Ciao Veronica.
Nell’attesa di conoscerti di persona venerdi prossimo (non vedo l’ora!), ho pensato di scriverti.
Non so se ho voglia di raccontarti la mia storia. Ti spiego perche’.
Come forse gia’ sai, io ero coordinatrice di gruppo dell’AIE, e organizzavo le riunioni di auto-aiuto.
Poi ho smesso, una volta nato Dario, nel 2002.
Avrei potuto continuare, in fondo si trattava di due-tre riunioni all’anno, non era un impegno molto grosso. Ma dopo la prima riunione da “mamma” non me la sono piu’ sentita.
Sentii delle ragazze alla riunione che, in una pausa, dicevano: “Ma che cazzo vuole quella? Ha fatto una fivet ed e’ rimasta incinta! Di cosa si lamenta?”
Mi vergognavo Veronica, mi vergognavo di aver avuto quella fortuna sfacciata, di essere mamma in una stanza piena di donne che non avevano avuto la mia stessa fortuna, quando il mio unico intento era di dar loro coraggio e speranza: se ce l’avevo fatta io ce la potevano fare anche loro!!!
Non riuscivo piu’ a sopportare il loro sguardo. Poi, finita la riunione, videro mio figlio, aveva pochi mesi, e come lo guardavano…sentivo il mio cuore trafitto dal loro dolore…quella fu la mia ultima riunione.
Ti giuro, Veronica, te lo sto dicendo con le lacrime agli occhi: io LO SO come ci si sente, SO come ti senti tu e tutte quelle donne che non riescono ad avere figli. Una parte di me e’ e sara’ sempre come loro, come te.
Un bacio.
Serena
Ti ho chiesto di pubblicare queste righe perchè mi hanno fatto molto riflettere.
Quanti punti di vista si possono “vivere” all’interno della stessa storia.
Al di là del commento veramente poco sensibile e carino di quella ragazza … pensavo a quello che hai detto, al tuo senso di vergogna perchè ce l’avevi fatta.
Mi sono messa al tuo posto, e devo dirti che se questa cosa succedesse a me … mi sentirei anch’io così con tutte “le mie ragazze” … mi sentirei una traditrice, o comunque una persona che non può più rappresentarle.
Anche se sono convinta che con la giusta sensibilità si possa comunque riuscire a rimanere al fianco delle persone che hanno “fatto parte della tua vita” con le stesse tue difficoltà.
La nascita di Dario è un miracolo, è quanto di più bello possa esserti accaduto. E questo non deve dividere, ma unire. Le tue amiche-amiche sono sicura che la pensano come me. Le amiche-insensibili, vivranno con un cuore arido e tanta amarezza dentro.
Veronica