451) Storia di Valentina di Reggio Emilia

Ciao Veronica,
ti scrivo dopo aver guardato il video della tua testimonianza a Festa Italiana (COMPLIMENTI!). Era da un po’ che volevo farlo, ma forse non trovavo mai il coraggio per prendere un foglio bianco e rivivere da capo tutti i momenti che hanno caratterizzato la mia vita fino ad oggi… Da dove posso cominciare: sono Valentina, ti scrivo da Reggio Emilia ed ho 27 anni. Vorrei iniziare a parlarti di me dicendoti da dove è iniziato il mio Canto XXXV… nell’estate del 2005. Sono andata a fare una visita come tante dalla mia ginecologa (giusto perché “ogni anno bisogna farla, no?”) e credevo davvero che fosse tutto super a posto e che fossi una “normalissima” ragazza di 22 anni con le sue preoccupazioni, i suoi impegni ma non pensavo che potessi essere una ragazza di 22 anni con la sua malattia. Durante la visita le ho segnalato che l’”unico” mio problema era che avevo un mal di pancia incredibile durante le mestruazioni, un flusso molto abbondante ed un po’ di stitichezza prima e durante il ciclo: ma non sapevo che quelli erano invece alcuni dei sintomi più diffusi di quella che si sarebbe rivelata la mia croce. Non dimenticherò mai la sua faccia preoccupata dopo la visita quando mi disse: “Torna il prima possibile dopo aver fatto una purga e speriamo che sia solo colpa dell’intestino intasato”… Non avevo capito sinceramente il perché di questa richiesta e a dirla tutta non ho neanche richiesto spiegazioni, pensavo fosse una prassi! Invece no…. Il giorno dopo sono tornata da lei dopo aver fatto ciò che mi aveva chiesto e…. eccola lì, bella come il sole… lei…. ENDOMETRIOSI. Ce l’ho scolpita in faccia questa parola, da quel giorno non mi ha più lasciato.
Nello stesso tempo, in quella stessa estate mi stavo INNAMORANDO, anzi, mi ero già INNAMORATA… Di un uomo MERAVIGLIOSO, l’uomo che da lì a poco si sarebbe rivelato l’uomo della mia vita… L’uomo con cui dal primo momento ho sempre condiviso tutto: anche la malattia. L’uomo che mi sta aiutando a vedere sempre ogni giorno l’arcobaleno. Quest’uomo così fantastico e perfetto, ahimè, non ha con sé una situazione facile: separato con una figlia… GROSSO PROBLEMA… Ho provato tante volte a “staccarmi” da lui, non sentirlo, non ascoltarlo e non cercarlo: impossibile. E’ sempre stato parte integrante della mia vita e da quell’estate non l’avrei più lasciato. Ho sopportato l’impossibile e tralascio tutto quello che questa situazione ha scatenato a partire dall’organizzazione della vita di tutti i giorni, dalla mia famiglia che non accettava la mia metà, alcuni amici che ci hanno completamente abbandonato… ma l’AMORE, l’AMORE VERO ha superato tutto ed ora VIVIAMO INSIEME, nel NOSTRO modesto appartamento, pieno di sorrisi e speranze per il futuro…
Già il futuro… dopo la mia prima visita, si sono susseguite visite, poi altre visite ed altre visite… diagnosi straconfermata ENDOMETRIOSI 4° STADIO DA OPERARE D’URGENZA.
5/10/2005… la data della mia prima operazione.  Cosa posso scrivere? Che mi ricordo ancora di quandonon riuscivo ad addormentarmi in sala operatoria, di quanto mi sono svegliata e mi sono trovata con una siringa nel collo perché le infermiere non hanno trovato altra soluzione per iniettarmi l’anestesia:  troppa agitazione. Che i mesi dopo l’operazione li ho passati facendo punture, prendendo pillole diverse (perché non riuscivo a trovare quella con il dosaggio adatto al mio fisico) e sperando che tutto questo non si ripresentasse….
Invece… dopo solo un mese dalla prima operazione, mi sono ritrovata nella stessa identica situazione di partenza, anzi… peggio! Anche qui ho cominciato a girare, girare e girare… pareri diversi, dottori diversi ed io, la mia metà e la mia famiglia sempre più impauriti e smarriti. Dopo numerose visite che purtroppo non facevano altro che confermare la diagnosi, riesco a trovare un ginecologo che possa seguirmi di nuovo, che possa prendere tra le sue mani la mia vita. Abbiamo cercato tutti insieme una soluzione alternativa ad un altro intervento: pillola, spirale, anello… tutto il possibile. Ma niente…
24/01/2010… data della seconda operazione. Mi ricordo tutto, dalle visite preventive fatte per prepararsi all’anestesia e alle ore di operazione che mi aspettavano, i litri di sale inglese da bere per pulire l’intestino, i miei genitori ed il mio compagno che mi guardano con preoccupazione e tristezza nello stesso tempo. Passano i giorni, passano i mesi e passano le visite. Dopo un intervento molto delicato (per fortuna non è stato necessario fare una resezione intestinale, ma è stato d’obbligo asportare una parte di vagina), il dottore mi consiglia di non prendere pillole e di evitare di mettermi in menopausa forzata perché era ora di cercare una gravidanza…
