Ciao Veronica!
C’ho messo un po’ prima di scriverti e, da quanto leggo, è cosa abbastanza comune. Forse noi tutte che ascoltiamo i nostri pensieri e leggiamo il tuo blog siamo bloccate da una sola domanda “Potrà interessare anche la mia esperienza?
Del resto è così simile a quella di X che farei solo una copia!” così aspettiamo fino a che (nel mio caso) il cervello è stufo di pensare e ripensare sempre e solo da solo (scusa il gioco di parole!) e ha voglia di condividere!
Quali sono le mie date? Sì, parlo di date perché il momento che separa il “prima” dal “dopo” è racchiuso in un giorno/mese/anno e possiamo benissimo chiamarlo “il momento della svolta” in qui tutto cambia e nulla torna ad essere com’era.
La mia prima data è il 05/03/09. Ero stata ricoverata perché, durante una visita, la mia ginecologa aveva visto 2 bei fibromi di 5 cm l’uno che occupavano beatamente il mio utero. Naturalmente la visita era stata fatta dopo circa un anno di tentativi di avere un figlio andati a niente.
L’operazione doveva durare 30 minuti con un’anestesia locale ma, il mio ultimo ricordo, è quello del primario dell’ospedale chiamato d’urgenza poi mi addormento del tutto e mi risveglio in camera dopo 3 ore circa. Lì trovo mio marito e mia mamma che mi tengono la mano, mi accarezzano la fronte e io, in quel momento, sono felice! Felice perché faccio il conto alla rovescia! Mi avevano detto che avrei dovuto aspettare un anno prima di provare ad avere un figlio e io penso che il 05/03/10 sarò lì, ai posti di combattimento, sicura che, questa volta, toccherà a me dire ad amici e parenti “Aspettiamo un bambino!”
Le facce di chi mi era intorno, però, non erano rilassate. Io chiedevo informazioni sulle mie tube perché, visto che ero lì, avevo chiesto alla mia ginecologa, di fare un controllino generale!
Nessuno mi dava spiegazioni precise ma, a me, non importava, tanto il mio conto alla rovescia era cominciato e fra 364 giorni tutto poteva succedere!
Il giorno dopo, invece, la dottoressa arrivò per parlarmi. Nella stanza rimase solo mio marito che cominciò a tenermi forte la mano e, a quel punto, le parole della dottoressa cominciarono a uscire e ciascuna era una coltellata che arrivava dritta al mio cuore. Parlava di una malattia, parlava di Endometriosi, parlava di tube ormai compromesse, parlava di organi trovati appiccicati, parlava e, ad un certo punto, ha chiesto “Ma lei non ha mai sentito dei dolori?”
Io piangevo come una fontana. Piangevo in silenzio e urlavo dentro. Mi chiedeva se avevo mai sentito dei dolori? Da sempre! Da quando avevo 13 anni!
Dal primo ciclo! Con terrore aspettavo il 28esimo giorno e poi, per i primi 2 giorni, sudavo freddo, arrivavo all’orlo dello svenimento e mi imbottivo di antidolorifici. Chiedevo informazioni alla precedente dottoressa e lei mi diceva che era normale…ero donna! Poi, dopo il primo rapporto, scopersi un dolore nuovo che non mi faceva vivere a pieno neppure quello che di più bello dovrebbe esserci fra un uomo e una donna che si amano. Riandai dalla dottoressa per spiegarle anche questo e lei mi rispose “E’ normale…sei una donna!”
Ora, forse io mi sbaglio ma la frase non era “Donna, tu partorirai con dolore!”?? Be, io, in quella fase, ero molto lontana dal parto ma il dolore lo sentivo benissimo!
Comunque se un dottore ti dice di stare tranquilla e che è normale tu cosa fai?
Mi confrontavo con amiche che avevano tutt’altra esperienza e io, vergognandomi dei miei dolori, mi convincevo che, forse, era tutta una questione legata solo ed unicamente alla mia testa. Ho stretto i denti e sono rimasta tranquilla…forse troppo!
Sono uscita dall’ospedale l’8/05…la festa delle donne…cosa c’è di più sarcastico di questo?!?! Io, donna consapevole che, da sola, non potrà mai diventare mamma, vengo dimessa il giorno della nostra festa che, all’epoca, mi sembrava volesse sottolineare la mia mancanza.
Comunque, tornata a casa mi sono informata IO DA SOLA (ci tengo a sottolinearlo perché all’ospedale della mia zona non hanno saputo darmi nessuna informazione, neppure la mia dottoressa che ha solo saputo dire “Ora devi SOLO rimanere incinta!” …cosa semplicissima per chi non ha più la finzione delle tube!).Ho trovato il numero del Dr. Marziali e, con lui, ho avuto un colloquio quando ero alla fine della terapia con l’Enantone ma il mio scopo era quello di provare ad avere un figlio quindi mi rivolsi al centro di procreazione assistita all’ospedale “Versilia”. Insomma, tutto procedeva fra controlli e analisi quando, durante un’isteroscopia, mi si disse che non avremmo potuto procedere con il primo tentativo perché, il mio utero, aveva pensato bene di rifare altri 5 fibromi di dimensioni varie ma di cui uno ne occupava all’
interno e non lasciava spazio ad una possibile prova.
La cosa non mi fece paura anche perché l’operazione doveva essere semplice visto che era un’isteroscopia operativa senza altre cicatrici.
La mia seconda data è il 15/07/10. Sono entrata in ospedale per un day hospital e sono uscita 11 giorni dopo!
Il perché è presto detto. La prima operazione (manco a dirlo più complicata del previsto) aveva fatto lasciare un vaso sanguineo aperto che, nei 3 giorni successivi, aveva fatto formare una sacca di sangue internamente che è stata vista solo il 4° giorno dopo che i dolori che mi attanagliavano non passavano neppure con la morfina.
