Cara Veronica,
ho appena finito di leggere il tuo secondo libro…CONDIVIDEeNDO……e devo dire che come l’altro, mi ha così tanto emozionata che non vedevo l’ora di scriverti.
L’ho letto tutto d’un fiato perchè volevo capire se quello che sto provando ora è la fase della rassegnazione o quella del cambiamento radicale verso i miei progetti futuri, come tu l’ hai definito, il tuo approccio alla vita di adesso.
La cosa che più mi ha commossa?
La lettera al tuo LUCA, una lettera così vera e così sofferta che sembrava di leggere quello che nella mia mente vaga ormai da tanto, UNA LETTERA a cui basta cambiare il destinatario ma le parole sarebbero esattamente le stesse.
La mia ad esempio sarebbe per “Loredana”, come il nome della mia mamma.
Leggendo il tuo libro, alla fine ho capito che quello che sto vivendo adesso effettivamente è stato un cambiamento dovuto alla rassegnazione di non poter mai realizzare tutti i progetti fatti con il cuore in mano, e di essere un giorno quello che la natura attorno a noi continuamente si prepara a diventare…Madre.
Ok, d’accordo, sono giovane penseresti tu, ho solo 25 anni, ma che scopo ha cominciare a sperare, a combattere o come dici tu a tentare e ritentare, se poi quel benedetto utero non si allarga e non si allargherà mai finchè lei è con me??
Quindi se arriva (cosa impossibile lo sappiamo bene) sono qua ad aspettarla, ma nel mio inconscio, lo so molto bene, lo sento…LEI Loredana, non arriverà mai da sola…con una delle migliaia di notti sotto le coperte…notti d’amore, e notti do dolore, perchè quell’amore resta dentro ma di diventare altro non se ne parla.
La mia storia, che proprio storia non è perchè altrimenti sarebbe già passata invece lei è tutt’ora presente, comincia intorno ai 16 anni, quasi tre anni dopo le prime mestruazioni, i dolori ad ogni ciclo si facevano sempre più forti tanto forti che i primi due giorni di ciclo DOVEVO rimanere a letto perchè qualsiasi antinfiammatorio prendessi lo vomitavo.
Ho detto DOVEVO, perchè fino ad allora ero sempre stata una ragazza sportiva ,calcio, danza moderna, pallavolo,corsa e fino a quel giorno con tutte le mestruazioni li praticavo tranquillamente.
Appena il mese dopo mia madre, che verso di me è sempre stata molto apprensiva, (e meno male) mi portò per la prima volta da un ginecologo, anzi una, amica della mia famiglia.
Dopo una frettolosa ecografia fatta più come un favore che come vera e propria indagine diagnostica la ginecologa disse che non c’era nulla e che quei puntini sulle ovaie erano solo dei follicoli delle mestruazioni, riguardo al dolore straziante mi consigliò di evitare lo sport e di fare una dieta precisa che eliminava carboidrati e lieviti di ogni genere…
Feci come mi ordinò e lasciai la mia vita sportiva per sempre, e da quel giorno io da adolescente dovetti rinunciare ad un sacco di cose che le mie amiche facevano ed io non potevo.
Il tempo passo ma tutto questo però non servì a nulla se non ad isolarmi ancora di più dalla NORMALITà della vita, il dolore continuava ad ogni mestruazione e piano piano, da sola cercavo di darmi forza e non rimanere a letto, lottando con i miei dolori e sopportando quelle fitte.
Dato che la ginecologa aveva dato la sua sentenza, quella che ESAGERAVA ero io, così andavo a scuola, facevo i compiti, aiutavo in casa tutto sempre tenendomi lo strazio dentro e il sorriso fuori.
Sopportai fino ai 18 anni, mese in cui svenni dal dolore a scuola e convocarono la mia famiglia di corsa, pensando che avessi problemi col mio peso dovuti a fattori psicologici.
