574) Storia di Michela di Torino

Ciao Veronica,
premetto che questa è la prima volta che metto per iscritto la nostra storia ( mia e di mio marito), e non nego che scrivo con un magone indescrivibile…mi fa più effetto che raccontarla a voce..

Mi chiamo Michela, ho quasi 36 anni e sono di un paesino della provincia di Torino e sono sposata da quasi 9 anni.

Il mio racconto inizia nel lontano 2005. A seguito di continui cicli “strazianti” mi reco regolarmente ai controlli dal ginecologo , le sue diagnosi erano sempre le stresse ” signora lei ha l’utero retroverso, è normale che senta molto dolore, ma se sta cercando una gravidanza non posso prescriverle la pillola…porti pazienza”.

Mi fido di quanto mi dice e cerco di sopportare questo dolore sempre più forte e sempre più insopportabile a tal punto da iniziare a calcolare l’arrivo del ciclo ed iniziare una settimana prima gli antidolorifici per cercare di alleviare i dolori e ridurre le assenze dal lavoro e non prendere impegni nella settimana presunta….per evitare di disdire come capitava sovente.

Questa vicenda va avanti per un anno abbondante quando all’ennesimo ciclo mio marito disperato e preoccupato decide di portarmi al P.S. laddove vengo visitata e mandata a casa con la diagnosi di : DISMENORREA e sempre la frase ricorrente…se cercate un figlio la pillola non la può assumere, deve aver pazienza.(dicembre 2006)

Nel 2007 decidiamo di cambiare ginecologo (non ho idea di quanti dottori mi abbiano visitata) e costui sentendo che da più di un anno e mezzo provavamo ad avere un bambino mi prescrive la salpingoscopia… L’8 febbraio 2007, ( due mesi dopo essre andata in pronto!) mattina dell’esame l’ecografo mi prepara facendomi prima un’ecografia transvaginale e stupito che non fossi al corrente mi comunica che sull’ovaia sinistra ho una ciste endometriosica di 9 cm….è nata all’improvviso???? non ci crederò mai…..mi è crollato il mondo addosso, bisogna toglierla, premetto che sono una fifona e non ero mai stata in una sala operatoria..
Programmiamo l’intervento e mi asportano questa “testa di un bambino” come era stata definita dall’ecografo….aggiungendo che in questo modo non sarei mai e poi mai rimasta incinta!!!

Dopo l’intervento mi prescrivono la pillola senza sospensione (una sorta di menopausa), dopodichè ben felici e pieni di speranza riproviamo e mese dopo mese l’esito è sempre lo stesso : NEGATIVO!

Non mi soffermo sulla mia disperazione, rabbia e delusione ogni mese all’arrivo del ciclo…

Ma nonostante ciò non demordiamo, andiamo avanti, altro ginecologo, altri controlli, e scopriamo un problema all’uretra (diverticolo) che potrebbe in caso di gravidanza ostacolare la nascita del bambino, così si programma quest’altro intervento 2008.. la tristezza e lo sconforto aumentano sempre di più…ci dicono che si tratta di un intervento delicato perchè potrebbe causare l’incontinenza, ma fortunatamente va tutto bene.

Nonostante ciò, non veniamo premiati, anzi sembra sempre che tutto si accanisca contro di noi… gli amici, i cugini, nostri coetanei che non fanno altro che annunciarci l’arrivo delle loro creature e noi come due spettatori continuiamo a guardare e a sperare che prima o poi anche noi potremmo annunciare qualcosa.

A questo punto, decidiamo di informarci e sentire un parere per l’inseminazione e così facciamo la nostra Fivet….dopo l’impianto sono stati giorni di silenzio…nessuno aveva il coraggio di “osare” a dire qualcosa…i giorni passavano, il Beta si avvicinava e la nostra speranza si alimentava sempre più….senonchè il ciclo arriva puntuale e più rabbioso di prima, ricordo come fossero oggi le mie urla nel bagno.

Trascorsi 3 mesi dalla Fivet torniamo per un secondo tentativo ma purtroppo io accuso dei disturbi e quindi sospendiamo le punture.

