Endometriosi e maternità

Ciao Veronica! Come stai?
Ho appena concluso la lettura del tuo secondo libro e volevo riportarti le mie impressioni a caldo.
 
Il tuo primo mi ha fatto piangere: ho sentito tutta la tua rabbia ed il tuo dolore. Ma la mia storia è molto diversa dalla tua, perciò, malgrado la diagnosi comune, era come se soffrissimo di una malattia diversa.
In “Condividendo”, invece, ho ritrovato molto di me stessa: l’ampiezza degli argomenti trattati e la molteplicità di voci, mi hanno dato modo qua e là di sentire alcuni passaggi particalarmente miei, di vedere scritti pensieri chiari di alcune mie sensazioni o esperienze altrimenti rimaste ancora sfuocate. Mi è piaciuto poi scoprire altri lati bellissimi del tuo carattere: sei davvero molto solare e positiva! E’ bello sentire la tua sicurezza e scoprire come i tuoi affetti familiari, così ben tratteggiati, ne siano la base e ti accompagnino con calore e comprensione; devi essere fiera di questo! Inoltre, mi è piaciuto molto l’ampio spazio dedicato al punto di vista degli uomini, nostri compagni di avventure e sventure!
 
Ciò in cui invece continuo ad alimentare un mio personale senso di solitudine è la mancanza di testimonianze su donne affette da endometriosi e maternità. La mia malattia è, probabilmente, circoscritta ai tessuti dell’utero (adenomiosi) e vi sono solo alcuni noduli fra utero e retto ed utero e vescica, che i medici hanno ritenuto opportuno non dover nemmeno indagare meglio con laparoscopia. Questo quadro non così grave, mi reca però molti disturbi e solo da poco, dopo alcuni mesi di terapia ininterrotta col cerotto, posso dire di sentirmi a tratti davvero bene. Ci sono voluti 10 anni esatti alla diagnosi, poichè i miei disturbi sono stati così variegati da trarre in inganno tutti gli specialisti consultati. Ma il mio scopo di questa mail non è parlare di ciò di cui già tante donne, ahimè, si lamentano, quanto di quello che è convivere con questa malattia quando si hanno dei figli.
 
Le mie bimbe sono arrivate con grande fatica, seppur naturalmente, dopo due aborti spontanei e delle gravidanze alquanto difficili. Nessuno mi sa dire se anche gli aborti sono stati un regalino del mio utero già con adenomiosi…fatto sta che io ho sempre sofferto di dolori mestruali, ovulatori e poi il nostro desiderio di divenire genitori si è subito manifestato con questi episodi dolorosi e luttuosi.
 
Dopo la nascita delle mie bimbe ho protratto a lungo gli allattamenti, ma con entrambe, al ricominciare dei cicli mestruali, sono ricominciati anche i dolori.
 
Ho sempre visto convivere in me la gioia del nuovo impegno di mamma, con la fatica del dolore fisico. Ci sono stati momenti in cui il dolore e la scarsità di aiuti familiari mi hanno fatto dire in lacrime, “perchè mi sono state donate queste creature, se a tratti non ho nemmeno la forza di soppravvivere da sola al dolore ed alla fatica?”. Fare la mamma è la cosa più bella che io abbia mai potuto desiderare, ma anche la più difficile, impegnativa, totale… Se il tuo corpo si alza già stanco e dolorante, sapere che hai una giornata in cui devi gestire da sola le tue due bimbe con i loro bisogni ed impegni, è davvero faticoso.
 
Non so Veronica se sono una campana sola e stonata. Forse varrebbe la pena dare voce anche a questo; forse altre donne vivono tutto ciò, ma a fronte di storie così amaramente lontane dalla possibilità di una genitorialità, non osano parlare.
 
In attesa di un tuo parere, ti saluto caramente e ti auguro una buona estate! Lucia

10 pensieri su “Endometriosi e maternità”

  1. Ciao Lucia … sto bene grazie. Non sono ancora in vacanza … devo aspettare ancora un mesetto!

    Ti ringrazio per i tuoi commenti al libro, mi fa sempre molto piacere conoscere i punti di vista e le varie reazioni di chi lo legge.

    Io mi sento tanto vicina a Condividendo … più che a Canto …

    In Canto ero davvero arrabbiata … in Condividendo invece c’era già l’APE e tutte le mie fantastiche donne … e credo che una certa tranquillità si avverta.

    Ho letto le tue considerazioni sulla maternità e ti assicuro che non sei una voce fuori dal coro … tantissime donne-mamme hanno le tue stesse difficoltà, ovvero quelle di non sentirsi sufficiente mente in forze o in grado di seguire i propri figli a causa del dolore o della spossatezza.

