609) Storia di Sara

Ciao Veronica,
 
mi chiamo Sara, ho 25 anni. Da quando avevo 14 anni ho iniziato ad avere fortissimi dolori dovuti al ciclo mestruale. Non andavo a scuola, facevo iniezioni di Orudis per riuscire a stare meglio, ma quei giorni per me erano un vero calvario. Tutti dicevano, “è normale” , “passerà solo con la prima gravidanza”…ora sorrido e vorrei rispondere: “ammesso che se ne possa avere una!”
Intorno ai 18 anni ho iniziato ad avere problemi di tipo intestinale, anche qui andare a scuola era difficile, correvo in bagno avevo tanti dolori, che nulla avevano a che vedere col ciclo. Mille esami e qualche consulto e la diagnosi era “colon irritabile” con una fortissima componente psicosomatica. ” Sei ansiosa”, “somatizzi”, “devi imparare a non prendertela”…sono pazza?? il mio medico mi ha prescritto lo Xanax e tutta una seria di farmaci con la funzione di rilassare il mio intestino “incazzoso”.
Nel frattempo i dolori mestruali continuavano e mi è stato suggerito di prendere la pillola. Col tempo la mia vita è migliorata, i dolori mestruali sono quasi svaniti e quelli intestinali erano sporadici e più lievi.
A luglio 2010 sospendo la pillola. “facciamo una pausa, voglio vedere se adesso sto bene anche senza”. E così è stato, le mestruazioni non erano dolorose e il colon irritabile non creava grossi problemi. A luglio 2011 mi trovo al mare, dopo pranzo iniziano le coliche, vado in bagno più volte, i dolori sono insopportabili, durano quasi 2 ore, mi sento svenire, morire, penso alle cose peggiori perchè un dolore così non è naturale. Dopo circa 2 ore i dolori passano da soli, e la guardia medica mi dice che si tratta di un virus. Il giorno dopo vado dal mio medico e devo insistere per convincerla che quella colica non era normale, non era “delle mie”. Faccio mille ecografie e la ginecologa un po’ scettica mi dice che se ricapitasse ci sarebbe un esame il CA125, per escludere l’endometriosi. Endometriosi? cos’è? non ho ben capito cosa sia ma io no, non ce l’ho.
Da quel luglio il mio corpo non era lo stesso. Avevo spesso dolori, faticavo a mangiare, mi sentivo stanca, debole, insieme a questi dolori e disturbi c’era spesso una lieve febbriciattola.
A San Valentino di quest’anno il mio regalo è una colica che mi fa andare dritta al pronto soccorso. “37.5, hai un virus!”, “è ansia”, “è qualcosa che mangi”…ma io no non sono convinta e da quel giorno inizio la mia battaglia. Io voglio capire perchè sto così male. Dite quel che volete ma non ci credo che questa sia vita.
Infatti da lì la mia vita è “finita”, avevo coliche e diarrea ogni volta che mangiavo. Per 3 mesi ho mangiato solo in bianco. Il mio medico mi diceva “mettiti il cuore in pace perchè chi ha disturbi come il tuo ha un’esistenza tormentata!”. Addio sport, addio amiche. Il divano ora è mio amico.
Vado da una famosa internista, che mi dice “fai un visita ginecologica apposita per escludere l’endometriosi”. Così vado e faccio il CA125. E’ oltre i valori. Piango, mi dispero. Non posso avere figli?? La ginecologa poi,senza nemmeno visitarmi, ascolta i miei sintomi e non ha dubbi, mi mette in lista per una laparoscopia. Strano a dirsi, ma quella notizia non mi turba, mi sento sollevata. Ora finalmente so che non sono pazza, che il mio dolore ha un nome!
La visita pre operatoria è a dir poco incredibile. La dottoressa incaricata cerca immagini relative all’endometriosi su google. Io le spiego i miei sintomi e lei “forse deve fare una colonscopia più che una laparoscopia”. le sto per chiedere come mai il mio CA125 ora è normale, e lei scocciata mi risponde “ma insomma non è mica un tumore!”. Per quella mezz’ora sminuisce tutti i mei sintomi, e poi mi dice “comunque meglio che non ce l’abbia perchè se ce l’ha se la tiene tutta la vita”. Esco piangendo. Sono fortunatissima, dopo un mese l’8 maggio di qust’anno, mi operano. Ricordo l’ultimo mese come il più difficile della mia vita. Questa data che non arriva. Io mangio pochissimo, addirittura salto i pranzi per non star male e non perdere il lavoro. Non mi reggo più in piedi, sono finite anche le mie energie mentali.
Al risveglio dall’operazione, chiedo insistentemente se ho l’andometriosi. Sì e anche grave. Tube, ovaie, utero, intestino, peritoneo…ma posso ancora avere figli.
Il giorno dopo l’operazione mi ricordo di essermi svegliata, e il sole entrava dalle persiane. Ho sorriso perchè quello era l’inizio della mia nuova vita. “Bravissima Sara, adesso tutto diventerà normale”.
Tutti mi dicevano che guardavo troppo internet, invece internet mi ha fornito le conoscenze che non avevo e mi ha permesso di affrontare con grinta il problema.
Nelle 3 settimane di convalescenza ho scoperto una parola che mi piace moltissimo “rallentare”. Sì era questo quello che volevo fare. Assaporare la vita.
Tutti si stupiscono di quanto io mi senta bene dopo un intervento così. E invece dopo poco il mio entusiasmo svanisce. I dolori e le coliche, anche se in misura minore, ogni tanto si ripresentano. Mi sento totalmente scarica. Non riesco ad uscire, fatico a lavorare…ma è normale???
Scopro che ci sono tante persone nella mi vita che hanno sofferto o soffrono di questa malattia e che mi rassicurano.
Ma allora star bene era solo un’illusione? tutto va veloce e io sono ferma. Le amiche escono e io sono in casa da mesi. Ho lasciato quello che credevo l’amore della mia vita. Pochi capiscono cosa provo. Così come la mia famiglia, realizza tardi di cosa si tratta. Tanti buttano la loro vita e io vorrei solo sentirmi bene per un giorno intero.
Ora dopo un mese che stavo meglio ho di nuovo dei dolori, ma dalle visite e dalle risonanze risulta che non ho quasi più niente. Bravissimi, a Reggio Emilia hanno fatto un lavoro splendido. Ho incontrato tanti medici poco sensibili, ma ho avuto la fortuna di incontrarne anche tanti competenti che forse mi hanno dato la possibilità di avere un futuro quasi normale.
Io però ora vorrei la mia vita. La mia energia, il mio sport. E se prima avevo un desiderio di maternità ora è una vera ossessione.
Capisci che senza la salute il resto è niente. Ma in tutto questo caos, in tutto questo dolore, che per quanto mi riguarda è tanto fisico quanto mentale, posso dire che anche le cose brutte servono. Ti fanno capire cosa conta veramente nella vita. Adesso mi sento una persona diversa, migliore. Non posso spiegarlo in poche righe ma è così. Il ritorno alla vita normale è difficile, ti carichi di aspettative, il tuo corpo non risponde a quello che il tuo cervello dice. Sono passati 5 mesi e ancora non ho la vita che mi aspettavo.
Voglio ringraziare la mia psicoterapeuta. Mi ero recata da Lei perchè ho sofferto di disturbi d’ansia, e col tempo ho capito che questa ansia dipendeva tantissimo da quello che senivo fisicamente. Non abbiate paura di prendervi cura della Vostra mente come del Vostro corpo.
Non Vi restituiranno mai la Vostra vita, ma potrete averne una nuova. E chissà quali sorprese ci saranno in serbo…
 Sara

