Ciao Veronica sono Elisa, ho 31 anni ed é la seconda volta che provo a mandarti una mia testimonianza di donna affetta da endometriosi come tante altre che scrivono nel tuo blog, ma purtroppo io e la tecnologia non abbiamo molta armonia!
Io come tante altre tue amiche, ho scoperto di essere affetta da endometriosi.
E’ successo tutto l’anno scorso: i dolori mestruali erano sempre più grossi, nonostante una cura che stessi facendo…poi…mi sono sentita male sul posto di lavoro, e da lì è iniziato il mio inferno: ci sono voluto due lunghissimi mesi di sofferenze per riuscire a capire che cosa avevo (anche se i sintomi che avevo, oggi come oggi, che so come funziona, lo dicevano chiarissimo: “endometriosi”), ho dovuto “visitare” 3 ospedali e 11 ginecologi… poi la diagnosi è arrivata: ENDOMETRIOSI DI QUARTO GRADO con una ciste in una tuba! BANG!!! Il mondo mi era caduto addosso, avevo già sentito parlare di questa strana malattia dalla moglie del mio titolare,ma non le avevo dato poi così tanto peso e invece ora dopo un anno dall’operazione e dopo che dall’anno scorso mi sono informata sempre di più ho capito che non si può non darci peso e anzi noi donne affette da questo “mostro” dobbiamo si conviverci, ma dare voce ai nostri diritti di malate. Per questo ho deciso di parlare di questa malattia con tutti coloro che mi chiedono informazioni,perchè voglio che si conosca di più.
Sono sicura che se un giorno riusciremo ad avere le esenzioni e se riusciremo a rendere la malattia invalidante (visto che c’è stata una proposta di legge, che ancora non è stata messa in funzione), molte altre donne che purtroppo dovranno convivere con questo problema ci diranno grazie a noi che abbiamo combattuto; sicuramente fisicamente non ci saranno modi per togliere quei dolori tremendi che ti ostacolano la vita di tutti i giorni,ma moralmente essere riconosciute come vere malate e non come “fissate” (perchè purtroppo mi sono sentita dire anche questo) dovrà sicuramente dare un sostegno alle donne che porteranno questo fardello!
Con affetto e tanta comprensione per tutte voi Eli ’80.
P.S. Ho anche provato a contattarti su skipe. Dammi in qualche modo un segno per farmi capire che sono riuscita a contattarti! Visto…l’endometriosi mi costringe ad essere in sintonia con la tecnolgia, questa è una cosa positiva!!!
Eli
Ciao Eli quello che posso consigliarti è di avvicinarti ad un’associazione di pazienti, non importa quale, ma se senti di avere energie e forza per aiutare altre donne, per far si che si possa fare sempre più informazione corretta, questa è la strada giusta da prendere perchè spesso in “solitaria” si ha meno ascolto e si hanno pochi mezzi per muoversi.
Per esempio puoi farti spedire dei volantini sulla malattia e distribuirli nei luoghi pubblici o nelle sale d’aspetto dei dottori. Anche solo un volantino finito in “buone mani” è una donna che hai aiutato a stare meglio.
Ti abbraccio e ci sentiamo presto. Io la tecnologia la sto un po’ allontanando, sono finalmente andata a vivere nella casa in campagna e devo dire di essermi accorta che senza Facebook e senza computer si vive bene lo stesso 🙂
Un bacione
Vero