Cara Veronica, sono Immacolata, ti ricordi avevo chiesto alla mia amica-collega della Commissione Pari Opportunità,dopo che ero riuscita a raccontarle il mio male, di aiutarmi a fare qualcosa per diffondere un po’ di notizie sull’ endo anche qui al Sud, nella nostra zona.
Così le ho detto il tuo nome, e lei sta organizzando tutto per il 21 marzo prossimo. Stamattina ho letto sul tuo blog che diffondi la notizia del 21 marzo, mi ha fatto uno strano effetto, sono contenta di essere riuscita a parlarne e spero che venga fuori qualcosa di positivo, da qualcosa di brutto (come dici tu).
Ho pensato che è strano che sabato prossimo ti incontrerò, ma non ho avuto ancora il coraggio di dirti nulla di me.
Ho letto il tuo libro per la prima volta a luglio 2008, non tutto insieme , alla fine l’ho chiuso e non sono neanche riuscita a scriverti quattro righe, sono rimasta senza parole, solo lacrime e la meraviglia nello scoprire la rabbia che ci accomuna tutte.
Sin da quando mi sono iniziate le mestruazioni,ne ho sofferto tanto fino al punto di vomitare ogni volta, ho iniziato presto a far ricorso agli analgesici, verso i 18 anni in seguito ad una eco, mi riscontravano ovaio six micropolicistico e dx con una cisti follicolare, mi prescrivono la pillola, per far riassorbire il tutto, e così smetto di soffrire per alcuni anni.
La sospendo e a 25 anni mi sposo, per un anno non abbiamo cercato una gravidanza, ma dopo tre mesi dal momento in cui ci siamo decisi, ero incinta e nasce il mio splendido figlio. Dopo circa un anno, mentre pensiamo di averne un altro, mi arriva finalmente la comunicazione di un lavoro, precario ovviamente così per 4-5 anni mettiamo da parte l’idea di un altro figlio.
Circa quattro anni fa, anche spinti dal desiderio di un fratello, da parte di mio figlio, decidiamo che ci dobbiamo impegnare nei giorni fertili piuttosto che il contrario.
Nel frattempo le m. diventano sempre più insopportabili e se mi lamentavo tutti mi rispondevano che dovevo avere un altro figlio. Il mio gine mi rispondeva che non era nulla, anzi che era meglio avere anche l’ovulazione dolorosa “ così te ne accorgi” e che un anno di tentativi non erano abbastanza per parlare di infertilità, così trascorre un altro anno.
Nel 2006 mi riscontra una “piaghetta” al collo dell’utero, che mi cura con la classica cauterizzazione. Dopo due mesi ho un ritardo di sei giorni, ma al 7° arrivano le m. che in poche ore si trasformano in una forte emorragia e seduta sul wc mi sento scivolare via un pugno di sangue coagulato, Il gine mi dice che si è trattato di un aborto spontaneo, ma la cosa passa inosservata. Trascorrono altri due anni tra esami e monitoraggi follicolari, “non hai nulla, solo ti si anticipa l’ovulazione” mi diceva. A settembre e novembre 2007 mi fa fare stimolazione con Meropur e Gonase, non riesco a descriverti i dolori di quel periodo ed in più incominciano anche dei forti mal di stomaco. A gennaio 2008 da una eco “finalmente” si scopre una cisti forse endometriosica ovaio sx. Il 21 febbraio 2008 sono in sala operatoria, esito dell’intervento :cisti endom. Ovaio six, varie cisti sulla pelvi vescicale e nel cavo del Douglas, mi dice che le ha “bruciate”. La cosa sconvolgente è che quando il gine mi sveglia dall’ anestesia, mi fa una carezza e mi dice” Ma soffrivi proprio vero durante le mestruazioni?” Non riuscii a risponderlo! Mi sembrava che mi prendesse in giro!
Da premettere che qualche mese prima dell’ eco famosa, già sapevo cos’è l’endo grazie ad internt bastava digitare “mestruazioni dolorose”, ma non potevo credere che stava capitando proprio a me, e poi dopo tanti anni il medico se ne sarebbe accorto pensavo, col cavolo mi ha fatto fare anche le stimolazioni!
