532) Storia di Leonora di Firenze

ciao, prima di tutto vorrei ringraziare te e tutte quelle donne che ce la fanno a parlare, a spiegare e a raccontare il calvario del “mostriciattolo
endometriosi”. Mi date conforto!
io sono un po’ più giovane di tutte le altre ragazze, almeno quelle che ho letto.
Ho 23 anni, mi chiamo Leonora e vivo a Firenze. Il “mostriciattolo” mi è stato scoperto a 19 anni e a 14 ho avuto la mia prima eco transvaginale, in quel momento mi trovavo a Torino a casa di amici, senza i miei genitori, mi iniziò un forte dolore alla pancia, mi portarono al S.Anna e lì il medico di guardia sospettò una peritonite, io impaurita come pochi, mentre mi stavano preparando per gli accertamenti e successivamente per la sala operatoria, me ne stavo in
balia di infermieri e dottori completamente inerme. Quando passò una ginecologa che si accorse che in effetti non mi stavo reggendo con le mani all’appendice ma l’ovaio.
Nasce così, per puro caso la mia storia.
Era in effetti una maledetta ciste grande come un pompelmo che si era
inglobata la mia ovaia sinistra. 6 giorni di ospedale e poi a casa. Mi diedero la pillola e fui costretta a 40 giorni a letto, mi potevo alzare solo per andare in bagno. Mi ricorderò per sempre le parole del ginecologo che mi dimise: “complimenti signorina, lei può dire di aver provato a 14 anni i dolori di una partoriente!” 5 anni di pillola ma i dolori mestruali c’erano sempre, e pian piano che gli anni passavano sempre più forti, ciclo molto abbondante, dolore nel defecare ma ancora più dolore nei rapporti sessuali.
Decisi che era giunto il momento di andare a fare un’altra ecografia, presi appuntamento al cup per una visita ginecologica classica, secondo la dottoressa che mi visitò ero sana come un pesce, il problema era solo il mio fidanzato “troppo passionale”, se lui avesse fatto più piano i miei disturbi sarebbero passati.
Ovviamente non mi convinse e andai a fare una eco addome dove si vedeva sì qualcosina, ma nulla di che, il referto era dubbio.
Continuai così fra medici del servizio pubblico e privato. Fin quando mia
madre, saggia donna, un giorno mi disse io so cosa hai anche se ho timore a dirtelo, la tua malattia si chiama endometriosi. Lei donna che non ha mai studiato, le bastò fare qualche ricerca per darmi la diagnosi. Il mio medico di famiglia non sapeva neanche di cosa stessi parlando quando andai nel suo studio con la teoria di mia madre.
Affrontai così la mia seconda transvaginale anche se ero intimorita dalla prima presso gli studi Prosperius dal Prof. Innocenti, mi fece subito una buona impressiona, scoprii solo dopo che era ritenuto uno dei più bravi ecografisti in italia, il verdetto fu quello di utero retroverso, ovaie policistiche e placche di endometriosi sparpagliate un po’ dappertutto ma soprattutto localizzate nel setto rettovaginale.
Mi cambiarono pillola, mi dettero la Yaz, solo che un rash cutaneo me la fece interrompere, fu la volta della jasminne, un progestinico che non mi faceva venire il ciclo per mesi e poi lo faceva esplodere tutto insieme per 30 giorni consecutivi, la jasminne mi dette anche altri effetti collaterali quali pianto improvviso e tachicardia.
A 21 anni secondo i ginecologi il mio apparato riproduttivo era già vecchio per procreare. Decisero di togliermi completamente la pillola, non vi sto a descrivere i dolori tremendi che provavo, il mio fidanzato in più di un’occasione mi ha accompagnata in bagno e poi rimessa a letto, è dovuto uscire
prima dal lavoro perchè io ero svenuta da qualche parte in casa oppure tra
vomito e diarrea non avevo più forze per muovermi.
La mia decisione a quel punto fu quella di andare al top della medicina,
almeno così mi avevano detto, al centro europeo di endometriosi a Roma,
telefonai verso febbraio e mi presero appuntamento per il 10 settembre 2010. A
fine giornata ero tornata a casa con 8 ore di macchina, meno 150 euro di visita
durata 10 minuti, 2 ore e passa in sala d’aspetto e un esito di questo dottore
alquanto scorbutico e arrogante (del quale non farò nome per rispetto) che mi
visitò manualmente sia nella vagina che nell’ano per poi prescrivermi un
calmante, 10 gocce al dì, dato che io esageravo su i miei sintomi e che stavo
proprio bene data la sua visita, si permise anche di dirmi che l’ecografia che
avevo portato era a suo dire mal fatta, si meravigliò anche che il Dott.
Innocenti avesse dato un esito così a una ragazza che stava bene.
Mai avevo versato una lacrima, scoppiai, iniziai a inveire contro questo
dottore augurandogli di sentire le stesse fitte che sento io tutte le volte che
avesse fatto una cosa così bella come fare l’amore, e me ne andai.
L’11 settembre 2010 ho iniziato a provare ad avere un bambino anche se il mio
fidanzato non era molto convinto data la nostra giovane età io 22 e lui 24, ad
oggi ancora niente…
Qualche mese dopo venni a conoscenza per puro caso che esisteva il centro di
endometriosi anche a Careggi, l’ospedale di Firenze, purtroppo non è molto
pubblicizzato come centro anche se devo dire dopo 1 anno e mezzo che ci vado mi
trovo molto soddisfatta, lì ho conosciuto un ginecologo meraviglioso, fresco di
laurea, molto gentile e disponibile, si vede che ancora ama il suo lavoro, il
Dott. Bettini. Abbiamo iniziato insieme un percorso fatto di analisi del
sangue, risonanza magnetica, ecografie e colonscopia data dal mio insistente
dolore del defecare e da queste violente diarree nel periodo del ciclo e
dell’ovulazione.
La settimana scorsa ho fatto l’ultima ecografia e la situazione è peggiorata,
l’endometriosi si è infiltrata, inspessita ancora ed ha attaccato altre zone
che prima erano libere, ad aggravare il tutto anche la salpingite alla tuba
destra. Mai si era parlato di operazione data la mia giovane età ma 3 giorni fa
oltre al Dott. Bettini c’era anche un chirurgo a consultare l’ultima ecografia.
Mi ha detto una cosa che mi ha fatto venire le lacrime: “non ce la faccio a
dire a una ragazza di 23 anni che non potrà mai avere bambini, ne hai passate
tante Leonora, proviamo anche questa!” a Ottobre la laparoscopia. Non ho molta
paura, il desiderio di arrivare a mettere un punto in questa malattia, di
arrivare ad avere il pancione, di sentire che un esserino che si muove dentro
di me, di darlo alla luce e vederlo crescere credo che sia molto più importante
di qualsiasi colonscopia, risonanza magnetica e dottore cafone che ti tocca nel
tuo più intimo.
Che ci possiamo fare? è toccata a noi. Vi auguro di combattere da leonesse e
di uscire da vincitrici o anche se saremo forse vinte il nostro ruggito lo
dovranno sentire forte e chiaro e sapete perchè? perchè siamo donne e chiediamo
solo di essere madri.

