Non so se ho l’endometriosi. Non ne sono ancora certa. Anche se gli indizzi a favore ormai sono ragionevolmente numerosi.
Ti stupirò dicendoti che la mia non è una storia simile alla maggior parte di quelle che ho potuto leggere sul tuo blog o sui forum dedicati, perchè non comprende anni di dolori insopportabili (eppure sopportati) e di malasanità, ma bensì un percorso di vita normale e tranquillo che ha deviato solo quando il dolore -fastidioso sì, ma non invalidante- si è trasformato ed ‘ingrandito’, permettendomi di fare la conoscenza virtuale con questa cacofonica malattia:
l’endometriosi.
Già dal nome mi ha fatto un pessimo effetto devo dire… capisco la necessità di fornire una definizione logica alle patologie, ma visto che questa è cronica ed invalidante potevano almeno sforzarsi di darle un ’suono’ meno fastidioso, tanto per non spaventare troppo chi lo sente per la prima volta.
Non so se ho l’endometriosi. Però già da quel primo ciclo un po’ ‘anormale’, e da quella lettura su internet dei sintomi della malattia ho avvertito la possibilità di essere compresa in quel 10% (15%? 5%? ogni sito dice la sua) che veniva così variamente raccontato nei siti di medicina e ginecologia.
Chissà, probabilmente devo anche ringraziare la mia controllata ipocondria (cybercondria?), che mi ha spinto ad interrogare me stessa ed un medico fin dal primo segnale di alterazione mestruale.
Non starò a raccontarti adesso la mia storia (che posso però assicurarti essere fortunatamente ben diversa dalle tante storie terribili che ho letto sul tuo blog, avendo io incontrato una ginecologa e ben due ecografe competenti che non hanno esitato un attimo a ipotizzare l’endometriosi persino di fronte a segnali molto più ambigui di quelli raccontati dalla maggior parte delle donne che soffrono di questa malattia).
Non te la racconto perchè dopotutto, non so se ho l’endometriosi, anche se ne sono quasi certa.
Quando il mio iter diagnostico sarà completo te ne parlerò per filo e per segno, ma adesso preferisco fermarmi all’inizio, alla scoperta; che nel mio caso è avvenuta ancor prima di aver consultato qualsiasi medico, semplicemente informandomi attraverso quel grande mezzo di comunciazione ed informazione che è la rete.
Non so se ho l’endometriosi. Ma ho iniziato a sospettare di averla ancor prima di qualsiasi consulto, e questo mi ha fatto riflettere sulla fortuna che abbiamo nella nostra epoca, di poter ottenere informazioni rapidamente, immediatamente, massicciamente, esaurientemente, senza alzarsi dalla propria sedia.
Se non commetti l’errore di lasciarti trascinare da lei, convincere da tutto ciò che leggi, ed intrappolare nella disperazione altrui, imparando invece a selezionare, analizzare e comprendere il fiume di nozioni che ti ritrovi a scorrere con il mouse, la rete ti conduce là dove vuoi andare, a scoprire ciò che desideri sapere, ed a trovare dove poterti rivolgere per poter sapere di più.
Non so se ho l’endometriosi. E anche volendo dare per scontato di averla, non ho ancora nessuna idea del livello della mia malattia. Se sono al I, al II, al III o magari già al IV stadio, se e dove ho focolai, se sono già sterile o rischio solo di esserlo. Non so nulla di tutto questo, ma sono grata della possibilità che ho avuto nel 2010 di diagnosticare questa malattia fin dalle sue prime manifestazioni, e chissà… magari di averla presa all’inizio, prima che rovini qualcosa.
Sono grata al 2010 per la possibilità che mi ha dato, eppure allo stesso tempo devo rimproverarlo.
Lo rimprovero perchè è a causa sua, delle sue usanze, e della società che lo anima, che una donna arriva a desiderare di sfruttare il suo apparato riproduttivo talmente tardi per la sua struttura biologica da far sì che questa subdola malattia abbia avuto già decine di anni per fare il suo comodo all’interno del suo ventre, indisturbata.
Non so se ho l’endometriosi. Ma se l’avessi mi pentirei. Mi pentirei di aver fatto girare a vuoto le mie ovaie per quasi vent’anni, buttando letteralmente nel cesso più di metà della mia riserva di ovuli, senza aver mai preso alcun tipo di pillola per mettere a riposo le ovaie, nel pensare stupidamente e superficialmente che la via ‘naturale’ sia la più salutare.
