Accettare la malattia

Queste righe le ho lette sul forum APE e sono scritte da Marisa, la presidente dell’Associazione Ape Onlus www.apeonlus.com .
Le ho trovate molto profonde e assolutamente in linea con il mio pensiero, vorrei che trovassero accoglimento anche nei vostri pensieri.
Vero

“Mi inserisco nella discussione per chiedere scusa a tutte voi, new entry, per non avervi dato il benvenuto!!!
Eccomi qui: benvenute a tutte e felice che abbiate seguito il nostro consiglio ovvero quello di raggiungere tutte noi qui nel forum che è senz’altro un luogo molto più accogliente, completo e ricco di discussioni ed informazioni rispetto alla nostra pagina/gruppo di facebook (che è comunque una gran bel gruppone!)
Ho letto le vostre descrizioni e mi ha colpito molto Marisa37 (ho letto anche il diario) ed approfitto per disquisire su alcuni spunti di riflessione che voglio condividere con voi.
Nessuno sa perchè proprio noi ci siamo ammalate di endometriosi, non sappiamo se è stato l’ambiente, la genetica, l’alimentazione, gli ormoni oppure è la somma di tutti questi fattori. Ce l’abbiamo e basta…così come purtroppo esistono malattie quali cancro, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e così via.
Il nostro percorso verso l’accettazione e la consapevolezza è stato lungo, fatico e duro e quando parlo di noi lo faccio a nome delle fondatrici dell’APE e di tutte coloro che come volontarie hanno dato vita ai gruppi di sostegno.
Non è semplice allontanare la mente dalla malattia, non è facile “uscire dalla pancia” (come dico di solito) per rivolgere lo sguardo altrove verso le cose piacevoli che la vita ci offre sforzandoci di andare oltre il dolore, dolore psichico, ed aprirci al mondo.
Perchè dico questo? Perchè ognuna di noi ha un compito da portare avanti nella vita che può essere anche un compito “piccolo”, ma di grande utilità a chi riceverà il nostro aiuto. Uscire di casa con la ferma volontà di non pensare alla malattia e trovarsi invece in un negozio, dalla parrucchiera, dall’estetista, a parlare della malattia e lasciare i volantini, questo deve far pensare e riflettere a quanto, nonostante la nostra voglia di non parlarne, sia stato utile ad un’altra donna che brancolava nel buio da anni!
Avete fatto e svolto un compito meraviglioso: aiutare una persona e prendersi cura di lei come avreste fatto per voi stesse!!
Questa è la grande forza del volontariato, questa è la grande forza del pensiero positivo che non è lo sminuire del dolore e della sofferenza, ma pensare che magari il giorno dopo potrebbe andare meglio…Perchè può accadere di stare meglio!
Proprio ieri sera leggevo sulla bacheca di ApinaAnna, una splendida conversazione tra due ragazze ricoverate nello stesso ospedale e che hanno scoperto in quel momento di essere ricoverate a poche camere di distanza! Ebbene una delle due ad un certo punto ha scritto: Mi sto divertendo troppo! Mi è passato anche il dolore alla spalla che avevo…meglio del contramal”!!!!
Le endorfine, splendide alleate! Le endorfine che vengono prodotte con l’innalzamento del tono dell’umore e che permettono di alzare la soglia del dolore…e torniamo al pensiero positivo. Leggere i segnali che ci arrivano come opportunità di far stare meglio un’altra persona e noi stesse.
Non voglio fare la maestrina, la psicologa, la santona mi permetto di dire queste cose perchè ho vissuto sulla mia pelle, tutte le fasi legate alla malattia: la scoperta, il disorientamento, la paura, la sofferenza, la disperazione, la consapevolezza, l’accettazione, la quasi rimozione…
Ho fatto un percorso di psicoterapia e con il sostegno del gruppo di Reggio Emilia e con il supporto della nostra cara D.ssa Ardenti, psicologa, sono riuscita ad uscire dalla pancia…
Ognuna di noi ha il proprio percorso da fare, ognuna con i propri tempi e modalità. Non permettete alla malattia, ma soprattutto al pensiero su “cosa succederà tra un mese, un anno…” di prendere il sopravvento e di rovinare i momenti quotidiani di serenità, perché ci sono!
L’unica certezza che abbiamo, è su ciò che è stato il nostro passato che non deve essere necessariamente il nostro futuro, nessuno può preventivare nulla e sapere cosa saremo tra un anno…
E scrivo tutto questo oggi, 23 luglio, che “festeggio” i 9 anni dall’isterectomia totale.
In quel momento non sapevo nulla, sapevo solo di essere stesa su un letto in sala operatoria, addormentata dalla vita in giù per cui sveglia, ad ascoltare e captare ogni sussurro, bisbiglio dei medici per capire quando sarebbe successo, quando avrei capito e pensato: “ è andata”.
Non lo sapevo, ma in quel momento iniziava il mio percorso verso di voi, verso questo forum, verso una vita nuova.
Ca**o quanto è stata dura, durissima, ma ne è valsa la pena!
Un abbraccio a tutte
Marisa”

2 pensieri su “Accettare la malattia”

  1. grazie anche a Marisa per il sostegno che dà…..per l’amore che ci mette nel comunicare con tutte noi…..a volte penso che sarebbe bello organizzare un momento insieme per condividere la nostra malattia….mi sento anchio sola con me stessa!!!grazie Vero!!! Marilena

  2. Grazie Marisa, tu sei davvero una forza della natura, le tue parole mi hanno toccata e le condivido, insieme con la malattia perchè insieme tutti i dubbi, i momenti di sconforto, il dolore, insieme si superano meglio, insieme sempre.
    Grazie Vero.
    Bacioni Debora.

I commenti sono chiusi.