Ciao Veronica,
eccomi qui a raccontarti la mia storia. Ho iniziato ad avere il ciclo molto tardi ( avevo 14 anni ) e fin da subito mi sono ritrovata ad averlo solo sei volte l’ anno. Con gli anni i dolori sono sempre stati tanti e forti, è più andavo avanti, più le perdite di sangue da otto giorni, si erano ridotte a..mezza giornata..
Ho girato vari ginecologi, che hanno sempre detto che la causa poteva essere l’ assunzione della pillola anticoncezionale, quindi spesso e volentieri me la facevano interrompere per alcuni periodi, finchè un giorno il mio pap test non è piaciuto molto e mi è stato detto che dovevo interromperla definitivamente. Era l’ unico modo per avere qualcosa di ” regolare ” nella mia vita…ok, tolto anche questo..
Una notte ( Aprile 2006 ) precisamente alle 2.15, mi sono alzata con forti dolori al basso ventre, vado in bagno pensando di aver bisogno di fare pipì, ultimamente atto molto doloroso e fastidioso, e mi ritrovo ad urlare il nome del mio ragazzo, disperata, perchè non riuscivo più ad alzarmi dal bagno, le mie gambe erano immobilizzate e i dolori si erano allargati all’ addome. Abbiamo passato la notte in piedi, perchè io non riuscivo a stare in nessuna posizione, e per ognuna di queste il mio compagno doveva aiutarmi e girarmi. Sarà stata la paura del pronto soccorso, dove negli ultimi mesi avevo fatto fissa dimora senza arrivare a niente, che ho tirato le 18, finchè ho iniziato a chiedere di mia mamma forse deliravo, a quel punto era d’obbligo chiamarla ( facciamo sempre le grandi, ma poi finiamo sempre con il cercarle ), appena mi ha vista mi ha provato la febbre: 41°.
Mi veste e mi porta all’ ospedale. Credevo di morire…di coliche ne ho avute tante, ma per me questa era il corridoio per qualcosa di spaventoso. Appena mi vedono arrivare pensano ad un’ appendicite ( ma me l’ hanno tolta quando avevo un anno e mezzo ), quindi mi fanno passare davanti a tutti e mi fanno una flebo di tre ore per calmare il dolore. Dopo avermi rivoltata come un calzino, passandomi da una stanza all’ altra, qualcuno dall’ aria geniale ha detto: questo è un problema ginecologico.. Tu pensa a me da sola, con la famiglia fuori che aspetta, dopo 6 ore nessuno che ha una risposta da dare, e tantomeno mi permettevano di far entrare nessuno, come potevo sentirmi. All’ alba delle 5 del mattino dopo, decidono di ricoverarmi d’ urgenza, per farmi scendere la febbre, e successivamente operarmi. OPERARMI? L’ unica cosa che è uscita dalla mia bocca è stata: voi siete tutti matti, io torno a casa mia!
Io sotto i ferri non ci vado,e poi perchè,cos’ho..
Endometriosi ovarica, intestinale, peritoneale…
In quel momento mi sono spiegata un milione di cose, i dolori, il ciclo, la dissenteria ecc ecc..non contanto il fatto che anche mia mamma ne è affetta ( pensavano fossero solo aderenze da parto cesareo )e mai a nessuno è venuto in mente di fare un controllino più specifico. No comment.
Finalmente la febbre scende, e mi danno la possibilita di passare il week end nella mia casetta, dove mi sento protetta e ingenuamente credo che tutto finirà con questa operazione in laparoscopia che mi faranno a metà della settimana successiva.
Nei giorni precedenti all’ intervento, giornalmente cinque medici prendono visione delle mie parti intime, come se fossero a cinema e se fossi un caso marziano da studiare, e l’ imbarazzo cresce, minuto dopo minuto, talmente tanto da farmi sperare che mi operassero subito, cosi da non dover subire questa tortura ancora per altri giorni..