Dopo l’intervento ho due mestruazioni completamente indolori, non mi sembrava vero, mi fa fare tre punture di Enantone e finisce la mia menopausa indotta alla fine di agosto 2008 , fino a novembre scorso sono stata bene, ma da tre mesi non è più così, e stamattina non sono riuscita ad andare a lavoro, ormai oltre alle m. forti dolori addominali,ho mal di schiena, mal di stomaco e diarrea.
Nel frattempo però ad ottobre 2008 ho scoperto e mi sono rivolta ad un centro specializzato per l’ endo si anche perché ormai non sopportavo più il mio gine che ogni volta mi continuava a dire che ero troppo grande per una gravidanza, sono 4 anni che me lo dice, pensa ho 37 anni!
Il gine attuale, mi hanno detto che probabilmente c’è un nodulo nel setto retto-vaginale, mi ha riscontrato anche un’ endometrite (con l’isteroscopia) che sto curando, mi ha dato sei mesi di tempo dopo la cura per una gravidanza, ma ancora non sa che nel frattempo le mie condizioni sono peggiorate.
Stamattina dopo avere visto il tuo blog (mi collego quasi tutti i giorni), ho preso il tuo libro e l’ho riletto tutto in una volta e adesso ti sto scrivendo.
Ti ammiro Veronica e ti ringrazio di esserci, riesci a trovare le parole adatte ad ognuna di noi, come fai?
Ho deciso di reagire, di trasformare la mia rabbia in voglia di vivere e di godermi quello che la vita mi ha donato, lo devo fare per me e anche per mio figlio, che probabilmente dovrà accettare di rimanere figlio unico, tra qualche anno lo capirà spero. Ho capito che devo curarmi, ma semplicemente per stare bene al di la di tutto. La prossima cosa che farò è contattare il gine per aggiornarlo, già so cosa mi aspetta spero di avere la forza di affrontarlo come hai fatto tu. Grazie Veronica ci vediamo sabato prossimo.
Immacolata
Hai fatto bene Immacolata a scrivermi e a raccontarmi di te.
E’ grazie a te se verremo a parlare della malattia in Campania. Quante volte ci hanno chiesto come mai la maggior parte degli incontri si svolgevano al nord.
E quante ragazze mi hanno contattata per manifestare la propria delusione e il proprio scontento per il loro sentirti abbandonate.
E ora arrivi tu … e ci dimostri che a volte basta poco. Io da qui non posso e non riesco ad organizzare incontri che non siano nella mia città. Mi serve aiuto … non saprei a chi rivolgermi e come muovermi.
Quando ho ricevuto la mail della Commissione pari opportunità di Napoli, sono stata molto contenta, così come lo è stata Marisa, presidente dell’APE che ha i genitori che vivono a Napoli e finalmente potrò abbracciarli e conoscerli. E soprattutto anche loro grazie a te, potranno capire quanto questa fantastica donna fa per tutte noi.
Ho letto la tua storia con dispiacere e sollievo.
Dispiacere perchè come un copione identico per noi tutte, la storia è sempre la stessa. Dolori, incomprensione, rabbia.
Sollievo perchè per fortuna la vita ti ha dato un figlio e per lui ora devi cercare di stare bene e di prenderti cura di te stessa.
Mi chiedi come faccio a rispondere a tutte.
Me l’ha chiesto anche una ragazza ieri via sms. Ho sorriso, mi ha chiesto se ero un risponditore automatico o se ero davvero la Veronica che risponde a tutti.
Sono sincera, ci sono giornate che effettivamente faccio i salti mortali per trovare il giusto tempo per rispondere.
Una mia amica l’altro giorno mi ha chiesto come mai mi limito a rispondere alle mail e non scrivo mai io per prima.
Questo è il motivo.
Perchè siete tante. Qui sul blog, nelle mail, su facebook, sul forum APE, su Skype … ma quando ebbi bisogno io e mi rivolsi ad un’associazione di pazienti affette da endometriosi, non ebbi risposta.
Questo è il motivo per cui la mia priorità è rispondere a tutte. Se una mia parola può essere di aiuto io ne sono felice. Pensare ad una donna sola con questo tipo di dolore fisico e piscologico che tutte noi conosciamo bene, mi fa star male. E’ questo il motore che mi fa andare avanti su questa strada.
Siete voi la mia forza.
Ti abbraccio … non vedo l’ora di poterlo fare di persona.
Grazie ancora di tutto
Vero