Grazie a tutte voi.
Leonora

Leonora cara, anche a te chiedo scusa di aver tardato a risponderti.
E’ allucinante che tu abbia avuto una diagnosi da tua mamma e non dai dottori di Torino per esempio, poichè il loro è un centro specializzato in endometriosi! Ancora una volta mi hai fatto riflettere su quanto sia importante fare informazione nei pronti soccorsi, poichè se anche ci rivolgiamo ad un centro specializzato ma il personale del pronto soccorso scambia un endometriosi per un’appendicite, allora vuol dire che di strada da fare ce n’è ancora tanta! Cosa penso sui centri a pagamento ormai lo sapete. In Italia nel settore pubblico di centri validi ce ne sono, teniamoci i soldini per fivet o per viaggi!
In bocca al lupo carissima, ti auguro di cuore di star bene dopo l’intervento. Non abbatterti, vedrai che andrà tutto bene e potrai avere presto anche tu il tuo bambino. Leggi la storia prima di te di Veronica, spero ti porti fortuna.
Vero


Agosto 2012:
Cara Veronica, sono Leonora di Firenze storia n. 532 nel tuo blog, volevo aggiornarti della mia situazione; a ottobre 2011 ho fatto la laparo, 5 ore di intervento, hanno tolto talmente tante aderenze di endometriosi che il dottore è uscito invecchiato dalla sala operatoria e parlando con il primario di ginecologia di Careggi mi disse di provare a rimanere incinta ma di non sperarci più di tanto perchè la situazione era veramente molto critica ma…fra 15 giorni partorirò Amelia, concepita naturalmente, una già bellissima bambina di, ad oggi, 3 kg! La gravidanza non è stata tranquilla, ho rischiato di perderla più di una volta, sono dovuta stare a letto tutto il tempo, no per l’endometriosi ma per altre complicazioni che si sono manifestate, non sia mai di avere una cosa che fili tutta liscia nella vita ma ora è tutto alle spalle, il 3 settembre farò il cesareo e così potrò abbracciare il mio piccolo miracolo, così definito dai dottori e ostetriche incontrati in questi mesi.

