Cara Veronica, sono arrivata nel tuo sito per caso, tramite un link e ti devo ringraziare per ciò che stai facendo: non credevo fossimo in tante… sono Barbara ed ho 42 anni e questa è la mia storia: fino al 2005, a detta dei miei ginecologi, ero perfetta, ma, soffrendo da un po’ di mesi di dolori fortissimi durante l’ovulazione al punto di svegliarmi di notte e piegarmi, (sono sempre stata sofferente durante il ciclo ma mai durante l’ovulazione), chiesi ad un mio amico anestesista un consiglio e mi disse di correre a fare un’ecografia. Andai tranquillamente da sola a fare l’eco e, una volta sul lettino, scoppiai in lacrime nel vedere che avevo due belle arance una dentro ogni ovaia, una di 5 cm. e l’altra di 7. E qui inizia il calvario. Andai da un ginecologo, segnalatomi dal mio endocrinologo (purtroppo sono anche ipotiroidea dal 2003), e questi mi disse, dopo dolorosissima visita, che dovevo cominciare a fare l’Enantone ogni mese per andare in “menopausa” forzata e vedere se le cisti si fossero ridotte. L’ho fatto per 3 mesi, con feroci mal di testa e vampate allucinanti e, per farla breve, trascorso il periodo, le cisti non si erano ridotte affatto e dovevo essere operata. Cercai un altro ginecologo perché il primo non mi dava affidamento per niente. Ne trovai un altro e, una volta spiegata la situazione con carte alla mano, anche lui mi disse che dovevo essere operata d’urgenza. A Febbraio del 2006 vengo operata in una clinica convenzionata di Roma, dove, peraltro, mi hanno trattato come un cane. Inoltre, in quel periodo, stavo passando un brutto momento con una malattia terminale in famiglia e mi sentivo veramente giù di morale. Comunque mi opero e il ginecologo mi dice che tutto è andato bene, mi ha lasciato un pezzetto di ovaia da una parte e l’altra l’ha aperta, svuotata e richiusa. Il tutto in laparoscopia. Al secondo giorno comincio ad avere dei forti dolori al ventre, e di tutta risposta in quella maledetta clinica, mi rispondono che non mi devo lamentare e che non sono capace di sopportare il dolore!!! Io so’ che la mia soglia di dolore è molto alta e non ci sto a farmi redarguire da gente che non gliene frega niente che non capisce. Nel frattempo il ginecologo mi fa fare una lastra e dice che non c’è niente. Sto zitta, fino a che i dolori, il terzo giorno non diventano insopportabili al punto di non potermi sdraiare e chiamo, con le lacrime agli occhi il ginecologo al cellulare che viene di corsa. Mi fanno una risonanza e scoprono che ho un’aderenza agli intestini che non permette la peristalsi, e che devo essere operata d’urgenza. Mi preparano e in un’ora sono in sala operatoria. Mi mettono il drenaggio e il sondino naso-gastrico. Ma io non riesco ad avere la peristalsi e vengo minacciata che se non mangio mi continuano le flebo (ero una mongolfiera per quanto ero gonfia). Mi vengono le vesciche piene d’acqua sulla pancia, mi si gonfiano i genitali, mi danno un farmaco che, dopo, scopro essere 1 chemioterapico che mi fa star malissimo come me lo iniettano, ma io combatto, nonostante tutte le violenze psicologiche subite in quell’ospedale e dopo 8 giorni e 10 chili di meno mi dimettono. Ho passato un anno infernale, ogni volta che mangiavo i dolori erano lancinanti per colpa delle aderenze e mangiavo poco e niente. Sono andata dal medico più volte ed ho assistito ad una telefonata in cui il mio medico di famiglia diceva al mio ginecologo: “Questa si lamenta sempre che ha mal di pancia!”. Inorridita perché nessuno comprendeva, ho cambiato ginecologo e dal medico ci vado solo per le ricette. L’unica cosa che mi ha salvato sono state delle manipolazioni al ventre fatte da un’osteopata serio di cui mi fido. Inoltre ho preso per diversi mesi la pillola anticoncezionale per non farle ricrescere, ma i mal di testa feroci erano di 20-25 giorni ogni mese, e l’ho dovuta smettere con l’incubo che mi ricrescano le cisti, eh, si! Ricrescano, perché quando ho cambiato ginecologo dal referto dell’operazione ho scoperto che mi ha lasciato 2 piccole e belle cistine!!! Ora va un po’ meglio ma la mia vita è cambiata, ho dolori durante il ciclo, durante l’ovulazione, durante i rapporti con mio marito, quando vado in bagno. E quando mi vengono i dolori mi contorco per un bel quarto d’ora e non capisco più niente. Questa è la mia storia e, finalmente, ho trovato qualcuno che mi può capire! Comprerò il tuo libro e lo farò leggere, di sicuro, a mio marito che, a volte, non comprende fino in fondo quanto sia debilitante e deprimente questa malattia. Grazie.Barbara
Carissima Barbara, mi permetto di riportare anche una tua frase, prelevata dal testo della tua mail.
Tu mi scrivi: “Ho omesso di raccontare alcune cose perché allucinanti e non credo possano essere messe in piazza per la gravità” (Riguardanti la clinica e i vari “ginecologi” buffoni. Quindi mi sono limitata a descrivere i fatti).”
A me sembra che la tua storia sia ALLUCINANTE, sapere che poi in teoria c’è dell’altro ed è ben peggio di quello che racconti, non è consolante.
A me da un lato dispiace non poter mai pubblicare storie “positive” o “con un lieto fine”, ma queste sono le esperienze che mi arrivano. Non le scelgo, non scelgo le peggiori piuttosto che le migliori. Finora le ho pubblicate tutte. Con questo ripeto, non voglio dare un’idea di una malattia così devastante e crudele.
Ci sono forme di Endometriosi più “benevole”, ci sono donne che non hanno dolori, donne che hanno avuto figli,
donne che non sono mai state operate. Leggendo le vostre storie, credetemi, mi reputo fortunata.
E’ forse naturale che chi soffre più di altri, sia più motivato a raccontare la propria esperienza. Per rabbia, per sfogo, perchè tutto questo possa servire per la donna di domani, per fare informazione.
Di questo come sempre vi ringrazio.
Veronica