
Così son passati gli anni, io prendevo la pillola, quando ho incontrato la mia dolce metà abbiamo cercato di avere un figlio, ma senza star lì a contare i giorni e tutto quanto, abbiamo pensato quando sarà il destino arriva…invece è capitato che i miei dolori mestruali sono diventati sempre più anomali e insopportabili, il mio ginecologo dopo un esame del sangue particolare CA125 mi ha diagnosticato l’endometriosi, perchè dall’ecografia non si vedeva assolutamente niente.
Come cura mi dice che devo rimanere in cinta, ci ho provato per più di un anno, vivendo davvero le pene dell’inferno ad ogni ciclo.
Gennaio 2007 laparoscopia, Endometriosi severa, un vero casino, menopausa dopo l’operazione per 7 mesi con una puntura al mese, menopausa vera e propria: caldane, tristezza, un paio di Kg in più.
Fecondazione in vitro e qui ancora non riesco a dire cosa ho combinato, dopo tutte le cure ormonali fatte da sola, sbaglio l’ultima puntura, diversa dalle altre, ho capito male e l’ho fatta inutilmente in ritardo di 24 ore e così mando a quel paese tutti i miei sacrifici, rischiando di peggiorare l’endometriosi. Spiegarmi il mio errore non ne sono capace, forse se avessi avuto un pò più di calore e comprensione e spiegazioni dettagliate dai medeici…invece che dirmi a raffica tutto quanto come se fossi un computer. Non è possibile, non mi perdonerò mai per questo errore, proprio io che sono stata attenta a tutto, ho cercato di fare bene ogni passaggio, ma come ho potuto?? Se è vero che abbiamo un destino allora è stato lui a farmi fare questo sbaglio, vabè vado avanti.
Menopausa con pillola per 4 mesi, adesso ho cominciato di nuovo con le punture per azzerare le mie ovaie, il ginecologo dice che con la pillola potrebbe nascere lo stesso qualche follicolo e compromettere quelli nuovi con la super stimolazione (gonal), allora tutte le mattine mi faccio da sola nella pancia questo Decapeptyl, che mi mette tanta malinconia e tristezza, e adesso arriva il bello:
Mi è venuto il ciclo, mi hanno detto non ti spaventare sarà abbondante, ecco qui ho capito bene che il titolo del tuo libro era perfetto, ho vissuto l’inferno per 3 giorni, sinflex e buscopan non mi facevano passare il dolore acuto martellante dell’endometriosi, ovviamente peggiorata, abbondante non mi è sembrato, probabilmente è rimasto tutto dentro la pancia…
Non so dove andrò a finire, venerdì andrò a fare la visita e se tutto va bene devo cominciare di nuovo con il gonal, ma credo che dopo questo ciclo quando farò l’ecografia mi daranno brutte notizie, me lo sento.
La sensazione adesso è come se mi avessero squarciato la pancia e le ferite si stanno rimarginando pian pianino, se cammino i passi mi rimbombano doloranti dentro la pancia, se rido mi fa male, e certo come se mi tirassero i punti che rimarginano le mie ferite….
Ieri ho letto il tuo libro tutto di un fiato, le mie paure che non oso neanche dire sono tutte scritte nero su bianco, quando sono arrivata alla fine e ho letto “negativo” sono scoppiata a piangere e mi sono sentita inutile nel mio percorso, senza speranze. Ormai ci provo, se mi fanno proseguire malgrado la mia endometriosi ci provo, almeno una volta devo. Ma non mi hai incoraggiato molto e secondo me non devi mollare, ci devi riprovare e scrivere la seconda parte del libro a lieto fine. Mia suocera è rimasta in cinta a 39 anni e con mezza ovaia in modo naturale, IL DESTINO HA MOLTA PIU’ FANTASIA DI NOI….
Ti terrò aggiornata sugli eventi futuri, ti saluto e ti auguro una buona giornata!!
Sonia 73
Mi ha un po’ colpita la tua frase: “a volte mi firmo Endo”.
Questa identificazione con la malattia la trovo sbagliata.
Ok l’accettazione … ma non esageriamo! Lei non è TE.
