Ciao Veronica,
Da dove cominciare…ho 29 anni e anch’io ho l’ endometriosi. Sono stata operata in laparotomia nell’aprile del 2009 ed è da allora che ho consapevolezza della mia malattia e conosco il tuo blog. Ho avuto mestruazioni dolorose da sempre. Nel 2005 un pochino più giovane avevo avuto un altro intervento meno invasivo in laparotomia ma tutt’ora non sono convinta che quella ciste fosse solo dermoide. I dolori mestruali non sono mai passati, mi ci sono abituata fanno quasi parte di me, 48h di dolori e incapacità a fare qualsiasi cosa. Mi sento pesante e..malata poi tutto passa e a volte dimentichi di avere questo male almeno per la prossime tre settimane. Da maggio 2010 decido in accordo con la ginecologa di provare ad avere un figlio, Mi dicono che dalla mia ho l’età e che non è del tutto impossibile ma… Siamo a novembre ed io domani mi affiderò nelle mani di un centro specializzato di Milano.
Desidero diventare madre e dare al mio amato ragazzo un figlio che abbia tutte quelle caratteristiche che amo di lui. Ho accanto un uomo fantastico che mi auterà ad affrontare il mio, il nostro percorso. Non voglio accanirmi sul mio corpo perchè il mio desiderio si avveri. Sono all’inizio ma la mia Endo è al 4° stadio e so che devo intervenire presto. So che tu non condividi l’adozione e rispetto la tua opignone. Noi valuteremo anche questa opzione in quanto credo che ci siano molti bimbi che hanno bisogno di amore e noi ne abbiamo da donare.
Sono felice per tutte le ragazze le donne che nonostante la nostra condizione coronano il loro sogno. Vedremo ciò che il destino riserverà per me. Volevo finalmente fare parte del tu blog perchè il sostegno di persone che capiscono, che sanno cosa affrontiamo ogni giorno è diverso, come tu ben sai, da quelle che ti dicono: “vedrai che andrà meglio che diventerai mamma”. Ma tu sai che per te sarà tutto diverso. Per gli altri sembra cosi semplice e per te cosi duro e inspiegabile. Non troviamo la risposta del perchè la malattia ci sceglie ma dobbiamo combatterla per sempre. A volte riesci a passare perodi sereni e poi dietro l’angolo lei ad ogni ecografia lei che attende per buttarti giù un ‘altra volta. Ti fa sentire diversa. Sei diversa. Cerco di essere serena e vivere al meglio e non farmi sopraffare da lei. Io voglio essere più forte! Un saluto a tutte le mie compagne di vita. un abbraccio. Sara
Ciao Sara, non è che non condivido l’adozione, semplicemente è una strada che noi come coppia non ci siamo sentiti di affrontare. Credo che non sia una strada per tutti e credo anche che sia giusto riconoscerlo anche se questo può voler dire apparire superficiale, viziata, capricciosa. Io preferisco credere di essere semplicemente “consapevole”. Tante coppie scoprono di non essere adatte durante il percorso adottivo e rinunciano. Noi lo sappiamo già in partenza, ma con questo e proprio per questo ti assicuro che guardo con profondo rispetto e ammirazione chi riesce a procedere in questo senso. Ti auguro di realizzare il tuo sogno … non importa da qualche porta entrerà il tuo bambino, sicuro è che sarete due bravi genitori. Ti abbraccio, in bocca al lupo per tutto.
Vero
Saraaaaaaaaaaaaaa!!!! In bocca al lupo!!! Posso solo immaginare, non essendoci passata, quanto il percorso della pma possa essere difficile da sopportare…soprattutto perchè per la nostra società l’infertilità.è ancora un tabu. Mi è piaciuto tanto come hai parlato della condivisione con il tuo ragazzo, della vostra voglia di donare amore e credo che ciò sia quel che conta di più, il vostro amore. Vero a questo proposito vorrei dirti che ho apprezzato molto l’onestà e la semplicità con la quale riesci a parlare dell’adozione, se noi tutte fossimo come te, capaci di dire ciò che pensiamo e sentiamo in maniera spontanea e autentica, forse molti tabu non esisterebbero. Un bacio grande
Noemi grazie. E’ sempre un argomento molto “pesante” … non so se ti ricordi le smorfie che faceva la Balivo quando a Festa Italiana dissi che non avremmo percorso la strada dell’adozione. Smorfie che non notai sul momento ma che notai rivedendo il video. Sono le smorfie che fanno tutte le persone che non hanno problemi di sterilità e che fanno ogni volta che interagiscono con chi invece di problemi ne ha.
Questo perchè non si sono mai fermate veramente a valutare tutti gli aspetti.
Un po’ come tutti quelli che sono andati a votare al referendum della Legge 40. In quanti sapevano esattamente quello che stavano facendo?
Purtroppo questi sono argomenti che si approfondiscono solo quando ci toccano in prima persona!