GRAVIDANZA… il mio sogno, la mia speranza, ciò che desidero di più al mondo. Non avrei mai creduto che da quel momento si sarebbe trasformato nel mio incubo. Dopo averne parlato con il mio compagno decidiamo di fare un passo alla volta. Prima la casa, poi conoscere i genitori, poi VIVERE INSIEME per un po’.. insomma, forse un po’ per paura di affrontare la realtà abbiamo voluto fare tutti le tappe che si fanno in una coppia normale. Finchè un giorno non ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: “NOI non siamo una coppia come le altre. Per avere tutto questo amore che ci doniano l’uno verso l’altro forse dobbiamo affrontare più prove e più ostacoli…. Ma perché dobbiamo aspettare? Perché non proviamo ad avere un bambino? Subito…?”. Non ci credevo, avevamo preso una decisione importantissima, INSIEME.. Già mi vedevo a dirlo a tutti, alla mia famiglia, ai miei amici, a vedermi ogni giorno con il pancione. Rimanere a casa per preparare la cameretta, svegliarmi di notte per dargli da mangiare… nella mia testa e nella mia immaginazione era come se tutto fosse già avvenuto… si, nella mia testa… non nel mio corpo.
Passavano i mesi ed ogni volta le mestruazioni erano sempre più puntuali… spaccavano il minuto. Ogni mese facevo i conti per cercare di avere rapporti con il mio compagno nelle serate giuste, rischiando anche di incrinare il NOSTRO MERAVIGLIOSO rapporto perché dovevamo lottare contro la stanchezza e contro gli impegni di ognuno. E nello stesso tempo le persone accanto a NOI non facevano altro che chiederci quando avremmo messo su famiglia: ma la gente non capisce che sono domande che possono mettere in difficoltà! Basta chiedere! Basta fare insinuazioni! E soprattutto basta sbandierarmi davanti tutte quelle pance, tutte quelle foto di figli così fantastici e sorridenti che sembrano quasi irreali. Ormai è un anno che questa storia va avanti così, un anno in cui quasi ogni mese cambio farmacia per paura che il farmacista mi riconosca dal mese precedente e si dica: “ma questa qui viene qui ogni mese per comprare un test di gravidanza??”. Ogni mese in cui faccio il test di nascosto (rigorosamente al mattino perché l’urina è più concentrata) un pò per accogliere il mio uomo con questa fantastica sorpresa che fin’ora non è ancora arrivata un po’ perché non voglio che pensi che sono diventata fissata (anche se lui è un AMORE e non mi fa mai pesare niente!).
Ho paura… paura di tante cose… paura di non riuscire a rimanere incinta, di non riuscire ad avere un bambino così tanto sperato e atteso, ho paura di non riuscire più ad accettare la paternità del mio compagno (si, perché come se non bastasse lui ha già una figlia, sa già cosa “significa” essere padre, ha già vissuto tutte le emozioni che può dare un bambino, ma non con me…. E non è facile da accettare), paura di non riuscire più ad affrontare le mie amiche che inevitabilmente continueranno con la loro vita, avranno bambini, parleranno di pappe e di asili … ho paura di affrontare tutto, di affrontare la fecondazione assistita (che mi ha consigliato il mio ginecologo) e di non avere i risultati sperati.
Sto cercando di trovare un aspetto positivo in tutta questa storia, ma è davvero difficile trovarlo. A volte cerco di pensare che il Signore ha per noi una strada ben precisa ed è così anche per me, perciò se non riuscirò a diventare mamma è perché per me c’è un progetto di vita diverso…
Ad esempio vorrei tanto adottare un bambino, lo farei anche domani (mia cugina ha adottato un bambino polacco che è il bambino più dolce e meraviglioso del mondo), ma in tutta sincerità non so se la nostra situazione familiare ci possa aiutare in questo! Sicuramente dobbiamo convivere o essere spostati da almeno 3 anni perciò attendiamo fiduciosi, poi magari inizieremo ad informarci. Vorrei anche rivolgermi a qualche associazione di volontariato per aiutare i bambini malati (ad esempio so che c’è un’associazione di clown di corsia anche a Reggio Emilia…), ma sarei capace di affrontare una situazione di questo tipo? Non lo so proprio. Forse la mia strada è quella di dedicare la mia vita agli altri proprio come stai facendo tu Veronica. Con questo non voglio affatto peccare di presunzione, voglio solo trovare una ragione utile e positiva per affrontare tutto quello che si presenterà sul mio cammino…
Sia chiaro mi ritengo comunque una persona molto fortunata! Ho una famiglia fantastica, tantissimi amici, un AMORE STRAORDINARIO al mio fianco ed un lavoro che mi dà numerose soddisfazioni. So di essere giovane e so che “devo strare tranquilla e rilassarmi” perché la gravidanza bisogna cercarla con calma (non sai quante volte ho sentito questa frase!!!).
Ma so anche che ogni volta che ho le mestruazioni c’è il rischio che si riformi la malattia (a proposito dall’ultima visita ne è uscita un altro pochino… ma innoqua così mi hanno detto) e che io non riesca mai a farmi chiamare nel modo in cui spero con tutto il mio cuore… MAMMA.
Nel frattempo però continuo a sperare, continuo a guardare avanti, a non abbattermi e a pensare che tutto si concluderà per il meglio… volevo cogliere anche l’occasione per ringraziarti per tutto quello che stai facendo per noi donne. Non dev’essere facile per te affrontare tutto questo per dar voce a tante donne (me compresa) che a volte hanno troppa paura di esporsi e di raccontarsi. Perciò GRAZIE…. GRAZIE DI CUORE… grazie anche per avermi ascoltata… spero di darti aggiornamenti a breve..
Ciao.
Vale.