Non esiste niente di meno naturale di un apparato riproduttivo che macina a vuoto per 12 volte all’anno, moltiplicato per 20 anni. Il nostro corpo non è fatto per avere le mestruazioni, ma per essere in stato interessante quante più volte sia possibile.
Questo non si concilia con la nostra società e con la nostra umanità, ma dobbiamo farci i conti, soprattuto di fronte a questa malattia, che riesce a scatenarsi nella sua piena potenza grazie alle nostre abitudini sociali.
Anche l’endometriosi, credo, è molto grata al 2010, che forse informa le donne della sua esistenza, ma le lascia a sua disposizione per molti, molti anni.
Mi ha fatto sorridere leggere spesso nelle tue risposte il modo in cui tu rassicuri le ‘giovani’ di 30 anni che cercano di avere un figlio con questa malattia invalidante.
Sicuramente per la nostra società una donna a 30 anni è ancora giovane. Anzi.
E’ una ragazza.
Ma per il nostro corpo non è così. Il nostro apparato riproduttivo è attivo e pronto all’azione dai 14 anni, ed inizia ad invecchiare a 25.
A 30 anni il tuo corpo è già quasi ‘vecchietto’ per avere il primo figlio in condizioni normali, figuriamoci in una condizione come l’endometriosi, che si nutre dell’attesa e compromette il nostro apparato riproduttivo ogni mese che passa.
Quante di queste donne che ora stanno combattendo con le unghie e con i denti contro l’infertilità, sottoponendosi a massacranti (soprattutto per chi è soggetta a questa patologia) cicli di FIVET, avrebbero avuto uno, due, tre, quattro bambini in modo naturale se avessero deciso di farli a 20 anni?
Io me lo chiedo.
Mi chiedo se questa sia una malattia che riesce a devastare ai nostri giorni più di sempre proprio a causa dello scollamento esagerato che esiste tra le funzionalità del nostro organismo e le necessità della nostra cultura.
Me lo chiedo perchè sono una donna di 30 anni a cui non è ancora nemmeno passato per la testa di avere dei figli, e scopro solo ora che potrebbe essere già troppo tardi.
Non sono d’accordo con l’affermazione che la gravidanza non sia una cura all’endometriosi.
Sarebbe l’unica vera cura oso dire.
Se una donna iniziasse a rimanere incinta dai 14 anni e non smettesse mai (come natura vuole) passerebbe molto più tempo ad essere ‘incinta’ che a mestruare, col risultato di impedire all’endometriosi di arrecare danno all’organismo. Senza cure ormonali. Senza devastanti menopause indotte.
Aberrante considerazione? Strumentalizzazione del concetto di procreazione?
Sicuramente.
Eppure è qualcosa che fa pensare. Almeno me.
Anche se poi mi guardo indietro e scopro di essere contenta di quello che sono, di quello che ho potuto fare grazie alla libertà concessa alle donne al giorno d’oggi, e grazie al distacco sociale definitivo della figura della donna da quello della madre.
Ho potuto realizzare le mie aspirazioni, esprimere i miei talenti, costruire la mia vita attorno ai miei interessi e non unicamente attorno al mio biologico compito di incubatrice.
In questo momento però, in cui il futuro cambia davanti ai miei occhi ad una velocità imprevista, mi chiedo se dovrò pagare un prezzo troppo alto.
Dicendo questo non voglio dimenticare che esistono ragazze di appena 18 anni già devastate dalla malattia, non voglio dare ai nostri tempi tutta la colpa di questa sofferenza, ma non posso evitare di rimproverare questa società che nel riconoscere alla donna tutti i suoi diritti di essere umano forse si è lasciata un po’ indietro le sue pecularità.
Ma forse mi sto spingendo troppo avanti. Sto cercando di leggere un futuro che ancora non mi è concesso di vedere chiaramente.
In fondo, non so se ho l’endometriosi.
Ma so di essere pronta a questa eventualità, e di questo ringrazio anche voi ed il vostro lavoro, che aiuta chiunque come me si avvicina per la prima volta a questa patologia, permettendoci di conoscerla senza restarne terrorizzate e senza sottovalutarla.