Un bacione
Vero
Vero tu hai scritto il libro più toccante che io abbia mai letto…sono convinta che la tua sofferenza è arrivata alla Balivo, perchè hai la capacità di “toccare” le persone, e non lo dico tanto per dire…l’intervista l’ho vista e l’ho mostrata a diverse persone. Il tuo libro l’ho prestato, e nessuno è rimasto indifferente o è riuscito a staccare gli occhi dal video. Anche la Balivo mi sembrava molto scossa, e ho avuto anche la sensazione che lo avesse letto il libro. Cmq ti ha lasciato il tuo spazio, senza fare delle domande stupide, come fanno di solito in tv. Secondo me quando ti ha parlato dell’adozione lo ha fatto perchè voleva lanciare un messaggio di speranza, e perchè non è facile, dall’esterno, accettare che proprio a una persona speciale come te debba essere negata la maternità. Tu hai avuto la capacità di scoprire la felicità in altre cose, nelle tue passioni e nell’amore che lega te e tuo marito. Sei un esempio per tutte, hai saputo spegare che non è solo attraverso l’essere madre o inseguendo la strada della ricerca della maternità, che si raggiunge la felicità o la completezza dell’essere donna. A volte si raggiunge l’esatto opposto, l’infelicità, la delusione, la distruzione di un matrimonio. Ma sono concetti difficili da accettare, vi è tutto un percorso dietro, e la presentatrice avrebbe preferito che il discorso si concludesse con te che dicevi che in fondo in fondo all’adozione potevi pure pensarci magari…La completezza non si raggiunge solo attraverso la maternità, l’amore al prossimo lo si può donare in tanti modi. La tua scelta di rendere pubblica la tua storia non è da tutti. Di solito di pma non se ne parla, al più ne parla chi ne è uscito vittorioso. Ma tu ne sei uscita vittoriosa cmq per me, hai capito che non volevi più seguire quella strada, ti sei dedicata ad altri interessi, tra cui il prezioso aiuto alle donne affette da endometriosi.
Si tutto sommato, nonostante mi avessero chiesto di non parlare della malattia, dell’associazione e dei libri, poco prima di entrare (ma come? avevo scritto per questo e mi avevano chiamato per questo!) non è andata malissimo.
Avrei preferito non parlare di me ma di “noi” ma per lo meno ho avuto una decina di minuti per parlare, che con i tempi televisivi sono tantissimi!
Grazie per le tue parole come sempre, quasi quasi, oggi mi sento fortunata! c’è il sole e stamattina non lavoro! Credo che andrò a comprare 6 alberi da frutto da piantare nel mio giardino in campagna. Sono contenta! Buona giornata cara!
Ma com’è che non lavori??
Che bello, quali alberi hai comprato???
Forse la televisione non è il massimo per noi…se non avessi parlato del libro, dell’associazione e della malattia, che senso avrebbe avuto? Quasi sempre le trasmissioni si riducono al chi urla più forte, spettacoli che disgustano, temi delicatissimi ridotti in due parole, senza che ci sia la volontaà di capire, ma solo di fare audience sfruttando i fatti altrui. Ma la Balivo mi sembra che un po’ ci abbia capito di endometriosi, quando ha avuto come ospite Nancy Brilli le ha chiesto della malattia, sottolineando che ci sono tante donne che ce l’hanno ecc…ma Nancy non ne voleva parlare, ha storto il viso della serie “si era detto di non parlarne”. Forse lei, che conosce meglio di noi il mondo della televisione, evita di mettersi in certi sentieri per evitare che tutto venga banalizzato. Il fatto è che a chi può interessare capire cosa sia una malattia se non ce l’ha o non ce l’ha nessuno dei propri cari? Purtroppo è così, si ha sempre troppo poco tempo per informarsi sulle cose negative, sulle guerre, sui disastri. E nei programmi di intrattenimento questo lo hanno capito benissimo…però io non credo che il pubblico voglia veramente ciò che gli viene dato tutti i giorni. Mi rifiuto di credere che davanti a certe scene non si abbia voglia di cambiare canale, o di spegnere.
Al venerdi mattina e al mercoledì pomeriggio non lavoro! Orario ridotto, chiesto e concesso! Ho comprato un fico 🙂 Speriamo che viva … e non faccia la fine del mirtillo che ho piantato l’anno scorso ;-(
Si è vero Noemi … la televisione è diventata un circo. Interessano le lacrime, i litigi, le urla.
Comprendo la Brilli … nel suo caso c’è di mezzo anche la carriera e il timore che poi, parlando sempre della sua endometriosi, diventi discriminante per il suo lavoro.
Le sono grata però di fare uno strappo alla regola ogni tanto e di parlarne. Ricordo ancora quel giorno su un aereo che portava me e Marisa a Palermo a presentare il libro … sfogliavo una rivista e c’era un’intervista della Brilli che parlava dell’APE. Abbiamo urlato come matte dalla gioia!
Speriamo che fra qualche anno … non si debba più cercare e supplicare dello spazio televisivo per poterne parlare. Speriamo che piano piano diventi una malattia conosciuta. Già questo sarebbe un gran successo … e tanti anni di ritardo diagnostico in meno!