Mia madre decise di chiedere consiglio al medico di famiglia se secondo LEI, sarebbe stato meglio andare da un altro ginecologo o da qualcun altro proprio, ma la la dottoressa disse che non era necessario, mi prescrisse un antinfiammatorio nuovo: Il Buscopan e mi obbligò a prenderlo e riprenderlo finchè il mio corpo non avesse smesso di vomitarlo , infine prima di lasciare lo studio, alla mia SENSATISSIMA domanda sulla CAUSA di questi miei atroci dolori mi rispose con una frase che ancora oggi non dimentico data la assoluta IRONIA della mia SORTE…<>
Ecco, questo racchiude proprio tutto il mio patetico calvario…se ci ripenso ancora oggi a quella frase, all’epoca mi fece sorridere ma adesso non fa che deprimermi ancora di più…
L’anno dopo, incontrai LUI…il mio grande amore…MARTIN, tre anni di fidanzamento e poi nel 2008, il MATRIMONIO, non riuscivamo a vivere separati, avevamo, e abbiamo, tutt’oggi il bisogno di stare insieme perchè, come dice CELENTANO: divisi siamo persi…e in effetti è vero.
Non so che avrei fatto senza di lui in quegli anni prima del matrimonio, con quei dolori.
Invece di uscire come ogni coppia normale, pur di vedermi poteva solo venire a casa dei miei genitori quando il ciclo arrivava, e a subirsi così Me che nel letto piangevo e mi piegavo in due dalle fitte e lui sempre li vicino a me,che mi coccolava,mi portava la camomilla, i libri da leggere, i film da guardare insieme quando finalmente il buscopan faceva effetto.
Il ciclo durante i primi tempi del matrimonio fu per lui normale prendersi cura di me.
Sapeva però che non di normale non c’era nulla.
Quel dolore cosi forte,diceva neanche sua sorella lo provava ne tutte le amiche che conosceva,non aveva mai visto nessuno soffrire come me, e dato che anche i rapporti erano dolorosi, lui, temendo che anche una gravidanza potesse diventare problematica, mi spronò a farmi dei controlli prima di tentare di avere bambini.
SANTO e BENEDETTO Amore mio…
Dato che io lavoro in un bar e non sempre ho del tempo libero, anzi diciamo quasi mai…(visto che il bar è mio), rimandavo di mese in mese la visita dal ginecologo anche per paura di dover riaffrontare un altra diagnosi assurda,ma 6 mesi dopo il matrimonio, all’interno dell’inguine diciamo nella zona che l’estetista definirebbe BIKINI, mi si formò una piccola pallina di carne che mi infastidiva quando la toccavo.
Decisi così che era arrivato il momento di farmi forza ed andare.
Mi feci accompagnare da mia sorella da una nuova ginecologa di zona, e nello stesso giorno prima (senza anestesia)mi asportò la pallina, poi mi visitò…quando sul monitor apparve un enorme cerchio bianco mia sorella per poco non gridò pensando fosse la testa di un bimbo…ma la ginecologa le stroncò l’urlo facendo una bruttissima espressione e muovendo la testa a destra e sinistra.
Prima di darmi la sentenza voleva che facessi altri accertamenti e altre ecografie e visite, così mi mandò alla clinica Malzoni, dove un suo, diciamo ex studente si era specializzato in ginecologia e chirurgia- endoscopica e che sicuramente sul tema era più esperto di lei che vedeva solo ovaie allargate e UTERI in continua espansione.
Ma non mi raccontò nulla sulla malattia.
Fu lui a parlarmene finalmente, gli bastò una semplice visita interna e qualche domandina sui dolori per darmi la dannata sentenza.
ERA LEI.
Avevo due cisti una di 6 e l’altra di 8 cm una sull’ovaio destro l’altra tra l’intestino e il retto.
il dottore programmò subito l’intervento, non voleva correre rischi,e una settimana dopo mi operarono in una clinica privata di Napoli.
l’intervento durò tre ore.
Il più lungo che lui avesse mai fatto mi disse.
Mi spiegò con molta dolcezza che avevano dovuto ripulirmi le pareti esterne dell’intestino dalle aderenze, che mi avevano riaperto le tube e che sull’ovaio avevano dovuto raschiare molto in profondità quindi per due mesi dovevo evitare qualsiasi rapporto sessuale per evitare gravidanze (???) e mi diedero un’ulteriore dieta da seguire per due mesi per evitare che l’intestino si scollasse.