Tu non sei LEI.
Non darle anche la soddifazione di prendersi la tua identità!
Per quanto riguarda il tuo grande senso di colpa per aver sbagliato il calcolo dei giorni … credo di non essere la prima a dirtelo: può succedere Sonia.
Ho rimosso molti particolari di quei giorni … ma è assolutamente così che accade. Ti elencano a raffica quello che devi fare nei prossimi giorni. Ti elencano nomi mai sentiti prima. Questa una volta al giorno, questa ogni due giorni, questa la sera prima di dormire per 7 giorni, questa dall’ottavo giorno in poi …
E’ come quando chiedi informazioni per strada … non so a te … ma io ogni volta che chiedo e mi rispondono: “alla rotonda giri a destra, poi subito a sinistra, poi sempre dritto, poi di nuovo a destra”.
Beh io l’unica cosa che posso fare è girare a destra e chiedere di nuovo (ditemi che succede anche a voi vi prego ).
Certo stiamo parlando di argomenti di importanza diversa, ma non colpevolizzarti per questo Sonia. Guarda solo avanti e lascia perdere il passato.
Per quanto riguarda il finale del libro, il titolo, il contenuto … ti assicuro che se mi capita di rileggerlo lo sento “lontano”. Perchè perfortuna si va avanti, si dimentica un pochino il dolore, e si spera, si spera tanto che tutto vada meglio.
Il secondo libro, l’avrai. Ed è un libro meno “infernale” proprio perchè ho sentito il bisogno di raccontare come sono state le mie giornate dopo quel “negativo”, ora che ci siete voi, ora che mi sembra di conoscere l’argomento come le mie tasche. Dovrai portare pazienza ancora un pochino.
Coraggio Sonia, fai bene, datti un’altra possibilità … ma dattene più di una al di là della maternità.
Vuoi che ti metta in contatto con ragazze della tua città? A volte un consiglio o quattro chiacchiere davanti ad un caffè sono un toccasana. Ti abbraccio
Veronica
Questa identificazione con la malattia la trovo sbagliata.
Ok l’accettazione … ma non esageriamo! Lei non è TE.
Tu non sei LEI.
Non darle anche la soddifazione di prendersi la tua identità!
Per quanto riguarda il tuo grande senso di colpa per aver sbagliato il calcolo dei giorni … credo di non essere la prima a dirtelo: può succedere Sonia.
Ho rimosso molti particolari di quei giorni … ma è assolutamente così che accade. Ti elencano a raffica quello che devi fare nei prossimi giorni. Ti elencano nomi mai sentiti prima. Questa una volta al giorno, questa ogni due giorni, questa la sera prima di dormire per 7 giorni, questa dall’ottavo giorno in poi …
E’ come quando chiedi informazioni per strada … non so a te … ma io ogni volta che chiedo e mi rispondono: “alla rotonda giri a destra, poi subito a sinistra, poi sempre dritto, poi di nuovo a destra”.
Beh io l’unica cosa che posso fare è girare a destra e chiedere di nuovo (ditemi che succede anche a voi vi prego ).
Certo stiamo parlando di argomenti di importanza diversa, ma non colpevolizzarti per questo Sonia. Guarda solo avanti e lascia perdere il passato.
Per quanto riguarda il finale del libro, il titolo, il contenuto … ti assicuro che se mi capita di rileggerlo lo sento “lontano”. Perchè perfortuna si va avanti, si dimentica un pochino il dolore, e si spera, si spera tanto che tutto vada meglio.
Il secondo libro, l’avrai. Ed è un libro meno “infernale” proprio perchè ho sentito il bisogno di raccontare come sono state le mie giornate dopo quel “negativo”, ora che ci siete voi, ora che mi sembra di conoscere l’argomento come le mie tasche. Dovrai portare pazienza ancora un pochino.
Coraggio Sonia, fai bene, datti un’altra possibilità … ma dattene più di una al di là della maternità.
Vuoi che ti metta in contatto con ragazze della tua città? A volte un consiglio o quattro chiacchiere davanti ad un caffè sono un toccasana. Ti abbraccio
Veronica