La terza data è il 19/07/10 … a un mese esatto dal mio 30esimo compleanno entravo in sala operatoria per essere riaperta. E sì…una cicatrice nuova che ha spazzato via quella precedente e che ha fatto dire al dottore che mi ha operata “C’era un casino! Ma ora ho rimesso a posto tutto! Tutti gli organi sono al loro posto e nessuno aderisce più all’altro! Credo che ora sia anche guarita dall’Endometriosi!”
E sì…c’è chi ci controlla e che ha a che fare con il nostro corpo giorno dopo giorno che riesce a guarirci! Ma perché continuiamo a lamentarci?
Vabbè… io ormai c’ho fatto il callo. Ho smesso di dire che ho una malattia cronica (che mi ha resa sterile) che mi costringe ad assumere medicinali di continuo tanto c’è chi mi continua a chiedere “Allora, hai finito con quella COSA che ti è venuta?” (quello fra parentesi non l’ho detto mai a nessuno…è possibile che mi vergogni di una mia “carenza” involontaria?). Ormai a chi mi chiede “Ma voi un figlio non lo volete?” rispondo cambiando discorso, dando la colpa al lavoro o fingendo svenimenti! Il fatto è che non voglio rendere partecipe nessuno del nostro dolore quindi, a parte i famigliari, non lo sa nessuno. Non voglio vedere degli sguardi compassionevoli, non voglio sentire delle frasi che, sicuramente, sarebbero sbagliate e non voglio cercare di scusarmi per una cosa che non potevo nemmeno sospettare.
Capiamoci, io non mi sento “non donna” ma so perfettamente che, da una donna, ci si aspetta che sappia cucinare, stirare, lavorare, tenere a posto la casa, essere in forma, farsi bella, essere simpatica, socievole, brillante, essere amante, compagna, moglie, fidanzata, amica, confidente, osservatrice, testarda, ribelle, e mamma ma, se sei tutto questo tranne mamma non sei nulla! Forse non sei neppure donna!
Allora mi illudo che, non dicendo che io da sola non posso essere mamma come tutte le altre, magari mi si “scuserà” se riesco ad essere tutte le altre cose quasi contemporaneamente ma non mamma!
Ecco, questa è la mia storia tanto uguale e tanto diversa da quelle lette. Io sono una neo trentenne che non ha voglia di lasciar vincere la “compagna cattiva” che ha deciso di occuparle il “di dentro” e che, nonostante sappia già che dovrà ripetere l’operazione per togliere definitivamente il fibroma non eliminato completamente il 15/07, non perde il sorriso e la voglia di provare!
E’ inutile dire che se non avessi il marito che ho e la famiglia che mi incoraggia e mi coccola non sarei combattiva e positiva ma, visto che loro fanno il tifo per me, posso considerarmi “avvantaggiata” rispetto all’
Endometriosi che non la supporta nessuno…e, in fondo, posso ben dirmi una “donna con le palle” visto quello che ancora alberga in me… quante altre persone al mondo possono affermarlo davvero? 🙂 Approfitto per salutare tutte voi che, come me, ogni giorno lo affrontate con un pensiero in più condito di tanto ottimismo e molti sorrisi, e per ringraziare te, Veronica, che ci dai una mano in questo difficile percorso Kiki
Questo è il risultato dei “luoghi comuni”.
Donna che stanno male ma viene insegnato loro che è NORMALE.
E sappiamo tutte quanto sia difficile combattere contro delle ideologie sbagliate, radicate in anni e anni di vissuto.
E così inizi a parlarne prima in famiglia, ma è tutto NORMALE. Ne parli a scuola, ma è tutto NORMALE. Ne parli al dottore ed è tutto NORMALE.
Diventa davvero difficile farsi curare per una malattia che nessuno vede e riconosce.
Il tuo atteggiamento è positivo Kiki e sono sicura che ti porterà lontana e soprattutto ti darà la forza per affrontare tutto quello che la vita saprà darti. Quello che ti auguriamo noi è che siano solo cose belle! Ti abbraccio e grazie per esserti raccontata. Non è vero che le storie sono tutte uguali e che le vostre esperienze non interessano. Tutti i nostri punti di vista e la nostra forza ci aiuta a condividere e ad andare avanti!
Ti abbraccio
Vero
Ciao Cara Kiki,
hai ragioneeee… a noi “donne” hanno insegnato che dobbiamo stringere i denti, che dobbiamo “ingoiare e stare zitte” ,che siamo “noi” a portare avanti una famiglia e quindi se tuo marito è alterato e ti offende, tu per quieto vivere, devi stare zitta e lasciar perdere…insomma dobbiamo sempre patire!! I dolori mestruali???Per tutti cosa vuoi che siano, devi imparare a sopportare…ecc…ecc.. Eh sì, ti confesso che a volte avrei preferito essere uomo per non soffrire….
Fregatene di tutto il sociale che ti fa la “conta”: quanti anni hai? da quanto sei sposata? Non avete ancora figli? Non può capire, parla solo con superficilità frasi fatte!!!.. e fregatene di tutto quello che la donna “deve” saper fare… l’importante, secondo me, è come si fanno le cose non quante… e’ troppo facile dire di “saper fare”… voglio proprio vedere quanti dicono quello “che NON SANNO FARE”.. Mi sembra un po’ come se ci fosse la corsa a vedere i “difetti” e le mancanze degli altri e poi non si vedono le proprie…. ma cosa vuoi mai, in questa società bisogna farsi una CORAZZA SPECIALE ,… EPPURE SEMBRA NON BASTARE MAI
un grande in bocca al lupo per tutto e che il tuo sogno si possa realizzare…
Ciao
Angela