    Pubblico volentieri parte della tua mail sul mio nuovo blog che rispetto al precedente credo dia, per come è strutturato, più spunti di riflessione.

  2. Ciao Vero…ho appena letto il nuovo post nel blog! Capisco in parte Lucia perchè a volte davvero il nostro dolore è così forte che non ce la facciamo a provvedere a noi stesse, figuriamoci ad occuparci di due bimbe!!! Forse io in questo momento sono talmente egoista che penso solo e soltanto a me e al mio desiderio di maternità che farei qualsiasi cosa per realizzarlo e non penso a come mi sentirei se un domani dovessi provvedere ad una “creaturina” magari stando male!!! Sicuramente non è facile…però io sarei disposta a tutto!!! Ti abbraccio, Luana!!!

  3. io la vedo come te Luana, sto facendo di tutto per questa maternita’ che non arriva, forse sto anche sbagliando, sto compromettendo ulteriormente la salute gia di per se precaria a causa dell’endometriosi. Pero’ il desiderio e’ talmente forte che non mi sono mai soffermata a pensare a come potrebbe essere il dopo, e ogni volta che un’ amica mi dice di aspettare un bimbo mi sento come strappata in due, da una parte felice e dall’altra invidiosa, un’invidia che mi porta a un dolore fisico.
    Forse sbaglio, forse dovrei pensare piu a trovare un’equilibrio con questa malattia,e impegnarmi a raggiungere un po di tranquillita’.grazie comunque a Lucia per il suo punto di vista, ha tutta la mia comprensione.

  4. Ciao Lucia,capisco la difficoltà e le sofferenza nel trovarti a fare la mamma e contemporaneamente fare i conti con l’endometriosi e capisco anche le non mamme che farebbero qualsiasi cosa pur di diventarlo pensando solo al desiderio di maternità.Io mi trovo in mezzo,dopo tanta disperazione per una gravidanza che non arrivava è accaduto un miracolo e tra pochissimo nascerà la nostra creatura,ora che si avvicina il momento inizio ad avere preoccupazioni”e se i dolori ritornano come prima,come faccio a badare alla bimba?Sarò in grado di occuparmi di lei?”.Spero anzi,ne sono certa,che le persone che mi sono state vicine fino ad ora continuino a farlo.Ma comunque la gioia è così grande che questi pensieri si cancellano subito.

  5. Ciao Daniela!!! Anche io sono circondata da amiche con figli, l’ultima delle quali dopo un aborto alla fine del terzo mese e dopo 4 anni è riuscita a diventare mamma di due splendidi gemellini che si chiamano Gaia e Kevin e che oggi hanno quasi sei mesi!!! Io non mi sono mai sentita invidiosa nei confronti delle mie amiche che sono riuscite a diventare mamme, ho solo condiviso con loro la loro gioia…forse sono stata anche fortunata a trovare delle amiche che mi hanno coinvolto in modo da farmi sentire per i loro cuccioli una zia”speciale”!
    Come te non ho mai pensato che sottopormi a cure ormonali per l’inseminazione potesse compromettere la mia endo-situazione…è stato l’ultimo mio pensiero! A settembre farò il secondo tentativo di fivet, non dico che sia giusto o sbagliato…dico solo che non vorrei un domani trovarmi a dire:”Se lo avessi fatto prima”!
    Ognuna di noi deve fare ciò che sente nel cuore, giusto o sbagliato che sia!!!
    Ciao, Luana!!!

  6. Trovo che l’argomento che lucia ha sollevato sia davvero meraviglioso: le sue parole mi hanno fatto tanto riflettere. Effettivamente non è facile coniugare essere mamme con l’essere donne affette da endometriosi, ma non se ne parla spesso. Personalmente penso che sia per il fatto che siamo tutte consapevoli, chi più chi meno, di quanto sia difficile per noi ottenere e portare a termine una gravidanza…per cui quando ci riusciamo, se ci riusciamo, non abbiamo neanche il coraggio di dire alcunchè, conscie del grande miracolo che ci è capitato.
    Eppure forse dovremmo affrontare il discorso perchè se il nostro intento è comunque venire a patti con questa patologia e raggiungere una buona qualità di vita dobbiamo sviscerare anche questo argomento che, almeno personalmente, tocca corde molto profonde e delicate delle nostre vite. Un paio di mesi fa per esempio ero sul divano con i crampi dal dolore, mia figlia di sei anni mi ha vista, mi ha abbracciata e ha cominciato a dondolarmi avanti indietro cantandomi una nenia. E’ stato un momento tenerissimo, ma anche drammatico: dovrei essere io a cullare lei e lei a sei anni non dovrebbe neanche sapere cosa voglia dire stare male….eppure…

