Nella vita, i dolori più grandi e le malattie, fanno capire chi veramente ti ama e si preoccupa per te. Capisco perfettamente ciò che ha scritto Cecilia da Bologna qualche giorno fa’. Anche se non ho lottato contro il dolore come lei e come quasi tutte voi, mi sono voluta sentire anch’ io coccolata e compresa. Un operazione non è mai piacevole e la mia diagnosi è stata un fulmine a ciel sereno. Il mio compagno, la sua famiglia e le mie due più care amiche si sono interessati, mentre la mia famiglia…silenzio! Tanto lo sapevo, però fa’ male lo stesso. Non capiranno mai che non sono così forte come credono e come mi hanno sempre voluto convincere che io fossi. Abbiamo tutti diritto di mollare per un momento! Non siamo fatti d’ acciaio!
Per adesso la mia storia finisce qui. Non sono una veterana come tutte voi ma vi sono vicina e vi capisco.
Un bacione a tutte.
Marina
Ciao Marina, è vero siamo fortunate ad essere asintomatiche, ma come hai detto anche tu, esite quell’altro tipo di dolore, quello psicologico che conosciamo bene e che in fondo tutte viviamo.
Non ci sono risparmiati interventi e angosce.
Sei comunque in buonissime mani, e sicuramente potrai sempre tenere sotto controllo questa bestiaccia.
Per quanto riguarda amici e parenti … a volte è dura.
Una ragazza domenica mi ha mandato un sms per ringraziarmi di averla fatta, tramite la lettura del libro, avvicinare di nuovo a suo padre, che non aveva mai capito la malattia.
La stessa cosa successe a Monica e Maurizia, due ragazze che frequentano in forum dell’APE.
Prova anche tu a farglielo leggere … lascialo in giro per casa … chissà che non venga raccolto e letto …
Per quello che riguarda il diritto di mollare … assolutamente si!
A volte lo sconforto e il pianto aiutano ad affrontare il giorno dopo con più forza.
Comunque ricordati che noi siamo qui anche per te.
Un bacione
Vero