Io non sono una persona religiosa, non ho mai pregato neanche una volta per avere questo bambino ma l’ho desiderato talmente tanto che è riuscito a sconfiggere l’endometriosi e tutti gli altri ostacoli che si sono presentati nel corso di questi lunghissimi 9 mesi. Il consiglio che posso dare è quello di non demordere anche davanti alle peggiori diagnosi e di seguire sempre il proprio sogno lottando con tutte le forze che solo una donna può avere!

Grazie. Leonora

Che bello rileggere la tua prima storia e leggere ora il tuo aggiornamento! Grazie Leonora per aver pensato a noi, dai un bacio alla tua piccola appena la conoscerai. Sono contenta che ancora una volta sia valsa la regola che “niente è certezza”. Non smettete mai di sperare ragazze!
Vero

9 pensieri su “532) Storia di Leonora di Firenze”

  1. Ciao Leonora.. mi fa sempre venire la pelle d’oca leggere storie di ragazze giovani come te, eppure con un percorso nell’endometriosi che le porta lontanissime dalle tue coetanee che conosco nella vita reale.
    Tralasciando ogni commento sull’assurdità che hai dovuto vivere prima di approdare a Firenze, ti faccio incrocini enormi per l’intervento che affronterai e per il tuo futuro. Che tutti i tuoi sogni si realizzino..

    p.s. posso permettermi di segnalarti che esiste un gruppo A.P.E. a Firenze con delle ragazze eccezionali? Magari potreste entrare in contatto

  2. Ciao Leonora anch’io sono stata operata a Firenze ma purtroppo con me hanno sbagliato di grosso e mi hanno rovinato…. Anch’io sono stata a farmi l’ecografia dal dottor Innocenti che dire bravissimo e molto delicato.. Ti auguro in bocca al lupo… io faccio parte anche dell’associazione A:P:E ci sono ragazze veramente speciali… ciao..

  3. Cara piccola Leonora, scusami se mi rivolgo a te in questi termini, ma mi potresti essere figlia, quella figlia che spero tu possa far scendere come dice Veronica nel suo Canto. 🙂
    Non vengo spesso qui in casa di Vero e stasera per caso sono capitata nella tua storia e la voglia che mi è venuta è stata quella di abbracciarti forte e rassicurarti, dirti che il peggio è passato e che una donna, piccola grande donna come te, con la tua forza e grinta, può ricevere nonostante tutto, tante cose belle dalla vita. A Firenze abbiamo un gruppo di sostegno molto attivo e ti posso dare e fare una confidenza: a metà ottobre ci sarà un convegno e credo che non mancherò di partecipare e spero lo stesso possa fare tu perché mi piacerebbe conoscerti. Ti auguro una bella estate e di non perdere il tuo entusiasmo! 🙂 Arrivederci ad ottobre 😉
    Marisa – presidente APE

  4. Un abbraccio forte forte Leonora! la tua storia ha saputo commuovermi..ti auguro di coronare il tuo sogno e di avere sempre la grinta che hai dimostrato fin’ora

  5. Grazie di cuore a tutte voi. Mi date conforto.
    Vi auguro sempre il meglio. Un forte bacio. Leonora.

  6. Buongiorno e grazie per le belle parole.
    Mi sono iscritta al sito dell’ A.P.E. anche se da brava ignorante non sapevo che esisteva anche a Firenze. Se mi potesse mandare una mail dove c’è scritto come fare per contattare qualcuno dell’associazione che vive a Firenze ne sarei molto contenta. Prima o poi le paure e i dubbi vanno snocciolate, no?! Gradirei, se non disturbo, avere anche informazioni sul convegno di ottobre (anche se con la mia fortuna il giorno del convegno sarò sotto i ferri! ;)) ma pensando positivo gradirei veramente avere queste informazioni, mi sarebbero d’aiuto.
    grazie ancora.
    leonora

  7. Ciao Leonora, ho appena risposto alla tua mail che hai scritto due giorni fa all’indirizzo del gruppo ape di firenze. Ora che ho letto la tua storia sono davvero rimasta senza parole, una ragazza giovane come te che già deve sopportare tutto ciò!
    Comunque sei ‘approdata’ al porto giusto 🙂
    Come ti ho scritto se ti va ti aspettiamo a Livorno il 27 agosto per la cena organizzata dal CRAL ASA 🙂 oppure passate le ferie ci possiamo anche incontrare a Firenze per un caffè non siamo poi così lontane.
    Un abbraccio spero di dartelo dal vivo molto presto.
    Serena

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