In concomitanza di ciò iniziano i miei attacchi d’ansia, panico e anche disturbi gastro-intestinali…..un vero crollo psicologico..

perdo chili ed anche la voglia di qualsiasi cosa…

Il desiderio di un bambino però è talmente grande che ripensiamo al percorso adottivo (argomento già affrontato ma accantonato) e così inziamo tutto l’iter…..è inutile che Ti racconti che se avessimo fatto del male a qualcuno saremmo stati meno torturati….attendiamo mesi, mesi e la risposta da parte del tribunale è NON SIETE IDONEI…(tra l’altro comunicazione avvenuta telefonicamente….sensibilità inesistente)!!!!

Incomincio nuovamente ad avere disturbi d’ansia, dolori allo stomaco, inappetenza…..e dolori pelvici sempre più fastidiosi tanto da prendere nuovamente la pillola senza sospensione….

Decidiamo, su consiglio dell’ avvocato, essendoci gli elementi, di fare ricorso ( giugno 2011) e ci affianchiamo ad una psicologa per capire in cosa possiamo aver sbagliato e sopratutto cosa non funziona ( i sensi di colpa sono enormi!!).

Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcun tipo di risposta (negativa o positiva che sia), e nel frattempo ho preso contatti con il centro di endometriosi presso l’Ospedale di Torino per cercare di capire cosa e sopratutto quanto si possa ancora fare!

Mi dico sempre che devo accettare e imparare a convivere ma è più forte di me anche se sto perdendo le forze di combattere ancora e di reagire.

In cuor mio l’angoscia, il tormento più grande è non poter vedere negli occhi di mio marito la felicità di diventare papà, realizzando così il nostro sogno.

Scusa se mi sono dilungata..

Michela

Ciao Michela, che grande tristezza la tua testimonianza. Non ti conosco ma non ho potuto fare a meno leggendoti, di pensare “questa ragazza si esprime bene, cultura buona, cos’ha che non va?”
E se me lo chiedo io che non ti conosco, posso immaginare quanto possa essere devastante essere messi sotto esame in modo così duro per un desiderio naturale e legittimo di maternità.
Forse per gli assistenti sociali la componente “malattia” ha pesato molto? Forse credono che una donna malata non sia in grado di curare e crescere un bambino? Perchè è brutto dirlo ma a volte siamo penalizzate anche nel percorso adottivo. Ci sono donne che tentano di ricevere (legittimamente!) il riconoscimento di invalidità senza pensare che poi, in fase adottiva ne sarebbero penalizzate.
Possibile che non abbiano giustificato la decisione di non considerarvi ideonei?
Credo sia il minimo e vostro diritto sapere cosa non ha funzionato per poter eventualmente porre rimedio.
Posso solo dirti di non arrenderti, di proseguire la vostra strada e di resistere.
Un bacione da parte mia, ma sicuramente anche da parte di chi ti legge

4 pensieri su “574) Storia di Michela di Torino”

  1. Cara Michela, che rabbia mi fa venire la tua storia!
    Non posso che quotare le parole di Vero e darti un forte abbraccio con l’augurio che tu possa ottenere giustizia.. in tutti-tutti i sensi. La ruota dovrà pur iniziare a girare nel verso giusto!
    Un grande in bocca al lupo e non demordere!

  2. Michela, ti sono vicina.
    Non mollare, non abbatterti, fallo per te stessa e per tuo marito.
    Purtroppo dobbiamo imparare a convivere con questa malattia, ma non facciamoci rubare anche i nostri sogni.
    Un abbraccio,
    Fede.

  3. Cara Federica,
    ti sono vicina e sono molto dispiaciuta per queste continue delusioni…due consigli se vuoi :
    – primo vai a Verona per l’endometriosi sono i migliori io a Torino ci son stata ma sono troppo superficiali
    – secondo per l’adozione fate domanda anche in altre regioni ed eventualmente pensate anche all’affido è un esperienza bellissima che a volte può sfociare anche in adozione

    Ti anzi Vi auguro di cuore di realizzare il vostro sogno che ci accomuna… ma ricordati sempre che prima venite tu e tuo marito e il vostro amore e poi tutto il resto
    un abbraccio

  4. Cara Michela, la tua certamente è una storia dolorosa, ma spero davvero con tutto il cuore che uno spiraglio di luce arrivi presto, perchè, anche se non ti conosco, mi sembri una splendida persona. Fatti forza e lotta per riuscire ad avere questa idoneità, che chissà per quale cavolo di motivo non hai.
    Spero davvero non sia a causa della malattia perchè altrimenti non ci sarebbero parole….
    Sono anche io della Provincia di Torino, quindo ti mando un abbraccio da vicina di città 🙂

I commenti sono chiusi.