Grazie di cuore a tutte voi, ed in bocca al lupo per questa battaglia.
MariCa.
Cara Marica, è stato bello farsi prendere per mano e farsi accompagnare in questo “volo” di approfondimento di tutto quello che ruota attorno a questa malattia e al nostro essere donna. Intelligentemente hai riflettuto con garbo, prendendo atto di quello che siamo, senza scagliare giudizi, con molto tatto, in punta di piedi.
Ti auguro con tutta me stessa che tu non abbia l’endometriosi, ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni e progetti in ogni campo, perchè sei sicuramente in grado vivere le tue passioni e i tuoi interessi in modo completo. Il tuo modo di scrivere e la tua capacità di analisi, me lo dicono.
Dacci tue notizie.
Ciao!
Vero
Ciao Marica, mi chiamo Angela e ho la tua stessa età …. purtroppo io ho l’endometriosi e penso di averla sempre avuta fin dalla comparsa delle prime mestruazioni , perchè stavo sempre molto male .. facevo pattinaggio e non avevo la forza di stare in piedi… ma amavo il mio sport quindi dopo antidolorifici e trucco , per nascondere il dolore del viso eccomi lì in pista! Ero arrabbiata perchè non potevo dare il massimo e anche perchè l’essere donna significava soffrire così… Finalmente a 22 anni le visite ed a 23 la laparoscopia con la diagnosi di endometriosi… sono seguiti anni di cure, periodi no, periodi sì. dolori ed insicurezze! Anche attualmente sono in cura per tentare di arrestare la corsa della malattia.
Sono andata in menopausa farmacologica già due volte e nonostante confesso di aver sopportato bene la terapia, almeno dal punto fisico, dal punto di vista psicologico , almeno stavolta (perchè la prima volta , ero più forte e ho capito poco di tutto quello che mi stava succedendo)mi sento “strana” ,…. vivere sensazioni ed emozioni estranee alla tua età (vivere una menopausa a 23 anni ed anche ora che ne ho 30) è dura … è come se tu sai di essere giovane però vivi emozioni da “anta” per la menopausa… poi pensi che è provvisorio e lo fai per la tua salute, per fermare la malattia… poi la malattia ritorna e ricominci tutto da capo
Cara Marica, hai ragione che a 30 anni il corpo di una donna invecchia un po’… però , secondo me (è il mio parere personale)ti confesso che a 14 anni (a momenti stavo ancora a giocare e fantasticare), io personalmente non avrei avuto la maturità psicologica per procreare… invece quando cresci, hai un vissuto, un percorso ed una maturità che ti permette di capire, di” volere” e di “desiderare”… che per me, da adolescente non si ha e lo si vede come un “ostacolo” alla propria affermazione .
E’ vero quello che dici che spesso per raggiungere un “minimo” di “stabilità” lavorativa sposti l’eà del matrimonio e dei figli (riducendo quindi inevitabilmente la tua fertilità , per cause biologiche) però, ho visto troppe donne rinunciare al proprio lavoro per creare una famiglia e dopo che i figli sono cresciuti e vanno a scuola, cadono in depressione e debbono chiedere anche 5 euro al marito per comprarsi una saponetta! … Quindi per me, è importante avere una mia piccola indipendenza economica e un po’ di posto anche nella società lavorativa… Non fraintendermi vorrei anche una MIA FAMIGLIA… e solo a questo pensiero ci fantastico su e mi emoziono tutta!!
Ho l’endometriosi e quando sono giù , penso se ho sbaglio ad aspettare ad avere un figlio… però ora so chi sono e cosa vorrei … inoltre non ho un compagno e non voglio buttarmi sulle braccia del primo che capita , ma dall’uomo giusto … e sarà lui, se Dio vorrà , nonostante l’età e l’endometriosi a farmi diventare mammma!!
Sai Cara, penso che a 30 anni, sei più consapevole che a 20 e che quando scegli, hai già ponderato il pro ed il contro .. e anche se lavoratrice , penso che il punto di forza sia di dare ai propri figli momenti di gioia, di buon umore e di AMORE, insomma puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità …
Meglio una famiglia che fa sacrifici ma è soddisfatta che magari una famiglia che ti può dare più soldi e tempo, ma distratta e nervosa!! … Tu che ne dici?