Tornata a casa mi lasciai coccolare da mio marito e da mia mamma per tutto il tempo e quando i punti si riassorbirono il mio dolce AMORE, mi regalò un viaggio per farmi sorridere di nuovo…
Quando ritornai a visita due mesi dopo, il dottore mi rassicurò dicendomi che da ora in avanti sarebbe andata meglio, non avrei più sofferto e quando le mestruazioni dopo due mesi di blocco si ripresentarono per la prima volta senza dolori non potevo crederci…QUASI PIANGEVO dalla gioia…giuro, fu una liberazione per me alzarmi dal letto e poter uscire…
Per me quella fu una grande soddisfazione e fortunatamente ancora oggi non soffro più come prima, tant’è che a volte mi arrivano senza che me ne accorga…
UN MIRACOLO. insomma.
Cominciammo così a cercare la tanto mia voluta gravidanza, anche perchè il ginecologo la consigliò.
Provare, diciamo che non prestavamo più attenzione a niente…lasciavamo che la NATURA facesse il suo corso….
Macchè????
Nel frattempo attorno a noi i nostri cugini i nostri amici, si sposavano e figliavano in meno di un anno e noi venivamo additati come MALATI…non ti dico cosa ho dovuto sopportare nel bar ogni giorno.
Gente che veniva solo a infierire e a informarsi sul perchè noi NO!!!
è stato terribile…ma ho cominciato a domandarmelo anche io.
Sono passati già due anni e mezzo…
Già..mi chiedevo…perchè…perchè NO??Se sono pulita e le mestruazioni non mi fanno più male, perchè non ci riesco??
Così nel giro di pochi giorni..sono caduta in un BUCO NERO…da cui niente mi faceva risalire.
Ne i miei libri ne la mia musica,ne disegnare, ne mia sorella, ne Mio marito…NIENTE.
Quando ogni mese puntualmente il ciclo si presentava mi abbassavo di un centimetro in più verso il pavimento.
Il lavorare non mi aiutava, la gente continuava a chiedere e le amiche care a FIGLIARE ed io sempre più giù.
Mio marito SANTO e Paziente, cercava di allontanarmi da quei pensieri dicendomi che a lui non importava avere qualcuno da me…LUI VUOLE ME…e mi rincuorava a modo suo dicendomi che io non avevo niente da invidiare a quelle ragazze perchè loro non avevano affianco un uomo che le apprezzasse per come fossero, ma solo come contenitori del loro seme…e in effetti riferito a quelle Ragazze è vero…hanno certi uomini al fianco che io non saprei passarci neanche 5 minuti per quanto sono ignoranti e privi di civiltà e fantasia.
Fatto sta che il lavoro non aiutava, se la sera a casa lui mi faceva sentire meglio, trovavo il giorno dopo seduta al tavolino del mio bar una donna incinta o amiche con i loro bei figli appena nati, ed ecco che precipitavo nel BUIO di nuovo.
POI però non c’è l’ho fatta più…
Così, dopo mesi di vuoto dentro e sorrisi fuori, un giorno, semplicemente ho deciso che dovevo cambiare il mio modo di affrontare la vita e la malattia perchè altrimenti oltre a perdere le speranze per rimanere incinta, avrei perso la cosa più importante della mia vita.
Il mio AMORE.
Come hai detto tu ho cominciato a vedere le cose in modo diverso…
ABBIAMO…perchè mio marito mi da tutto il suo appoggio…presto dovrò tornare a visita, ma stavolta non mi importa che cosa dirà il dottore.
IO STO BENE…sto bene con me stessa come quando avevo 16 anni, sto bene con LUI perchè invece di dare attenzione alla BIMBA che non arriva lui dà attenzione alla bimba che c’e in me…e io lo stesso.
Quest’estate sulla spiaggia della mia amatissima GRECIA non ho pianto nel vedere i pancioni o i bimbi correre a destra e sinistra, anzi dentro di me non invidiavo più quelle donne costrette a correre dietro a loro sotto il sole, senza nemmeno potersi fare un tuffo in quella splendida acqua e sperando che il marito invece di dare la mano ai figli per portarli in acqua desse la mano a lei…cosa che IO invece ottenevo soltanto guardandolo, il mio dolce marito che si godeva con me quel riposo assoluto sulle sdraio di un lussuosissimo lido…
Me lo sono promessa, la sera stessa…volevo stare così…in pace…fregarmene e pensare solo a godermi la vita…da ragazza giovane che sono…
LA bimba non arriva???
