Dear Veronica ho appena ordinato canto XXXV inferno e spero che arrivi in fretta per potermelo leggere tutto d’un fiato, nel frattempo ti mando la mia storia. Anche questa è una delle solite storie, tutte così simili e un po’ tristi ma proverò comunque a raccontarla e per quelli che amano sbirciare i finali, svelo in anticipo che in un certo qual modo ci sarà un bel lieto fine.
Mi sono sposata nel 2005 e fin da subito abbiamo deciso di volere un bambino …..che sembrava non arrivare mai…
A Novembre 2006 sono stata operata ad una cisti ovarica in laparoscopia e in quell’occasione i medici hanno emesso l’ardua sentenza: endometriosi al IV stadio.
Così mi sono ritrovata all’alba dei 30 anni a fare i conti con questa bestia nera di cui nessuno ti sa dire niente di veramente sensato.
Così carpendo qualche informazione tra internet, libri e pubblicazioni sono riuscita a riconoscere e identificare i sintomi che da sempre mi porto con me e con cui ho imparato a convivere: fitte lancinanti, spossatezza, dismenorrea, stitichezza…le solite cose insomma, solo ordinaria amministrazione.
Chi ti dice -cerca di riposarti, sei stressata, prova questo integratore è una bomba, forza, con un po’ di pappa reale si combatte tutto, mi raccomando mangia tanta verdura così aiuti il tuo intestino pigro!-
Si fa davvero fatica a far capire come ci si sente, io ho 32 anni ma a volte penso di averne 60, sono così stanca e non mi riconosco più.
Cambiamo argomento ma rimaniamo sempre in tema e come dice una celebre frase di “Match Point”, film di Woody Allen: -Tutto il mondo è incinta tranne me!-
Come poteva mancare il capitolo “fecondazioni assistite”? Lasciamo perdere l’iniziale, falso ottimismo dei medici che facendo riferimento alla mia età sembrava avessero già la “vittoria” in pugno: – Non si preoccupi vedrà che le possibilità di riuscita sono decisamente molto alte!- .
Peccato che la realtà dei fatti si sia poi rivelata decisamente molto lontana dalle tanto rosee previsioni.
Un’inseminazione e due catastrofici tentativi di ICSI che si sono fermati alla fase pick up.
I medici non si sanno spiegare il perché: forse i miei ovociti sono vuoti e di fecondarsi non ne vogliono sentir parlare, le mie ovaie sono rinsecchite (già proprio come le prugne). Di tutto questo la causa può essere l’endometriosi ma nessuno è riuscito realmente a capire.
Ci ho sperato tanto, ci credevo davvero, “sono giovane” continuavo a ripetermi e immaginavo di avere una percentuale di possibilità più alta rispetto alle altre pazienti quasi tutte di qualche anno più “vecchie”.
Ognuna di noi lo pensa, e vorrebbe essere la fortunata, quella a cui fila tutto liscio, quando siamo su quelle dannate seggiole di plastica blu nelle sale d’attesa dei centri di procreazione assistita, tutte così terribilmente anonime e odiose, con quelle foto di bambini sorridenti e mascherati da babbo Natale e ti viene voglia di piangere o di gridare. Abbiate almeno la pietà di aggiornarle quelle foto! Se ci fosse ancora il servizio di leva alcuni di quei bambini sarebbero già pronti a partire.
Da poco ho capito che il miracolo non avverrà, non è facile ma sto cercando di metabolizzare e soprattutto con le fecondazioni l’ho fatta finita.
Mio marito lascia decidere a me, in un certo senso lo invidio perché lo vedo sereno. Anche lui ha avuto la sua parte: oligospermia e credo che abbia dovuto ingoiare i suoi bei bocconi amari. Come dire: “Dio li fa e poi li accoppia”.
La cosa bella di tutto ciò è che a un certo punto ho capito che volevo davvero un bambino e un bambino è un bambino non mi importa se è nero, rosso, giallo e se non mi assomiglia, (meglio, dopo tutto non mi sono mai piaciuta) io non vedo l’ora che arrivi ed ho talmente fretta che me lo vado a prendere!
Fatemi un grosso in bocca al lupo perché, anche se ho un po’ paura, sto per iniziare una delle “cose” più grosse della mia vita: ho deciso di adottare un bambino, anzi mi correggo: abbiamo deciso di adottare un bambino.
Caro 77
Dear Caro77 🙂 …. Canto XXXV è in viaggio e sta arrivando da te.
E’ bello vedere come si cambia … e sei sicuramente cambiata se tutto questo calvario ti ha portata a prendere coscienza sul fatto che non importa da che porta entrerà tuo figlio, l’importante è che entri. Ed entrerà! Questa è sicuramente la notizia più bella!
Giorni fa mi è capitato di passare un pomeriggio con una ragazza “senza” endometriosi.
La guardavo muoversi, e non troppo consciamente pensavo “che vitalità che ha”.
Poi una volta a casa ho ripensato a queste considerazioni e ho visto me … qualche anno fa … quando anche io spaccavo il mondo, quando non mi fermavo un attimo.
Si … anche ora ho una vita frenetica non posso dire di subire la mia quotidianità, ma mi costa spesso fatica. Mi trascino spesso, mi devo fare forza e coraggio, mi devo aiutare con il Polase o il caffè …
Anche solo i movimenti …. quei suoi movimenti … non sono come i miei … come se fossi arrivata ad ottimizzare le mie energie, a non sprecarle. Non so spiegare, ma sono certa che se tu ci avessi viste insieme capiresti esattamente cosa ho voluto dire.
Purtroppo questa stanchezza che tutte abbiamo in comune, è difficile spiegarla.
In fondo chi non è stanco?
Ma la differenza c’è … eccome se c’è!
IN BOCCA AL LUPISSIMO cara …. ci terrai aggiorante vero? Vogliamo che ci racconti come avverrà l’incontro con tuo figlio.
Sarà emozionantissimo!
Vero