Sara ho letto la tua storia solo ora, ti chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto qualche difficoltà.
Dicevo, ho letto la tua storia e sono tornata all’inizio per rileggere la tua età perchè credimi, la tua capacità introspettiva e di accettazione è elevatissima. Sei così giovane e anche così equilibrata. Ti faccio i miei complimenti per quello che sei riuscita a diventare. Nella vita questo tuo carattere ti verrà sempre in aiuto.
Inutile dire che condivido totalmente quello che hai scritto, continuo a scandalizzarmi per certi dottori che ancora oggi non riescono a diagnosticare questa malattia in tempi brevi. Ribadisco il mio sdegno per coloro che minimizzano o spargono parole pesanti come macigni sulla nostra condizione.
Purtroppo essere donne in questo caso non aiuta.
In bocca al lupo per tutto, per la tua vita sportiva, lavorativa, sociale e famigliare. Per la tua “ossessione” e per il tuo futuro da godersi “rallentato” .
Brava Sara !
Ti abbraccio
Vero

2 pensieri su “609) Storia di Sara”

  1. Ciao Sara, anch’io come te ho iniziato a soffrire d’ansia, prima episodi non continui poi è diventata l’amica di tutti i giorni, infatti passo le mie giornate con le mie due amiche d’avventura : L’ansia e l’endometriosi. ma si scherziamoci su , a volte mi serve anche un sorriso, troppe lacrime per la mia età. Ho 23 anni e prenderei a schiaffi quell eragazze che si chiudono a casa perchè il ragazzo le ha mollate. ma per favore… io ho una voglia matta di vivere, ma vivere la quotidianetà… un’uscita fatta di divertimento amiche e tanto tanto altro. Una notte di passione kn il mio ragazzo.. tutte cose che non posso piu fare e se non è per il dolore, è per quella fastidiosa cistite che compare il giorno dopo. Insomma spero davvero che qualkosa possa kambiare xke una vita cosi appunto non è vita . ti abbraccio

  2. Francesca non mollare!
    so che quando lo dicono gli altri ci si crede poco, ma non smettere di lottare in nome della tua salute e della tua giovanissima vita! Prova a inseguire la verità, pretendi le soluzioni oltre che le risposte. Perchè le soluzioni esistono! L’endometriosi ci fa crescere, forse prematuramente. Verranno tempi migliori, credici, ci vorrà tempo, ma ascoltati e non preoccuparti se a volte il morale va a terra, è normale! Piangi se devi piangere e sfogati se ti senti di farlo.
    Qualcuno mi ha insegnato che l’ansia può essere una grande amica, che ci segnala quando qualcosa non sta andando nella nostra vita.
    Perciò non avere paura di ascoltarti e di porti dei limiti quando è necessario, chi ti vuole veramente bene presto o tardi capirà.
    Ti abbraccio anche se non ti conosco! ciao!

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