mess.( sono una 35enne resistente al mondo virtual- informatico…)e, presa dalla fretta di trasmetterti qualche sensazione ( due, tre, quattro…mille…un’infinità, ma giuro! sarò sintetica..) venuta così nettamente in superficie dopo una profonda quanto vorace lettura del tuo Canto, eccomi qui…direttamente da te!!
Poi, con calma, riproverò ad iscrivermi e andrò sul blog a cui ti riferisci alla fine del libro…
Parto dalla fine della mia storia. atto I°.
18 dicembre ’07 : negativo.
le pagine della mia vita precedenti a questa data sono virgola più, virgola meno…molto simili alle tue…e, sicuramente, a quelle di molte altre donne…
L’unica differenza è che io un cane ce l’ho già ( poi si dicono scettici al famoso intuito femminile….)e così , mi sono detta….beh, perchè non prenderne un altro? Perchè il mio compagno mi inoltra una causa seduta stante…..e perchè poco ci manca che al primo metta pannolloni e ciuccio in bocca….!!!Sai com’è….Qualcuno le chiama “proiezioni”…
va beh…ma non voglio parlare di me…
Grazie Veronica! grazie per averci fatto il dono di mettere la tua storia a disposizione dei nostri occhi, delle nostre corde più intime, dei nostri vissuti e dei nostri cuori…grazie per aver avuto il coraggio di uscire allo scoperto, di urlare con eleganza e ironia la tua condizione e di averci presentato la tua compagna che, come una carognetta, ben si è piazzata tra le tue pareti più intime….
Piacere stronzetta…ti presento pure la mia…sempre con me, anche adesso mentre ti scrivo..è qui, infingarda e fastidiosa, che prolifera tra i miei tessuti…
Grazie per aver trasmesso…informazione, indirizzi e spiegazioni…Grazie per credere nell’idea, nel bisogno, nel diritto /dovere di dare voce a una condizione che è così taciuta e silente…grazie per aver permesso a noi di capire ancora di più che non dobbiamo vivere una condizione di solitudine e di paura…
Quanto di me in te…tanto, tantissimo…speranza, illusioni, disillusioni, domande, risposte, test di gravidanza, marsupi da regalare, notizie da dare, slip da bianchi a rossi, pensieri, pipì velocissime, embrioni da proteggere, nomi che non si possono pronunciare…perchè chi chiami? il tuo nome..il suo…è ancora lassù…io, con le mie solite manie di grandezza…avevo già dato un nome a ciscuno dei miei ovuletti fecondati…cara Veronica, ecco qua… Aldo, giovanni e Giacomo!!! Alla fine del mio viaggio sembrava essere rimasto solo Aldo…attaccato ad una liana…ed io a tifare costantemente per lui…dai, non mollare, forza!! E pure Aldo se ne è andato….
Veronica, grazie. Davvero!! Ho letto il tuo libro alla velocità della luce….e ho chiesto anche al mio compagno di fare altrettanto. In te , capirà qualcosa più di me….
Vorrei andare avanti e dirti molto di più, ma ci saranno altre occasioni forse…lo spero…
Non voglio prolungarmi troppo. Credo tu possa sapere tutto ciò che vorrei farti sapere…è la nostra storia.
ma, ogni cosa a suo tempo.. questo voleva solo essere un ringraziamento a te, alla tua forza e al tuo impegno. Che so non rimarrà tra le pagine del tuo libro…ma spiccherà il volo verso chi, come me, del tuo canto ha bisogno….e nessuno avrà la possibilità, almeno in questo, di tarpare le tue ali….
…I limiti…sono quelli a impedirci , troppo spesso, di andare oltre….e, invece, sono proprio i limiti a dover essere abbattuti, superati, ridimensionati….i limiti sono i migliori amici dell’inerzia, del ripiegamento su sè stessi, della sconfitta….
Tu hai sconfinato.
Questo hai fatto.
hai preso per le corna quello che ancora da troppi è vissuto come un fantasma. Senza nome, forma, fattezze…senza interesse…..
ma tu l’hai visto bene…oh, se lo hai visto….e non mi riferisco alla malattia in sè…che noi sì, la vediamo bene…accipicchia, è abusiva dentro di noi ( pagasse almeno l’affitto…invece è parassita della nostra società genitale…). Tu hai visto e hai dato nome ad una condizione più complessiva. La condizione dell’isolamento. La condizione di essere malata e di vivere una malattia. Che, in fondo cosa fa di male? Sì va beh….è difficile avere figli…si va beh, per alcune è una sofferenza fisica…si va beh, porta un pò di stanchezza…si va beh, crea dei disagi a livello psicologico e sociale…si va beh, si avranno delle mestruazione dolorose….si va beh, è sempre più diffusa…si va beh, forse la legge è un pò fragilotta…si, va beh….si va beh..UN CORNO!!! ma vaff’…’azz!!!!
Questo hai fatto. nero su bianco. Distribuito.
Unione, condivisione, immedesimazione, sinergia, energia…Questo hai fatto.
Negativo. Questo hai fatto.
Perchè negli ospedali ci sono solo racconti, fotografie, storie andate a lieto fine….ma la realtà è anche altro. E anche l’altro non va taciuto.
Anch’io, cara Veronica, da qui…sento un bene profondo per tutte le donne che vivono questa situazione…E certo che sì…metti pure sul blog quello che del mio scritto ritieni più opportuno…una parte, tutto intero, una frase…
Dimmi quando verrai a milano, io ci sarò. Parola di donna affetta consapevolmente, ma non consenzientemente da endometriosi!!
Grazie per avermi risposto….non sai la gioia! E questo perchè anche dalle situazioni peggiori può sempre nascere qualcosa di bello…
Ti abbraccio forte…mentre il tuo libro è sul mio comodino a ricordarmi, prima di spegnere la luce, che le ferite non vogliamo diventino cicatrici indelebili….
Anche per questo, Grazie!
Silvia
 

Silvia … come si fa a “tagliare” alcune frasi e mettere solo quelle che ritengo opportune ???
Hai un bellissimo modo di scrivere, direttissimo, forte, comunicativo, incazzato. Come piace a me.
Leggo una tua frase di due parole e dentro di me ne percepisco mille.
Grazie per avermi scritto. Fai una coccola da parte mia al tuo cagnolino…. e ci vediamo a Milano, contaci.
Veronica