Mi chiamo Endometriosi …

Mi chiamo Endometriosi, abito dentro Simona da tantissimi anni.
La mia storia inizia tanti anni fa quando ancora non mi conosceva nessuno e parlavano di me solo nei libri di medicina.
Ma finalmente sto iniziando a diventare famosa, e in questi ultimi anni, un sacco di donne parlano di me.
Non ne parlano bene, ma pazienza, l’importante è che ne parlino.
A me quello che importa è trovare sistemazione in posti accoglienti e morbidi.
Ho preso quindi residenza nell’utero delle donne, amo fare l’altalena sulle loro tube, a volte riesco a fare il giro della morte, aggrovigliandole tutte. Un vero spasso.
Anche le ovaie non sono niente male … con tutte quelle cellette … molto accoglienti, ma devo stare attenta perché loro sono delicate e se esagero ad arredarle, a volte succede che arrivino delle pinze a tagliarle via con me dentro.

Compio gli anni ogni mese e la mia festa dura almeno 5 giorni!
In quei giorni mi sento magnificamente, potrei spaccare il mondo e mi riproduco come nei migliori film horror.
Simona non è tanto contenta di come lascio la casa.
Sangue ovunque, palloncini che crescono … mi sa fatica sgonfiarli ma se li lascio crescere ogni mese  prima o poi arriva qualcuno a scoppiarli! Neanche qui si è poi tanto sicuri.
Ho tanti difetti lo ammetto. Primo fra tutti sono egoista.
Non voglio che nessuno venga a disturbarmi in casa mia.
Quindi quando ogni tanto arriva il ginecologo a cercarmi, io cerco di nascondermi.
Trattengo il respiro e divento piccola piccola in modo che quella strana macchina fotografica non mi veda.
Così a Simona spesso dicono di andare da uno strizzacervelli, lui si che saprebbe farla stare meglio.
Ma quanto sono ingenui questi dottori. Eppure sarebbe facile scovarmi.
Ogni giorno mi diverto a fare scherzi e amo manifestarmi nel dolore.
Sono così dispettosa che spesso non faccio fare cacca a Simona per giorni, poi all’improvviso quando mi annoio e quando tutto intorno comincia a stringere la faccio correre in bagno piegata in due dagli spasmi.
Ci sono giorni inoltre che a causa mia lei non riesce a combinare molto. Si stanca subito e riesco a metterla ko sul divano.
Così finalmente la smette di andare con le sue amiche a ballare, a mangiare una pizza o a fare sport.
Sembra di essere dentro un ta-ga-da. Ho bisogno di tranquillità io! E neanche di notte posso riposarmi.
Spesso vengono a farmi visita  interi battaglioni di girini.
Quando Simona permette a tutti quei girini di entrare io per non annegare mi aggrappo a lei facendole un male pazzesco e la sento urlare. No ma dico? Siamo matti? Qui ci abito solo io.
Sono piccoli girini bianchi fastidiosissimi ed io cerco di annientarli tutti come ho visto fare in Guerre Stellari.
E ha un bel po’ da mettersi a gambe all’aria dopo … lei non sa che è una battaglia persa.
Ad essere sincera a volte vincono loro … e allora me ne vado in letargo per 9 mesi, aspettando che quel coso cresca e se ne vada fuori. Una volta uscito finalmente posso tornare ad essere la padrona di casa.
A volte sento che qualche persona le chiede chi sono io. E lei spesso non sa come descrivermi.

Le persone non capiscono e io posso continuare ad agire in incognita.
Passano anni e anni prima che qualcuno capisca che è tutta colpa mia.  Quando mi scoprono mi dichiarano guerra in ogni modo. A volte vedo entrare una pistola lancia fiamme! A volte una grande forbice. A volte mi attaccano con sostanze chimiche. Ogni giorno per mesi una piccola pillola mi indebolisce e mi fa dormire … maledetta. Ma devo cercare di sopportare e stare buona, fare poco casino perché se comincia a spargersi la voce cominceranno ad usare nuove strategie per sconfiggermi e per me allora sarà veramente finita.

Scritto da Veronica Prampolini

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4 pensieri su “Mi chiamo Endometriosi …”

  1. Ciao signorina Endometriosi!
    Adesso che ci penso…sei un’amica vigliacca e ben poco sincera. Ma come succede spesso, le amiche ce le teniamo: l’importante è imparare a gestirle e a trattarle. Certe volte anche le amiche peggiori non si possono allontanare, perchè fanno parte di noi: ci seguono da sempre, fanno parte della nostra vita e non ci vogliono lasciare. Ma allora, appena ci accorgiamo di quanto sono vigliacche, impariamo a trattarle: con la stessa durezza con cui loro trattano noi!
    Attenta signorina Endometriosi, perchè prima o poi qualcuna riesce ad avere la meglio su di te…ogni tanto la forza di noi ragazze, assieme all’aiuto dei nostri compagni, assieme alla costanza dei nostri medici e assieme alle nostre amiche vere, quelle sincere e leali, ti manda proprio a quel paese! E a questo punto sei ko!!

    Questa è una dichiarazione di guerra mia cara… da parte di una guerriera!!