Ciao Valentina … invece forse, affrontare “tutto questo” per me … è stata la mia salvezza. Concentrarmi sull’endometriosi di altre donne, cercando di alleviarne l’angoscia, è stato un modo per non pensare alla mia.
Ho sofferto tanto quando cercando notizie su internet non riuscivo a trovare informazioni precise. Non sapevo orientarmi tra i tanti siti internet che parlavano dell’argomento.
Contattai un’associazione di pazienti e chiesi aiuto ma non ebbi mai risposta.
E’ per questo che ci sono e ci sarò sempre per tutte, per quello che può valere.
Ma nel mio piccolo se posso dare informazioni su un centro specializzato in endometriosi piuttosto che una parola amica, lo faccio volentieri.
So come si sta dalla nostra parte.
So come si sta la notte quando ti assalgono mille dubbi e quando si vede tutto nero.
So cosa vuol dire cambiare farmacia per non passare da psicopatica ogni mese.

Dici che cerchi di trovare un aspetto positivo in questo tuo percorso. Io di aspetti positivi ne vedo tanti. Alcuni li hai evidenziati tu stessa. Sei ancora giovane, hai un compagno che ti sta vicino, una famiglia che non ti abbandona.
Il tuo destino è sempre ” da scrivere ” … non c’è nessuna parola FINE che possa farti fare un cambio drastico di direzione. Se poi sei aperta anche a valutare un’adozione, direi che puoi avere la certezza che prima o poi sarai mamma. Ci vuole solo tanta, tanta pazienza … ma sei una donna … e come dico spesso … noi donne abbiamo polpacci invisibili che ci fanno fare tanta strada in salita 😉 .
Ti abbraccio Valentina, in bocca al lupo, spero di leggere presto il seguito della tua storia!
Veronica

12 pensieri su “451) Storia di Valentina di Reggio Emilia”

  1. Valentina che dire….
    mi hai fatto commuovere…
    un grossissimo in bocca al lupo, spero che il tuo sogno di diventare mamma si realizzi, qualunque sia il modo!
    Jessica

  2. Cara Valentina, grazie per essere venuta qua a raccontarci il tuo “Canto Inferno”.. Purtroppo è una di quelle storie che mi fanno riempire gli occhi di lacrime, ma che mi trasmettono anche positività: hai al tuo fianco l’uomo della tua vita (il che è già di per sé una cosa rara!), le sfide che state superando insieme ne danno la conferma, hai idee di volontariato, valuti l’adozione..beh, sono sicura che, in un modo o nell’altro, sarai una mamma speciale! In bocca al lupo per tutto!

