Ciao Veronica, ti racconto la mia storia.
Da quando avevo 11 anni le mestruazioni mi si son presentate dolorose e insopportabili.
Prima mestruazione durata 1 mese, da lì la prima visita ginecologica: normale, basta prendere per un pò di tempo la pillola.
Vado avanti fino all’età di 16 anni, quando decido di interrompere la pillola e di nuovo dolori, nausea: odiavo le mestruazioni, come potevano le altre donne gioire per un qualcosa che ti fa stare male? parlo col mio medico di famiglia e mi consiglia di riprendere la pillola, così mi avrebbe curato anche l’acne.
Faccio pausa una volta all’anno per sei mesi da incubo, ma sopporto per la mia salute: è normale soffrire un pò e non potevo fare tante scene per un pò di mal di pancia.
Vado avanti con antidolorifici e plasil per la nausea: i miei migliori alleati, poi di nuovo pillola fino ai miei meravigliosi 28 anni, quando stanca del continuo spotting durante tutto il mese decido d’interrompere definitivamente la pillola di testa mia.
Buona scorta di antidolorifici e punture di plasil e si va avanti, fino a che non mi si blocca completamente la gamba sx. Panico: era domenica e il mio medico era irreperibile, così il mio ex ragazzo chiede al suo medico la cortesia di farmi una visita: forse trombosi o problemi ginecologici? e chi lo deve sapere? di nuovo panico.
Decido allora di farmi fare una visita ginecologica dal ginecologo della mia ex cognata: niente paura, secondo lui avevo un pò di infiammazione dovuta al forte stress; normale a quell’età! sarei guarita con un pò di creme vaginali ed evitando per un pò i rapporti sessuali: “bene :-)” mi son detta, anche perché avere i rapporti non mi piaceva, li odiavo.
Passò un pò di tempo, continuavo a stare male, sempre peggio: si era aggiunto ai soliti problemi persino il mal di stomaco. A lavoro ero uno straccio e fare le pulizie di casa mi sfiniva.
A settembre del 2003 corro dal mio medico perché la notte prima avevo la febbre a 40° e forti crampi addominali e di stomaco; mi visita, ma sono intoccabile: peritonite da appendice? corro in ospedale e mi operano d’urgenza: rottura di cisti all’ovaio sx; a detta dei medici: una banale cisti, però per sicurezza sarei dovuta andare da un ginecologo; e si, perché sfortuna ha voluto che io mi trovassi nell’unico ospedale della mia città dove non c’è la ginecologia.
Me la prendo con calma, ma sto male, così mi decido a farmi fare una visita: chiedo del miglior ginecologo; mi visita e mi dice che l’ovaio dx è apposto: non aveva letto neanche la cartella clinica, alché gli spiego che la cisti era nell’ovaio sx, ma era tardi e aveva altri appuntamenti ( della serie: ritorni in un altro momento ).
A Natale 2003 sono stata troppo male: coliche e stanchezza fisica tale da non reggermi in piedi; corro al pronto soccorso per sospetti calcoli renali, ma in urologia mi fanno l’ecografia e vedono una situazione anomala: non calcoli, ma tante aderenze; mi fanno una flebo per i dolori e mi consigliano di recarmi al più presto al pronto soccorso di ginecologia, dove mi ricoverano immediatamente per sospetta endometriosi; il mio medico stentava a crederci, diceva: questi sono pazzi, tu non hai endometriosi.
Panico: che cos’è l’endometriosi? tabù, ma per fortuna ho internet e appena mi dimettono faccio un pò di ricerche.
Nel frattempo dalla clinica ostetrica dove mi hanno ricoverata chiedono l’istologico della cisti rotta: dalla cartella clinica io non ci ho capito niente in quanto scrivono in un gergo medico incomprensibile a noi comuni mortali; per fortuna i ginecologi riescono a capirlo e mi spiegano che già da settembre io avrei dovuto sapere di avere l’endometriosi e mi consigliano una bella denuncia a carico di chi mi ha operata: a che pro? mi hanno salvato la vita, allora avrei dovuto denunciare più persone, tipo il mio medico e il ginecologo da cui mi sono recata a pagamento? ma quando mai! voglio guarire “Voi siete in grado di risolvere?”: chiedo, combattiva più che mai. Per fortuna mi trovavo nel centro più in avanguardia per il trattamento dell’endometriosi: così mi era stato detto; mi curano cogli antidolorifici, antibiotico e plasil, poi mi mettono in lista di attesa per l’intervento.
Aspetto la chiamata e niente, intanto i dolori mi massacrano, così decido di andare e farmi sentire: mi operano d’urgenza perché nel frattempo avevo un’altra cisti pronta a scoppiare e tantissime aderenze che mi strozzavano l’utero: endometriosi severa al IV stadio (98 punti). Durante l’intervento riescono a ripulire quasi tutto e tolgono la cisti con un bel pezzo di ovaio sx, ma dovrò fare un second look a marzo 2005: nel frattempo enantone per 9 mesi. Decido di cercarmi un ginecologo esperto e scelgo il primario della clinica: pazienza per i soldi, ma voglio il meglio per la mia salute. Mi piace, mi mette a a mio agio, è molto professionale e schietto: la mia era una situazione piuttosto delicata, in quanto nel giro di pochi mesi, nonostante l’enantone, si era formato un nodulo nell’intestino e diverse aderenze che strozzavano gli ureteri; da lì il consiglio di posizionare per il second look i doppi J. Ce la farò, sopporterò anche questo: mi dicevo. L’intervento è stato anticipato, in quanto mi sono aggravata e mi si è completamente bloccata la gamba sx. L’intervento riesce: punti 0. Evviva.
Mi mettono a riposo con una pillola sperimentale per un anno e mezzo e sto benissimo. Decido di creare un gruppo di sostegno a Cagliari e mi aiuta Marisa. Il mio ginecologo mi da la stanza e mi promette di darmi una mano a organizzare le riunioni: così inizia la mia avventura insieme a Lollina, che diventa la mia migliore amica e compagna di sventure per l’endometriosi.
Creiamo un bel gruppo e ti garantisco che le mie dolci endogirls vogliono con tutto il cuore continuare questa avventura.
Dopo la terapia sono stata di nuovo male, ma il mio ginecologo questa volta ha minimizzato il problema; io sto male, così decido di farmi fare un’ecografia: endometriosi? si tanta, con aderenze sparse qua e là, uretere sx con stenosi, rene ingrossato, setto retto vaginale coinvolto: aiuto!!!!!!!!!! mi fanno parlare subito col mio ginecologo, che tranquillo mi consiglia di andare da un bravo urologo per posizionare i doppi J e poi avremo fatto un’altra laparoscopia per ripulire, ma questa volta dovrò portarmi l’urologo a presso: che problema c’è? mi fido o non mi fido? vado dall’urologo, che mi posiziona i doppi J e mi dice di sentirsi pronto ad affrontare l’intervento col ginecologo per la ricostruzione dell’uretere: non posso aspettare oltre i tre mesi, la situazione è seria. Decido però di sentire altri pareri, ma tutti mi consigliano di andare fuori della Sardegna: non posso, non voglio affrontare tutto da sola; la mia famiglia non può spostarsi per vari problemi e il mio fidanzato ha la mamma anziana e malata! prendo tempo o è tardi? sono stanca, ma non mi arrendo: oggi sentirò un altro parere, poi ti farò sapere. Grazie e scusa se mi son dilungata. Un abbraccio a te e a tutte le ragazze, ciao.
Rita73