Spero di cuore che tu non abbia questa malattia, perchè oltre a colpire i tuoti organi ripoduttivi, colpisce anche la tua psiche, la tua sensibilità … e ti assicuro che è l’aspetto più duro!
Veronica è stata grande, perchè ha avuto il coraggio di raccontarsi e di aver messo in luce questa subdola malattia… e di aver dato coraggio anche a noi, di
scrivere, di parlare, di abbattere il muro del silenzio…. Grazie Vero, non ti ringrzierò mai abbastanza
Baci
Angela
Angela sei sempre troppo buona. Davvero pattinavi? su ghiaccio? e ora? pattini ancora? Mi sarebbe tanto piaciuto praticare questo sport ma qui a Reggio Emilia non ci sono palazzetti del ghiaccio!
Sai Angela purtroppo questa volta devo contraddirti,Io avuto la mia stellina a 22 anni e l’ho sognata e desiderata sin da quando ne avevo 15.
Sento di avere l’istinto materno e ho sempre sognato di dare a mia figlia il massimo e tutto quello che non è stato dato a me:beh devo dirti che posso ritebermi soddisfatta (ad oggi).Ho visto donne a 40 anni sbagliare con i figli.NON È L’ETA’CHE FA UNA BUONA MADRE.
Per quanto riguarda realizzarsi,mia figlia mi ha aiuatato a farlo come donna.
Ho passato l’adolescenza a pulire i cessi degli altri per poi (nel periodo piu felice)fare la commessa.È arrivata la mia stellina e mi sono licenziata per darle il massimo fregandomene di tutto,mi sono completamente annullata e non rimpiango neanche un istante di tutto questo.Il risultato?Quando lei ha compiuto 2 anni,ho capito che ora era il momento per il mio e per il suo bene di realizzarmi come donna e cosi’ ho aperto un’azienda tutta mia che oggi va a gonfievele(grazie a Dio).Che dire?Non esiste la situazione ideale,bisogna crearsele le occasioni.Ci sono donne che a 40 anni non si sono ancora realizzate e non sono madri,forse perchè non hanno quell’istinto, forse per paura,ma il non essere madre non le ha aiutate per ottenere un’indipendenza, questo per farti capire che bisogna lasciarsi andare un po’,è vero a volte si è anche incoscienti a 20 anni,ma se si tratta di sana incoscienza ben venga perchè anche questa puo’ aiutare,probabilmente se io avessi aspettato non avrei mai pregustato questa gioia,non lo so.è anche vero che essere madre e affrontare i giorni no guardando tua figlia negli occhi,ti da la forza si da una parte,ma dall’altra ti fa sentire un verme,quei sensi di colpa di non darle il massimo per colpa della maledetta…quella paura di dover entrare in sala operatoria e lasciarla,col terrore di lasciarla per sempre,ma il giorno dopo mi sveglio e basta sentirla parlare,vederla interagire con gli altri che mi fa rendere conto di che bimba ho e che siamo proprio fatte l’una per l’altra anche se in un certo senso cresciamo insieme,si perchè mia figlia ha fatto di me una donna.Un bacio
E’ bellissimo leggere i vostri punti di vista ragazze … sembra di guardare il mondo attraverso un caleidoscopio 😉
Ciao Cara Vero…
sì ho fatto pattinaggio a rotelle agonistico con i salti che senti in tivù ma al massimo il doppio … finito a stenti e spesso per terra..ah..ah..(il mio mito ovviamente è Carolina Kostner … sai il pattinaggio mi ha aiutato tantissimo ad avere uno “scopo” DURANTE la mia difficile e triste adolescenza… Quando pattinavo mi sntivo libera.. di volare… e finalmente di non pensare a nulla! Ovviamente poi quando vai in agonistica senti la pressione delle gare e le invidie , ma siccome il mio scopo non è mai stato quello di vincere (non me ne frega nulla) ma quello di sentirmi bene!!
Ora pattino ogni tanto al parco e sì sul ghiaccio , da noi c’è il palaghiaccio a Rastignano, che è parecchio grande e a Casalecchio di Reno vicino ad un centro commerciale aprono una piccola pista da ghiaccio all’aperto e con pochi euro ti diverti…e poi è uno sport che accomuna tutti gli appassionati: bimbi, adolescenti, adulti, genitori ed…anche nonni! Siamo tutti buffi ed impacciati!