  3. quanta sofferenza nelle tue parole….
    leggendo alcune parti mi sono detta “ma sei tu a scrivere?” sì, perchè la parte del bambino che non arriva la sto vivendo anch’io e so quanto male fa….
    solo che la mia situazione è peggio…oltre alla mia endometriosi ci sono da aggiungere i problemini di mio marito…due fivet fallite…e tanta paura di farne un’altra…
    la ns. malattia ci rende forti e soprattutto unite anche se non ci conosciamo….
    ti sono vicina e un in bocca al lupo grande!!

  4. Forza Vale!
    Se ci credi davvero, realizzerai il tuo sogno.
    Io ora sono una mamma adottiva (dopo 4 tentativi di ICSI fallite).
    Amo il mio piccolo come se lo avessi partorito io e non sai che bello é sentirsi chiamare mamma….Ti abbraccio e se hai bisogno di info per l’adozione, non farti scrupoli.
    Sara

  5. Ciao Valentina…noi due abbiamo quasi la stessa età 🙂
    Le tue parole mi hanno toccato nel profondo…mi hanno fatto ricordare un libro che ho letto da poco, che mi ha fatto piangere tanto quanto il tuo scritto.
    “Venuto al mondo” di margaret mazzantini.
    Un libro nel quale per diverse pagine l’autrice parla del suo dolore dovuto alla sterilità… e quando mi sn trovata a leggerle mi sono detta: ma allora siamo davvero tutte uguali…siamo donne con le nostre malinconie, le nostre paure … anche nel libro la protagonista nn riusciva a vedere le altre pancie, si recava in diverse farmacie…pensava di sentirsi donna a metà…
    è una parte toccante che in parte mi ha ricordato il libro Canto XXXV di Veronica…Margaret è madre: il fatto che una madre abbia indagato così fino in fondo i sentimenti di chi desidera una gravidanza e nn ce la fa, mi ha colpito molto…
    certo nel libro la protagonista poi fa una scelta pesante che non mi fermo qui a raccontare, se vorrai potrai leggerlo tu, ma quando te la sentirai..io mi sn sentita scavata dentro e capisco che ognuna di noi ha una propria sensibilità

    Sei una donna forte, una donna coraggiosa che ha già fatto una scelta di vita, nonostante tutti i tuoi problemi. Sei una donna con un rapporto d’amore e complicità con il proprio compagno. L’endometriosi credo che rafforzi i rapporti veri ed invece faccia terminare quelli per i quali non vale la pena di lottare. Costruisci tu la tua strada… guarda a tutte le cose belle che hai : la famiglia e le amiche … cerca di trarre forza proprio da queste cose … soprattutto nei momenti difficili … metti tutta te stessa in ogni giorno della tua vita..ti scoprirai più forte, più bella di quel che hai mai pensato… ti accorgerai che in fondo questa malattia oltre a darti brutte sa anche darti qualcosa di buono.
    Hai solo 27 anni e già un progetto di vita … non è comune ..sei già una donna con una propria sensibilità e maturità ..sii fiera di te stessa!

  6. Elisabetta, sai che quel libro lo lessi l’estate scorsa in barca.
    Credo di averlo letto in meno di 48 ore nonostante non sia proprio di poche paginette ma non riuscivo a staccarmici.
    In alcuni momenti dovevo sospendere la lettura perchè mi veniva la nausea tanto l’ho percepito in modo forte, soprattutto quando parla della guerra.
    So che ora il marito della Mazzantini, sta per fare il film … non vedo l’ora di vederlo.
    Un bacione è sempre un piacere leggerti!
    Vero

    PS: forse sei quella che si ritrova la faccia migliore di tutte noi 😉

  7. Portate pazienza ragazze, sto facendo delle prove con le impostazioni del blog e vi cambio la faccia spesso 😉

  8. Grazie a tutte… veramente…
    Siete veramente persone eccezionali!
    Magari potessi avere delle informazioni sull’adozione, ma sinceramente con il mio compagno separato (e con già una figlia) non credo di poter avere tante speranze… E grazie anche ad Elisabetta: andrò a comprare subitissimo il libro… Mi hai incuriosito anche se credo che non sia un libro molto semplice… Grazie comunque, lo leggerò senz’altro. Siete speciali.

