Ho ricevuto questo messaggio:
“Ciao Veronica ci conosciamo solo virtualmente. Sono una di quelle ” TANTE STORIE” che qualche anno fa’ tu hai messo sul blog. Beh ti volevo dire che la mia Partita purtroppo l’ho persa ma credo di aver ritrovato la mia dignità”.
Riflettevo dopo aver letto queste righe sulla forza delle parole.
Poche righe che lanciano un input, tante emozioni che riaffiorano.
Cos’è la dignità?
Non è forse la nostra auto-stima? La consapevolezza che abbiamo di noi stesse? Di ciò che siamo diventate, di ciò che diventeremo?
Quando si è malate ci si sente vulnerabili, ci si sente “meno” degli altri. Si perde la capacità di tenere fronte alle situazioni, si perde la forza di fare domande sulla propria condizione o di spiegarla ad altri, di chiedere aiuto, a volte anche di informarsi. Si ha paura di disturbare, di annoiare, di non essere ascoltate.
La dignità viene meno quando ti devi spogliare davanti a sconosciuti, quando come in una catena di montaggio ti fai frugare da tante mani, quando hai bisogno di aiuto per provvedere a te stessa.
La dignità vacilla anche davanti ad altri pancioni, nelle sale d’aspetto di chi ti aiuta a sperare di farcela in cambio di un tuo assegno.
Si incrina a letto con il tuo compagno o a terra nel tuo bagno.
Credo che in quello che sente di aver ritrovato Barbara, ci sia almeno una di queste situazioni da non dover vivere più.
In bocca al lupo Barbara, grazie per questo spunto di riflessione. Ti auguro tanto bene
Veronica