Se un week puoi venire a Bologna ci possiamo andare assieme se ti va… Ne sarei molto contenta!
Oddio… be’ non sono sempre buona…a volte mi sento in colpa e un po’ “egoista”… però credo che è normale e ti assicuro che come te,parlo sempre col cuore!!!
Baci
Angela
Ciao Cara Teresa… non volevo che tu mi fraintendessi! … Ovviamente come dici tu ci sono donne mature a 20 anni e immature a 40 ! Io mi riferivo un po’ a storie di mie compagne che hanno avuto una gravidanza da giovanissime e non hanno potuto studiare più… mi ricordo che la mamma di questa ragazza ha fatto da mamma alla nipotina.. inoltre questa ragazza voleva andare a ballare e vedeva (nonostante lo amasse) il bimbo un po’ un “peso” alla propria libertà. Anche altre donne , che hanno avuto presto dei figli, non hanno potuto laurearsi e non hanno lavorato (complice a volte la mentalità maschile dei mariti) e gli è rimasto questo grande sogno irrealizzato..tutto qui…riflettevo che hanno vissuto poco la loro giovinezza !!Però di questo eventulamnete lo pensi quando la tua piccola avrà 10-15 anni… E poi è relativo… sono contenta per te e la tua piccola stellina…
Non vorrei sembrare di non avere senso materno, perchè penso sia innato nella bimba che fin da piccola “gioca” a fare la mamma… io quand’ero in montagna ed eravamo soli cambiavo a 5-6 anni mia cuginetta !… Per un po’ mi piaceva…poi mi scocciavo…
Cara Teresa la tua storia è bellissima e non preoccuparti la tua stellina ti darà la forza necessaria per far tacere la bastarda! … Io parlavo un po’ di me…io ho 30 anni e non ho ancora bimbi e non li ho cercati , non perchè non li desiderassi (appena vedo un bebè nella carrozzina…rimango stupita, un esserino così indifeso…) ma volevo studiare ed abilitarmi come libero professionista, per cui non ho pensato ad altro..volevo arrivare al mio obiettivo intanto che avevo la mente “fresca” e non avevo un impegno come la “famiglia”! Durante questo percorso però ho scoperto di avere l’endometriosi ed affrontare la confusione della malattia, la paura, la stanchezza, come avrei potuto con una famiglia? Avrei dovuto mollare anch’io perchè nonostante la buona volontà se non hai le forze e ti senti a terra con le gambe che fanno fatica a fare le scale di casa…Non ce l’avrei fatta!!!
Sai perchè dico così? Spesso si pensa che se una donna non fa un figlio subito, sia egoista… io penso che non esiste una “regola” ma vari fattori che si intrecciano:
– un po’ di lavoro (come fai a mettere al mondo un bimbo se non gli puoi garantire almeno una vita dignitosa? non dico di riempirli di materialità .. ma diamine oltre ai beni primari, ogni tanto ci sta anche un giochino o una maglietta delle Winx!!) (Si capisce già che sogno una bimba…vero?)
-maturità psicologica , ti devi sentire “pronta”… è normale avere un po’ di paura, ma quella paura che ti elettrizza e ti fa fantasticare un po’!!
-la tua dolce metà , il marito e papà che esiste (almeno lo spero) per ognuna di noi… il tuo principe che ti sostiene e che quando vede il baby gli si illuminano gli occhi!! Scusatemi, ma io sono una romantica e la mia vita la vorrei così… per cui, ve ne prego,non consideratemi egoista, se sto aspettando anche se rischio, lo faccio per AMORE…CREDETEMI!!!! un bacio a tutte!!!
un bacio alla tua bellissima bimba Teresa!