  9. In che senso Vale? Pensi che le assistenti sociali non darebbero la giusta importanza alla vostra causa perchè il tuo compagno ha già una figlia sua? Non credo che facciano questo tipo di considerazioni … anche perchè in teoria devono tutelare il bambino, che ha diritto di avere dei genitori.
    Se hai domande per chiarire dubbi vari ti metto in contatto con due ragazze che saprebbero spiegarti bene come funziona nel dettaglio …

  10. Guarda, sono molto molto ignorante in materia… Perciò credevo che ci fossero requisiti minimi per accedere all’iter di adozione (so che bisogna essere sposati da almeno tre anni, che bisogna considerare la differenza di età tra i genitori ed il figlio…) e tra questi credevo che ci fosse anche il fatto di non essere separati/divorziati…
    Ma non so: sto cercando di trovare qualche informazione su internet, ma se hai una mail di queste ragazze le contatte volentieri! Grazie mille.. Sei gentilissima.

  11. Ciao Vale…
    come mi hanno detto o meglio scritto le ns.amiche del blog… non sei sola…!!!
    Noi sicuramente ti possiamo capire nel profondo perchè ognuna di noi lotta contro questa malattia… lotta contro i pregiudizi stupidi della gente che crede che mettere su famiglia sia un gioco da ragazzi e ti fa la “conta”…
    Anch’io come te , ho avuto la conferma di endometriosi a 22-23 anni ,dopo una visita dermatologica per i brufoli , la Dott.ssa mi ha detto di vedere gli esami ormonali e di fare un’ecografia, perchè vista l’età non poteva essere acne (infatti io non l’ho mai avuto, ma ho tuttora dei brufolini rossi sul viso..sul collo… insomma dall’aspetto sembro un’adolescente…. nonostante abbia i miei 30 anni) così è iniziato il tutto, visite, esami ca,ecografie, poi laparoscopia e poi come te le punture per bloccare le mestruazioni… la prima puntura non mi fece effetto… bisognava farla il 1° giorno del ciclo (se non ricordo male) ed anzichè fermarmelo me lo prolungò per un mese intero con perdite…ricorsi quindi al tranex per una settimana e nemmeno quello all’inizio faceva effetto poi sì… quindi so cosa stai provando: non è facile è vero, noi riesci ancora nè a capire quello che ti sta succedendo nè il perchè. Se ti va puoi leggere la mia storia n.453)… Sì è vero, per noi ,è sicuramente più difficile la procreazione.. ma molte donne ce l’hanno fatta lo stesso: hanno avuto i loro bimbi e continuano a lottare con l’endometriosi!!!! Carissima, è normale avere paura , anch’ io ne ho tantissima… ho paura di non essere in grado di sconfiggerla o che io non la riconosca e lei , la malattia, e che faccia danni… inoltre mia madre nè il mio ginecologo non mi capiscono quindi moralmente mi sento giù!!! Ma le parole energiche di Vero e delle altre amiche Elisabetta e Noemi …mi stanno dando forza…. Tu invece hai il sostegno della tua famiglia e hai il tuo grande amore , che è veramente grande a condividere con te la malattia !!!
    nonostante il tuo desiderio fortissimo di rimanere incinta e la paura di non farcela (che assale chi più chi meno, tutte noi) cerca di non permettere che ciò diventi un’ossessione… altrimenti staresti peggio con il tuo lui!!
    Coraggio non possiamo spaventarci , dobbiamo essere forti per noi, per chi ci ama e per tutti i bebè che verranno!!!
    Sia naturali che adottati!!! Tanto il ns.amore non cambierà mai!!!!
    Si dice che chi come noi soffra molto per il ciclo, quando ha un figlio , è più pronta al dolore…. quindi noi , almeno in quel caso, dovremmo essere “avvantaggiate”… nohhh??????
    E’ normale non sapere ancora bene come va la vita… perchè anche se noi la volessimo “programmare” essa è imprevedibile ed in continua evoluzione: pertanto ci assalgono i dubbi, le paure, aumentano le insicurezze ma anche la forza ed il coraggio di essere diverse, forse più sensibili, più aperte ai problemi.. Che ne pensi??
    un grande in bocca al lupo
    Ciao
    Angela

  12. ke dire!!!! Donne coraggio!!..
    esistono tante situazioni difficili nella vita ,ma se ci si crede si vincono,in qls modo!!
    sempre con pazienza e tanto amore…un grosso bacio a tutte le mamme e ai papà…

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