Cara Veronica, è da molto tempo che non ti scrivo poichè mi sono isolata e rinchiusa in una stanza al buio e il mondo lasciato fuori.
Ti avevo scritto la mia storia il 20 Febbraio 2008, la n° 90.
Ero in attesa , forse, del quinto intervento che puntualmente è arrivato. Mi hanno tolto l’utero ma sono stata così forte da sopravvivere al dolore perchè il volto di mio figlio mi dava speranza.
Pensavo che tutto sarebbe andato per il meglio dopo quell’intervento, ma perchè illudermi?
L’endometriosi è bastarda, subdola, non gioca secondo le regole!
E così sono stata ancora male perchè le mie ovaie hanno giocato la partita con l’endometriosi e non con me.
E via ancora con farmaci, enantone, ecc. ma va sempre peggio, non riesco più a urinare e i dolori sono forti, tutti quei dolori che tutte noi conosciamo bene e che è inutile che io ripeta.
E così mi rioperano, sesto intervento, a Settembre del 2010 mi tolgono tutte e due le ovaie e le tube, ho 33 anni e sono in menopausa.
Pensavo di essere forte, pensavo che mio figlio mi bastasse. Non è stato così! La depressione si è impadronita di me, non me ne sono neanche accorta, giorno dopo giorno è stato sempre peggio, non avevo voglio di fare niente ne per me , ne per la mia famiglia, mi sono lasciata andare e piano piano ho smesso di mangiare e quando sono arrivata a 29 Kg. sono collassata.
Mi hanno ricoverato un mese in ospedale e ora vado regolarmente dallo psichiatra e sono in cura per l’anoressia.
All’inizio mi sentivo in colpa per non essere stata abbastanza forte da superare da sola tutto quanto, per aver coinvolto la mia famiglia nel mio “lutto interiore”.
Ora ho capito dopo mesi di terapia che sono un essere umano che soffre e che non è giusto chiudersi in se stesse perchè le persone che ti vogliono bene ti sono accanto anche e soprattutto nel dolore e ti vogliono aiutare.
Dobbiamo gridare forte il nostro dolore e non vergognarci di niente, di avere l’endometriosi, di essere in menopausa, di avere la depressione o di essere anoressiche.
Adesso che ti scrivo mi sento meglio e peso 34 Kg. E’ una lotta tutti i giorni ma è una lotta che ora sò di poter vincere, con la forza di volontà e la voglia di vivere.
Questo è quello che mi ha insegnato l’endometriosi: che la vita và vissuta appieno senza rimpianti giorno per giorno, che rimango una donna sempre e comunque.
Come scrissi già l’altra volta SIAMO DONNE SPECIALI proprio perchè abbiamo l’endometriosi ed è questa che ci rende più sensibili, più umane e più forti, più solidali!
Forza ragazze, tutte noi possiamo vincere la nostra battaglia quotidiana!
Grazie Veronica che ci dai spazio!
Ti abbraccio con affetto
Elisabetta
Elisabetta cara, solitamente preferisco non pubblicare le “seconde parti” delle storie … I motivi sono tanti: questo è un blog non un forum e il lettore si troverebbe disorientato nel dover ricostruire “i capitoli” delle nostre storie. Inoltre io stessa dovrei dedicare troppo tempo alla gestione del blog e in questo periodo il mio tempo libero si è ridotto paurosamente.
Per questo motivo preferisco che chi ha dei “seguiti” da aggiungere alla propria storia lo faccia in modo indipendente, andando a scrivere nei commenti della propria storia. Stavo per farlo io per te, e stavo per andare ad inserire queste tue parole nella tua storia (che nel frattempo ha cambiato numero perchè ho cambiato blog e non è più la numero 90 ma questa http://veronicaprampolini.it/2010/06/10/80-storia-di-elisabetta
Ho poi letto le tue righe e ho pensato che quello che ti è successo non va “nascosto” e infilato dentro ad una storia vecchia di anni, ma DEVE essere letto, avere visibilità, far pensare, riflettere e se possibile scuotere anche gli animi.
Sono dispiaciutissima di sapere cosa è successo dopo.
Non posso immaginarti al buio chiusa in una stanza e non posso immaginarti pesare 29 chili.
Ci sosteniamo tra noi, abbiamo sempre una parola per tutte e cerchiamo di “galleggiare” tenendoci per mano. Se avessimo saputo che ci avevi lasciato le mani, saremmo venute a prenderti laggiù in fondo, te lo assicuro.
Coraggio Elisabetta, coraggio. Trova la forza ti prego di ritrovare il tuo sorriso, di riprendere in mano la tua vita.
Fallo per la tua famiglia, fallo per chi ti vuole bene e non per ultima per te stessa.
Non ti conosciamo ma sono certa di poter parlare anche a nome delle altre ragazze, ti vogliamo bene.
Veronica