Ciao a tutte, mi chiamo Benedetta e ho 30 anni. La mia avventura con l’endometriosi comincia sei anni fa, due mesi prima di sposarmi.
Ho sempre avuto un ciclo abbondante e doloroso, tanto che mi ricordo al liceo mi rifugiavo in bagno e, chiusa la porta, mi sdraiavo su quei luridi pavimenti perché non ce la facevo neppure a stare seduta e mi veniva da vomitare, ma certo mai avrei pensato che fossero le prime avvisaglie di una malattia che né io né alcuno vicino a me conosceva neppure per sentito dire!
La mia prima fortuna è stata quella di essermi sposata presto a 23 anni e per questo quando mi sono sentita dire che avevo circa un anno di tempo per avere un figlio, mi ci sono potuta dedicare semplicemente, senza affrettare nulla … la seconda fortuna è stata di trovare una delle poche ginecologhe che derogano alla statistica dei nove anni di ritardo nella diagnosi della malattia. Era una dottoressa del Consultorio dell’ospedale della mia città che non finirò mai di ringraziare: alla mia prima visita ginecologica mi ha subito mandato a fare ulteriori accertamenti, poiché secondo lei soffrivo di questa malattia dal nome lungo e dalla spiegazione ancora più incomprensibile.
Devo ammettere che quando un mese dopo mi sono operata in laparoscopia, non avevo ancora capito un gran che di tutta la questione … ma un paio di cose mi erano chiare: quella non sarebbe stata l’ultima volta che finivo in sala operatoria per questa malattia, che stranamente utero,ovaie, colon,vescica e stomaco avevano deciso che stavano meglio ben uniti tra loro ed infine che avevo un anno di tempo per cercare di avere un figlio.
A pensarci bene ho avuto anche altre due importanti fortune: la mia terza fortuna è stata ed è, quella di avere un’endometriosi asintomatica, per cui, almeno fino a che non mi riempio di nuovo posso vivere una vita dignitosa, e la quarta fortuna è stata che quando mi sono accostata al “Centro per la Fertilità di coppia” della mia città (non vi pare un segno di grande sensibilità chiamarlo così invece che, come dappertutto ,”Centro per l’Infertilità di coppia”??), dopo tre tentativi sono rimasta incinta ed ho avuto una bellissima bambina, Rebecca.
Non è andato tutto liscio come scrivo, poiché è stata una gravidanza di passione passata in gran parte a letto, per poi partorire un bimba con un mese e una settimana di anticipo, per cui pesava solo 1,860 grammi! Ma mi posso lamentare? Meglio non andare per il sottile in questa malattia.
A questo punto la sorte ha girato la faccia e poi io ci ho messo il mio. Avendo avuto una bimba a 25 anni, con mio marito Andrea abbiamo pensato di provare ad avere un altro bambino. Qualcuno penserà certo che forse siamo due persone che non si sanno accontentare, mai sazi dei già grandi doni che hanno ricevuto … ma noi abbiamo pensato che, fino a che siamo giovani, valeva la pena di investire il nostro tempo e la nostra salute per l’unico vero progetto per cui, per noi, valga la pena di lottare: i figli!
Così abbiamo ripreso le inseminazioni: prima in un centro vicino alla città dove abitiamo da quando ci siamo sposati, ma è stato un disastro, non per incompetenza dei medici che erano preparatissimi, ma per la disorganizzazione di un Centro che nulla aveva del centro e che non curava per niente il lato umano e psicologico delle donne e degli uomini che devono affrontare questa interminabile scalata. Basti dire che una dottoressa mi disse a muso duro, dopo che avevo chiesto spiegazioni per un ritardo di tre ore per avere una ecografia quando ad aspettare eravamo in due e il medico era più volte passato sotto il nostro naso impegnato in altri compiti, mi disse quindi testualmente che “non avevo diritto neanche a parlare poichè infine pagavo anche troppo poco per quel servizio” ! – Ovviamente mi sono ritirata in bagno a piangere senza spiegarle che nessuno dovrebbe pagare per soddisfare un legittimo desiderio che tutte le altre donne possono ottenere in una delle tante notti di passione col proprio uomo! –
Abbiamo cambiato centro, tornando a quello di origine, e qui abbiamo tentato per diverse volte, per tre anni, senza mai successo, con tutto ciò che questo comporta a livello fisico e mentale, come tutte ben sappiamo. Ma non mi sono ancora arresa: forse un giorno lo dovrò fare …. ma adesso ancora non me la sento. Voglio dare un fratello o una sorella a mia figlia perché nella vita non sia mai sola, anche quando non ci saremo noi. Io e mio marito siamo soddisfatti già ora, consapevoli di ciò che abbiamo ottenuto, ma continuiamo per nostra figlia!
Adesso sono in fase di stop: dopo tutte queste medicine, che mi hanno fatto ingrassare di 10 chili da quando ho partorito.. mi sono di nuovo riempita utero e ovaie e sono in attesa che mi chiamino per una nuova laparoscopia. E quando apriranno speriamo bene…
Questa è la mia testimonianza, una delle tante …. ma “una per tutte, tutte per una … come nella migliore tradizione!
Un saluto affettuose a tutte e a Veronica in particolare, perché senza di lei non sarei mai uscita dalla mia forzata solitudine!
Benedetta (Bassano del Grappa)
Cara Benedetta, mi è molto piaciuto leggere “LE TUE FORTUNE”.
Già per il fatto che elenchi le fortune, credo tu sia a buon punto nel tuo percorso con l’accettazione.
Evidenzi ciò che hai avuto, non ciò che ti è stato tolto.
Dalle tue parole traspare il tuo carattere e vince la tua voglia di vivere e di dare vita.
Ti ammiro molto per questo, e non penso assolutamente che poichè hai avuto una bambina ora dovresti “accontentarti”.
A volte quando incontro donne come te, penso che prima o poi sarete premiate. Perchè posso immaginare quanto dolore ci sia dietro a tutti quei test negativi.
Quante speranze e quante energie perse per strada.
Ti auguro di cuore di poter realizzare il tuo, il vostro, sogno.
Anche a te raccomando di tenerti comunque sempre controllata e di rivolgerti ad un centro specializzato in endometriosi.
Incrociamo tutte le dita per te, ma una cicognina rosa intanto fammela mettere vicino alla tua storia, nell’indice delle storie.
Ti abbraccio carissima. Ti aspettiamo qui per la seconda parte della tua storia
Vero