  2. Cara Endometriosi,
    finalmente ti ho vista in faccia e te lo dico con un mezzo sorriso ma con le lacrime che rigano le mie guance. Non che sia mai stato facile in tutti questi mesi, parlare di te, metabolizzarti, immaginarti sulla mia ovaia a saltare di gioia ad ogni mia ovulazione e a farmi urlare dal dolore ogni mese, immaginarti nel mio retto mentre io facevo fatica a sedermi…..non è stato facile….ma vederti in faccia, dal vivo, sui visi, negli occhi e sui corpi delle altre donne, delle giovani ragazze che ho trovato nel corridoio, nelle stanze di quell’ospedale vicino Verona dove sono andata per ricevere anch’io un po’ di respiro da te…… Tutto questo mi ha scioccata…..mi sento davvero provata psicologicamente….so che, nonostante le 4 ore sotto i ferri, sei ancora dentro di me, sei nel mio utero e da lì non ti possono togliere e così ogni mese sarai ancora libera di festeggiare ma quello che conta e che più mi fa rabbia è che eri su un uretere, negli intestini, in tube ed ovaie di quelle ragazze che ho conosciuto a Verona e che tutti quegli organi loro….li hanno persi……tutto ciò non mi fa dormire….come si può sopportare tanto dolore?? Come può essere che tu ti fai i tuoi comodi nelle nostre pance, nei nostri corpi e nessuno, o quasi nessuno (a meno che non si tratti di “una cima” in endometriosi), non si accorga che sei lì e che stai facendo dei danni allucinanti?? E di grazia quindi che esistono quegli ospedali, quei centri specializzati che sanno come trovarti, come toglierti dal nostro corpo. Non riescono a farti sparire dalla faccia della terra, maledetta bestia, ma aiutano il nostro corpo a stare un po’ meglio…….

  3. DEborah tesoro, stai assorbendo dolore.
    Lo so che è dura, lo so che trovarsi nella stessa stanza con altre donne con endometriosi è scioccante. Ti sale la rabbia e vorresti dare delle risposte sensate a tutte quelle domande.
    Di risposte non ce ne sono. Resta la rabbia che dobbiamo assolutamente cercare di canalizzare in energie positive. Trasforma la tua rabbia in aiuto alle donne. Nel tuo piccolo, con le tue forze e capacità. Ti assicuro che pian piano andrà meglio e godrai di quei sentimenti di condivisione che scaldano il cuore. Ti abbraccio

  4. Ciao Deborah,

    Vero ha ragione…è una ragazza molto saggia, me ne accorgo da come ci consiglia, sempre attenta a non turbare e ferire nessuno!
    ..Purtroppo però anch’io come te sento rabbia e paura…a volte incontrollabili.. a volte va un po’ meglio…
    Sì la signorina Endometriosi è entrata dentro di noi, senza essere stata invitata, senza che ce ne potessimo accorgere, senza che potessimo fare nessun tipo di prevenzione… Ma chi mai, poteva immaginare che dietro il dolore alla pancia sempre in subbuglio, dietro al mal di schiena (che tutti ci dicevano che era “normale”)ci potesse essere Lei??? Per tanto tempo non ho capito cosa significasse, convinta che dopo l’operazione e le cure l’avrei sconfitta …eh…sorpresa! Rieccoci di nuovo! LA frustrazione maggiore è il ritardo diagnostico, è il sapere che non esiste una cura definitiva…ma cerchiamo di tenerla in silenzio il più possibile…. e poi quando sentiamo delle ns.ragazze (che potrebbe essere una di noi che scrive sul blog…oppure potrebbe capitare anche a noi..anche se lo scongiuriamo in mille lingue possibili…) ci sentiamo a pezzi!! Cerchiamo risposte, soluzioni…che non ci sono! A volte penso sia solo una questione di “fortuna “, c’è chi ha questa bestia e nonostante la vorremmo scacciare con tutte le ns.forze non ci riusciamo mai completamente e chi invece è più fortunata e riesce a vivere la propria vita senza questa “strega”….
    Ovviamente , forse tutte, ci siamo chieste :
    -“Ma perchè proprio a me? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”.
    Inutile dire che una risposta non c’è…
    allora cerchi di pensare ad altro, anche se i momenti difficili e di sconforto ci sono spesso, e cerchi di farti forza e di andare avanti , cercando di dare ogni giorno un senso nuovo a tutto quello che facciamo, a quello che siamo…
    Ha ragione Vero, Deborah, non ci dobbiamo tormentare… purtroppo gli ospedali sono “brutte case” perchè si respira il dolore e la sofferenza…e ci mancano le parole …il ns.compito è sì quello di dovulgare l’esistenza di questa malattia, testimoniandola se ce la sentiamo, ma non possiamo caricarci di dolore , altrimenti daremo vinta alla signorina Endometriosi , ed io , comunque sia non voglio dargliela vinta (almeno a parole), non voglio che oltre al mio corpo …prenda anche la mia anima!!!… Almeno lì non può arrivare!!!
    Coraggio a tutte
    Bacioni
    Angela

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