Ti ho dentro da una vita.
… e mi hai cambiato.
Si, proprio tu, tu “cosa”, tu “entità” hai cambiato la mia vita e, malgrado i miei sforzi per cercare di sminuzzarti e digerirti come si fa con le cose che non ci piacciono, sei riuscita a cambiarmi e questo non te lo perdonerò mai.
Ho iniziato a combatterti a 23 anni e per fortuna, la mia unica fortuna, per merito di un ottimo professore di Parma, hanno capito subito cosa eri, quindi già a 25 ho dovuto subire due interventi e riempirmi di ormoni per cercare di assopirti, poi sei tornata, poi ti sei riaddormentata poi, a tratti, sei ricomparsa nella mia vita quasi a dirmi “Cosa credi ? Di avermi vinto ??? No no, sono qui cara, non puoi dimenticarti di me, io ci sono sempre …”. E da sempre ti combatto e pensavo, quando ti acquattavi un po’ tranquilla, che forse mi avevi graziato e abbandonato, lasciandomi un po’ di serenità senza l’angoscia e l’attesa del CA 125.
Ma non è mai stato così, hai segnato la mia esistenza anno dopo anno.
La cosa che più mi infastidisci è, da sempre, l’ignoranza, anzi cambiamo sostantivo perché questo non è carino, la “non conoscenza” della gente, di chi non sa nulla e che, quando si parla di te, strabuzza gli occhi e mi dice articolando le sillabe come se io che ti ho dentro stessi parlando in sanscrito : “endometrioooooooooooosi ??? ma cosa éééééé ? “ … io quelli, ancora adesso, dopo tanti anni, non riesco a perdonarli, lo so che sbaglio ma non li reggo …
E’ dura sorridere alle domande di chi non capisce la stanchezza, il dolore fisico e mentale, la fatica di chi ti combatte giorno dopo giorno, tu, una bestia che funziona se io funziono e che, per spegnere te devo per forza spegnermi io, altrimenti tu ti impadronisci del mio corpo.
A 40 anni dopo tanti anni in cerca di un bimbo ho tentato una fecondazione assistita, il miracolo : sono rimasta incinta al primo tentativo. Mesi di riposo, speranze, sorrisi misti a spaventata felicità. Poi quel mattino il monitor che non si muove più. Quella scena a volte me la sogno ancora di notte.
Altro mezzo miracolo l’anno scorso, forse c’è ancora un pezzettino di donna dentro di me … mi sbagliavo, è sparita anche quella …
Ho 45 anni e sei tornata.
E mi hai cambiato definitivamente. Perché – adesso ne sono certa – dentro di me c’è qualcosa che non posso gestire e che mi ha tolto un pezzo di donna che mi apparteneva e che quando rido, mi diverto, lavoro, vivo la mia vita normale, parlo con le amiche, vado in palestra, sono in ferie, guardo il cielo, leggo un libro, parlo con il mio compagno che mi sopporta o mi guardo allo specchio, penso che ci sei tu dentro di me e che tu hai deciso al mio posto quello che avrei fatto nella mia vita.
Rileggo queste mie righe, sono dure, sono di poca speranza, non avevo iniziato a scrivere per angosciare, volevo alleggerirmi e alleggerire chi, come me, ti porta dentro, ma sono stanca.
… però c’è una cosa che so, ed è che domani è un altro giorno ( lo diceva anche Rossella O’Hara…chissà mai se lei di endometriosi ne sapeva qualcosa … 😉 e voglio credere che con la luce tu sbiadisca un po’ come fa un fantasma e diventi un po’ meno forte mentre io sono sempre qua e con il sole mi carico di forza …
Non mi fai paura. Ti attendo.
Vi bacio tutte, Vi abbraccio e Vi sono vicina.
Simona
Cara Simona, non preoccuparti. Scrivere serve anche a “buttare fuori” e ad avvicinarci a noi stesse. A volte ne abbiamo bisogno.
Sei incazzata e come darti torto.
Stai facendo il tuo personale bilancio e capisci che è stata tutta Sfortuna e si fa forte la sensazione di essere stata per 20 anni a “guardare” , senza, forse e dico forse, aver fatto combattuto abbastanza.
E’ come dici tu sai? Continuerai a vivere la tua normalità, la tua quotidianità con quel mezzo sorriso triste.
Sarà una ferita che ci porteremo dentro sempre, ma cerca di andare avanti e di voltarti indietro il meno possibile.
E’ andata così. La vita non è finita. Cerca nuovi progetti, non perdere l’entusiasmo, non smettere di sognare.
Far diventare un punto di forza questo grande vuoto è un’impresa titanica lo so, ma se a volte è dura guardare avanti, può essere più facile guardare di fianco e accorgersi che c’è tutto un mondo da scoprire, da gustare, da sognare.
Coraggio e un abbraccio a te
Vero