Meglio per me…avrò piu tempo per le cose frivole e quelle materiali che comunque hanno la loro parte nella nostra vita…
Per me avranno il doppio del tempo…
TUTTI I SOLDI CHE NON DOVREMO SPENDERE IN PANNOLINI PAPPINE E CULLETTE…li spenderemo per NOI….per viaggiare, per andare in discoteca il sabato sera…per andare al cinema ogni mercoledì, per comprarci tutti gli abiti firmati di questo mondo, per comprarci una barca a motore, per poter continuare a scrivere i miei romanzi nel cassetto, per poter decidere di passare più tempo davanti alla TV o dall’estestista…ecc ecc…
Ecco…sono finalmente tornata ad essere IO…ENDO o NON ENDO…la mia vita è mia…la nostra vita e nostra e se LEI vuole rimanere qui con me…io l’accetto…cosi come accetto che il cielo è BLU…le nuvole sono bianche….è la mia NATURA. PUNTO.
Un bacio affettuoso e scusa se mi sono divulgata tanto…ma con te è facile…tu mi capisci…
Carissima, leggere la tua mail di prima mattina quando la giornata ancora non è arrivata con il suo solito caos ha fatto sì che la “sentissi” forse più forte.
Vorrei correggere un termine che hai usato più volte, ovvero : rassegnazione.
Non parlo di rassegnazione in Condividendo ma di “ACCETTAZIONE”.
Credimi, c’è differenza.
Ci si rassegna in modo passivo, subendo il destino.
Embè? Dirai tu … non è la stessa cosa?
No … quel pizzico di orgoglio che tutte dobbiamo avere, deve farci pensare di aver “ACCETTATO”, che implica una sorta di elaborazione, quasi come se ci venisse chiesto il consenso, una compartecipazione.
I cambiamenti dentro di noi avvengono ogni giorno. Proprio stamattina in macchina riflettevo su quanto io sia cambiata nel tempo, endometriosi a parte.
Si cambia, si cresce, si accetta, si va avanti. Lo facciamo in tutte le cose. Nelle amicizie, negli affetti, nel rapporto con noi stesse.
La malattia a molte di noi ha imposto un cambiamento repentino e radicale. Un colpo di spugna. Cancellare certi progetti, la difficoltà di doverne riscrivere altri.
Da dove partire? Da dove iniziare?
Da noi stesse, bisogna guardarsi dentro, conoscersi profondamente, gratificarsi con piccole cose, volersi bene e prendersi cura di noi stesse.
Piangere, disperarsi, incazzarsi ma poi rialzarsi a poco a poco, riprogrammare le giornate, capire in che direzione andare, capire cosa vogliamo essere e cosa vogliamo fare.
Se ci pensi viviamo di progetti. Senza progetti non ha senso il futuro ma nemmeno il presente.
E grazie al cielo possiamo portare avanti infiniti progetti, in ogni campo.
Dico sempre che se non avessi avuto Canto XXXV da portare avanti dopo quel NEGATIVO ne sarei uscita ancora più devastata. Tutto avrebbe avuto meno senso e la mia quotidianità sarebbe stata sicuramente più dolorosa.
Non vuoi che te lo dica, ma hai 25 anni e per fortuna tutto il tempo per decidere se metterti in lista per una fivet. Non ne hai parlato ma sappi che oggi si ottengono ottimi risultati se hai la fortuna di star bene nonostante la stimolazione ormonale. L’importante è che tu ti faccia sempre seguire da un centro specializzato in endometriosi, la nostra salute è troppo preziosa per affidarla a mani inesperte.
Se invece hai/avete deciso che “va bene così” allora carissima, hai tutto il mio appoggio e la mia comprensione. Vi amate e siete affiatati come non mai, il vostro amore non sarà sprecato e vi auguro tanta felicità. Un abbraccio forte
Vero
PS non mi hai detto il tuo nome, per me non ci sono problemi, ma se vuoi che lo inserisca nella tua storia, fammi sapere!