Ciao
Angela
Ah.. Teresa…dimenticavo… Ho avuto una adolescenza molto triste e mi sento un po’debole psicologicamente per questo, in base a me stessa, ovviamente , sai anche se si parla a carattere generale ci mettiamo sempre un po’ del nostro vissuto quindi da impersonale, tutto passa a personale… ma va bene così,.. è giusto che ognuno di noi ha la sua storia, le sue gioie, i suoi dolori, i suoi punti di vista… è il ns.bello!!! Cerca di capirmi, non posso colpevolizzarmi di non aver pensato subito alla famiglia, perchè preferivo sistemarmi economicamente (non mi va di chiedere soldi ai genitori nè a mio marito…è una questione personale, di orgoglio…scusatemi!!)so ti ripeto che è un rischio (io ho sofferto molto da subito quindi è probabile che avrei fatto fatica a rimanere incinta anche a 16 anni)… ma ORA so chi sono io, sono più completa…forse anche perchè ho “la bastarda” … Spero che la “bastarda” non mi impedisca a realizzare i miei sogni, ma se dovesse succedere affronterò il problema quando si presenterà …è inutile pensarci adesso…
E spero di non colpevolizzarmi, perchè noi con l’endometriosi dobbiamo imparare ad AMARE QUELLO CHE ABBIAMO PENSANDO CHE…TUTTO NON SI PUò AVERE E ENFATIZZANDO QUELLO CHE ABBIAMO !!!
chi non ha o non può avere figli non credo che “valga” di meno rispetto alle altre… forse è solo più sfortunata!!! Sono sicura che anche tu la pensi così , perchè sei molto dolce…..
… un in bocca al lupo a tutte nell’affrontare la vita e la “bastarda”
Ciao
Bacio
Angela
Nooooooooooooooooo Angela ti prego non frainterdermi,io non volevo assolutamente colpevolizzarti,del resto ognuno deve impiegare la propria vita come meglio crede in base alle proprie possibilita’.Volevo solo dire che non esiste la siuazione ideale(almeno per quello che credo io),c’è poi chi decide di farlo anche in una situazione cagionevole(forse con un pizzico di incoscienza)e chi vuole una situazione migliore prima di fare un passo cosi’ grande.
Sai io purtroppo ho dovuto relazionarmi con sguari schifati durante la gravidanza,ho sempre dimostrato molti meno anni di quanti ne ho realmente e quindi la gente era veramente indignata nel guardarmi,questa è una cosa che mi ha ferito grandemente e credo che non sia giusto concludere a priori che una madre giovane non sia una buona madre,ma non volevo assolutamente far trapelare un giudizio dal mio commento.È giusto che si aspetta ad avere la giusta disposizione questo si,indipendentemente dai fattori esterni si puo’ essere disposti a 20 anni o a 40.Scusa ancora se ti ho ferita,ma non volevo assolutamente giudicare nessuno(figurati,chi sarei per farlo?),solo non sono d’accordo sul fatto che a 20 anni si è meno consapevoli che a 30 e non c’era modo migliore per attestarlo se non raccontando la mia storia.
Credimi non era un giudizio,comunque scusa scusa scusa…se mai questo messaggio fosse arrivato male,non era mio intento.
Vorrei aggiungere che prima di uscire allo scoperto e iniziare a relazionarmi con tutte voi è passato un bel po’ di tempo ed è stata dura,sai perchè?Perchè mi sentivo terribilmente in colpa verso donne che a causa dell’endometriosi questa gioia non hanno potuto pregustarla,dopo aver letto il libro di Veronica,mi vergognavo e mi sentivo un verme a raccontare il mio dolore,proprio perchè io ero mamma e cosa dovevo lamentarmi a fare?Oggi ho realizzato,faccio parte di questo gruppo fantastico e ho paura,tanta paura per la mia salute,ma pensando a tutte voi,non mi azzardo neanche per idea a farne di questa malattia una tragedia,perchè la vera tragedia di questa malattia e il non realizzarsi come madre.Rimanere senza un rene,subire una resezione si mi fa paura,ma se poi prendo mia figlia e la guardo negli occhi capisco che non posso permettermelo,non posso nel rispetto di tutte voi.Vi abbraccio e spero che tutte possiate realizzare il vostro sogno,anche quando credete di aver smesso di sognare.
Ciao Teresa,
no, non preoccuparti ho capito quello che volevi dire!! La tua è una storia stupenda perche’ stai crescendo con la tua bimba e hai anche un tuo lavoro…
Non so perchè la gente, (scusatemi il termine) sia così superficiale (veramente volevo dire “stupida”) addirittura schifarsi perchè una giovane è incinta!!!… Secondo me è tutta invidia!!Anche mia cugina è incinta e per questo si sta per sposare e mi ha raccontato che nell’azienda dove sta facendo lo stage le guardano la “pancia” e commentano…. che cattiveria!!!!
