457) Storia di Mary di Lodi

Ciao Veronica,
faccio parte anch’io della schiera di donne che hanno “scoperto”da sole di essere ammalate di endo, pagando sulla loro pelle e documentandosi da sole.
Ho 41 anni e ho scoperto solo un anno fa di avere questa malattia : la mia ginecologa, un’autentica arrogante incompetente, non ha capito il mio problema, per quanto mi sottoponessi a controlli annuali. Sta di fatto che, nell’ottobre scorso, dopo una banale influenza ho letteralmente perso la mia consueta vita quotidiana. La febbre , pur con poche linee ( ma sembra di avere 40 ! ) non se ne è più andata: mi hanno tolto una ciste di 6 cm e pure l’ovaia destra ( mi dissero che era troppo rischioso tenerla, per via di possibili recidive ). Speravo che dopo l’intervento la mia vita tornasse quanto meno accettabile ma così non è stato ! Non passa un giorno senza febbre, ho consultato quantità di ginecologi, mentre nel frattempo ho provato più tipi di pillola con emicranie sfiancanti e nausee a non finire. Ora sto prendendo la minipillola perchè pare che il Ca 125 torni alla carica, e sto di nuovo malissimo. Ho sempre amato il mio lavoro ( sono insegnante ) ma mi trovo sempre più spesso a detestarlo perchè mi mancano le energie necessarie per affrontarlo ! Dopo l’intervento, ho ripreso il lavoro come un automa , con le gambe di ricotta che si piegavano per la stanchezza, un malessere che faceva invocare continuamente il letto e un senso di estraneità a tutto quello che prima era sacrosanta vita quotidiana.
Non so come andranno le cose : fortunatamente mio marito mi è sempre vicino , ma mi accorgo che prima o poi tutti si stufano a sentire sempre le solite litanie e lamentele.
Ti ringrazio per aver dato spazio anche a me e per aver dato voce a tutte coloro che lottano continuamente per la loro salute.
 
MaryB
 
PS  E’ un’indecenza che analisi e approfondimenti per l’endo non vengano riconosciuti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Ho firmato anche petizioni on line. Oltre ai disagi della malattia, ci si dissangua per le spese.
 
Ciao Mary, la domanda sorge spontanea … ti sei rivolta ad un centro specializzato?
Perchè è questo che devi pretendere per te stessa, non continuare ad arrabbiarti per non aver ancora incontrato un dottore che sappia capirti e curarti. Fino a quando andrai “alla cieca” non sarai adeguatamente presa in carico.
Vicino a te c’è per esempio il San Raffaele o il Mangiagalli di Milano. Se vuoi qualche info fammi sapere che te le do in privato.
Per quanto riguarda il riconoscimento della malattia come malattia sociale e invalidante, siamo fermi da anni … la richiesta è in parlamento ma per mancanza di fondi (o interessi) non è stata portata avanti.
Alle petizione on-line non credo affatto … le associazioni di pazienti a suo tempo raccolsero migliaia di firme … e se non sono servite quelle che erano rispettavano i canoni legali .. figuriamoci se lo servono quelle su Facebook in cui un utente può creare più utenti.
Facci sapere cosa deciderai di fare, stai tranquilla che una soluzione c’è, dalla tua parte hai l’età … avvicinarsi alla menopausa per noi è solo un bene!
Ti abbraccio
Vero