  7. Ciao Lucia. Anch’io come te ho purtroppo una storia di aborti (l’ultimo a gennaio di quest’anno) e purtroppo nessuna certezza che sia colpa dell’endo o meno. Ho sempre sognato con mio marito una famiglia numerosa, almeno 2 figli se non tre e quando ci siamo sposati eravamo pieni di speranze. Ma poi questo figlio tanto voluto non arrivava, anzi, è arrivato il primo aborto ed è stato un dolore troppo grande. Ma poi il miracolo, il mio bambino ha 2 anni e mezzo e ci ha dato una gioia immensa (anche se la gravidanza è stata piena di difficoltà). Non so se arriverà mai il secondo anche perchè da ottobre in qua i dolori sono ricominciati e più fastidiosi di prima, ci sono giorni che non vorrei nemmeno alzarmi dal letto ma posso solo dire ke veramente davanti a un figlio tiri fuori energie che non pensavi di avere. Il mio cucciolo mi aiuta a stare meglio se non altro psicologicamente. Mi succede a volte che sia lui a coccolarmi, a massaggiare la mia pancia che contiene chissà quale cosa……e mi vede piangere e io non vorrei piangere davanti a lui, vorrei poter essere io a consolare lui sempre, vorrei potergli regalare quel fratellino che è sempre nei nostri pensieri ma…..chi vivrà vedrà…..forse per quello mi sono già messa l’anima in pace perchè vorrei dare al mio bambino tutto quello che posso dare e, senza cura, è impossibile. È dura, certi giorni tanto dura, ma non mollo, non dobbiamo mollare….dobbiamo imparare a convivere con questa malattia. Ti mando un forte abbraccio e abbraccio tutte le altre!!

  8. Ciao Ragazze, come capisco il Vostro desiderio di maternità….
    Io nonostante l’endo mi sono sottoposta a ben 7 tentativi di fecondazione assistita e a due laparoscopie.
    In attesa dell’8 tentativo (sono testarda) mi è arrivata in adozione una splendida bambina che mi ha fatto dimenticare ogni dolore…o quasi…
    Nonostante adesso prenda la pillola anticoncezionale da due anni, ogni ciclo è ancora un incubo, ed è durissima quando la piccola non dorme o non sta bene in quel periodo, però poi un suo sorriso cancella tutto!!!
    Appena mi decido dovrò fare la terza laparo a causa cisti, ma mentre prima entravo in sala operatoria abbastanza tranquilla adesso che c’è la piccola ho il terrore che possa succedere qualcosa.
    Mi raccomando tenete duro!!!!!!

  9. Grazie a tutte per questi interventi ed a Veronica per questa possibilità di scambio reciproco.
    E’ vero, poi si guarda i loro visetti e si pensa alla fortuna di averli con noi ed alla forza che sanno trasmettere. Ma quanti dubbi quando loro capiscono che mamma sta male…quanta paura quando ci salutano per un ricovero; ogni tanto penso che le sto facendo crescere troppo in fretta. Nella loro fantasia la mamma può tutto, sempre. Ed invece loro imparano in fretta che la mamma più umana e fragile di così a volte non potrebbe essere… Ma è anche questa la vita. Un abbraccio a tutte. Lucia

  10. ciao a tutte…dopo sei anni sono in attesa oramai mi ero quasi rassegnata perche’ arrivata ad un punto che anche la mia vita di coppia era in pericolo e non per mancanza di un figlio da entrambi perche’ questa cosa ha condizionato la mia vita quasi non riuscivo alle volte a odiare il mio lavoro che amo perche’a contatto con donne vi lascio immaginare i discorsi…
    sette mesi che non so che significa il dolore …io affettta da endometriosi non “cattiva” come tante ma sintomatica e si fa sentire e come!!!!oggi mi domando come sara’ dopo se il parto naturale(che io spero0 di fare)mi aiutera’ a risolvere anche la mia situazione oppure tornera’ come prima…e se sara’ cosi quando avro’ le mia crisi che oramai non facevano piu’ parte del periodo mestruale ma anche lontano,e saro’ con il mio bambino in casa? forse sbaglio a pensarci ma allee volte è inevitabile ma penso che se con questa patologia siamo perche’ lo diventiamo forti quando devi convivere con un dolore cronico penso che un filgio mi dara’ ancora piu’ forza.vi abbraccio forte!!rita.

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