Come dici tu NON ESISTE UN’ETA’ FISSA PER ESSERE BRAVE MAMME… E’ UNA COSA CHE VIENE DA DENTRO E POI….QUALCHE ERRORE E’ ANCHE NORMALE FARLO … PERCHE’ NON esiste una “scuola” per essere mamma, per essere moglie, per vivere… l’importante è accorgersene e rimediare!! La vita la si impara vivendola ….
Scusami anche tu, ma vedi anche io soffro, perchè spesso si crede che una donna non pensi al mettere al mondo dei figli per “egoismo”: volevo soltanto dire che non è così ma ci sono vari fattori e non è così facile come può sembrare ,perchè chi come noi ha l’endometriosi ha molte più difficoltà a creare e mantenere la gravidanza rispetto a chi non ha problemi di questo tipo !! Purtroppo però la gente non capisce e come fai a spiegare tutto ciò? Se lo raccontassi passerei per una “malata” e non sana quindi sarebbe ancora più difficile trovare marito… chi ti prende sapendo che “forse non sei buona neanche a fare quello”????
E’ dura ripeto fisicamente ma forse, almeno per me, moralmente è peggio!!!!
Tu Teresa sei molto brava perchè nonostante stai soffrendo , cerchi di conciliare famiglia e lavoro… sei grande ed hai tutta la mia ammirazione!!
Teresa sei molto sensibile, non ti devi mica “vergognare” di avere una stellina con te anche se hai l’endometriosi….figurati!! Anzi sei per noi un motivo in più per crederci e lottare.. Non è “colpa” di nessuno se la malattia te lo impedisce… si avrebbe voglia di scagliarsi contro tutti, contro il ritardo diagnostico (questo sì che mi brucia parecchio) contro se stessi…. invece non serve a nulla, va così e dobbiamo essere forti per non farci “schiacciare” da tutti i sensi di colpa che la società, la famiglia, gli amici a volte anche inconsapevolmente creano…. Dal canto mio, vorrei tanto quando sarà il momento giusto, diventare mamma e mettermi alla prova in questo compito grande ma molto bello che arricchisce e vorrei che tutte le ragazze e donne ci riuscissero!!! …Se però il destino non lo vorrà, allora dobbiamo essere ancora più forti per battere il muro della società che ci vuole vedere egoiste o superficiali, non sapendo il dramma piscologico e l’impotenza che invece abbiamo dentro di noi…
Mi dispiace che tu soffra così per via della “bastarda” che fa paura a tutte ….non preoccuparti con me ti puoi lamentare…. sì abbraccia forte la tua gioia sono sicura che Lei ti darà la forza per superare tutto!!1… l’AMORE VINCE SEMPRE!!!!
Grazie dell’augurio… ovviamente vale anche per la realizzazione dei tuoi sogni!
n.b. anche io non dimostro affatto la mia età…. sembro ancora una bimba …. (ho il corpo e l’aspetto di un’adolescente, anche i medici fanno fatica a credere alla mia età!!! )
Vi ringrazio tutte per le vostre testimonainze, e sono felice che la mia agrodolce ‘riflessione’ sia servita a tirar fuori un bel confronto di esperienze diverse.
Sia chiaro, il mio pensiero non era volto a condannare quello che in effetti sono -e cioè una nullipara di 30 anni- ma semplicemente a constatare forse un po’ amaramente quanto questa tendenza evolutiva della società (perchè di evoluzione si tratta e non di involuzione, di questo sono convinta) non vada particolarmente a braccetto con la nostra biologia.
Del resto l’etica biologia e l’etica umana hanno smesso di andare d’accordo svariati secoli fa.
Ma basta leggere questo blog per capire quante diverse situazioni si possano presentare, e che i discorsi generali alla fine valgono solo in generale.
Ogni esperienza è un evento a se stante, che si evolve in modo unico anche quanto parte da presupposti simili a quelli di molte altre storie.
Ognuna di noi percorrerà la sua strada, nella speranza che la conduca il più vicino possibile alla realizzazione di se stessa e dei suoi desideri.