Il giorno prima di entrare in sala operatoria, il ginecologo e il chirurgo che mi hanno presa in carico, mi parlano e mi dicono che l’ intervento non sarà invasivo che daranno una ” pulitina “, ma che l’ endometriosi che ho all’ intestino è profonda, e che non garantiscono che al mio risveglio io non mi possa trovare con un sacchettino esterno..temporaneo, dicono loro, come se così mi avessero addolcito quel macigno di 150 kg che mi è caduto in testa poco prima di essere operata!WOW Così sarei entrata in sala operatoria con una consapevolezza in più: che se quel macigno mi avesse schiacciata del tutto avrei avuto altro a cui pensare. Intervento fatto, niente sacchettino ne deviazione del retto. Il giorno dopo ero già a casa..vedevo pallini bianchi ovunque..almeno un paio di giorni li, mi ci potevano anche far restare..
Unica cura: Ginoden per i prossimi sei mesi ininterrottamente e successiva visita .
A casa e in balia del mio destino. Nel frattempo mi informo, cerco di capire che malattia ho, cosa mi sta succedendo e che ne sarà di me..e forse era meglio non sapere nulla. L’unica cosa bella dei sei mesi successivi era che non avrei avuto quel maledetto ciclo che mi immobilizzava sempre la gamba sinistra e che mi faceva vedere le stelle.
Arriva il momento della verità.
Vengo visitata dallo stesso ginecologo che mi ha operata, e con molta tranquillità mi dice che l’ endometriosi intestinale persiste e che in più mi trova un nodulo endometriosico del sigma con angolazione ad U adeso alla parete uterina posteriore.
Ovaio sinistro normale, ovaio destro idem. Continui pure la cura che va benissimo, ci rivediamo anche tra un annetto se vuole, salvo complicazioni.
Ci capisco sempre di meno..mi dici che non sono un granchè migliorata, anzi, e mi rimandi alla prossima così?
Dopo sei mesi vado da una ginecologa specializzata, consigliatami da un’amica ( anche lei affetta da endometriosi, ma in forma lieve ) dice che tutto va bene e che le dimensioni sono pressochè le stesse di sei mesi fa.
Va bene, penso io, finalmente non ho più i ciclo, e la cura sembra funzionare.
Novembre 2007 cinque del mattino.
Scariche di dissenteria e sangue. Tanto,troppo.
Di nuovo al pronto soccorso. Chi mi visita, dice che è tutto ok…questi sono fuori come un balcone..
Sono qui, accasciata a terra, con dolori all’ addome che non si possono nemmeno descrivere, con due occhi così per il pianto disperato di dolore e voi dite tutto ok? Addirittura il ginecologo del pronto soccorso mi consiglia di interrompere la pillola!
Ma in che mani sono finita. Prendo il cellulare e chiamo il medico che mi ha in cura in quello stesso ospedale, che mi da precedenza su tutto, dopo avergli spiegato la situazione, e mi visita per un’ora e mezza. ESITO:
UTERO:antiversoflesso,ipomobile
dimensioni:distanza portio-fondo: 75mm, AP:42mm,traverso: 46mm
ENDOMETRIO: spessore totale: 4,0mm struttura omogeneo
MIOMETRIO: disomogeneo per adenomiosi profonda OVAIO SINISTRO: ipomobile in fossetta ovarica OVAIO DESTRO: fisso alla parete uterina posteriore. Dimensioni: 20mmx14mmx17mm, volume 2,5ml Si rilevano due lesioni intestinali: NODULO ENDOMETRIOSICO DEL RETTO- SIGMA di 47mm adeso al legamento utero-sacrale destro e a nodulo endometriosico del sigma con angolazione ad U adeso alla parete uterina posteriore.
CAVO DI DUGLAS: obliterato per endometriosi profonda VALUTAZIONE DEL REFERTO ECOGRAFICO: adenomiosi uterina – endometriosi del retto sigma.
MA NON STAVO BENE?
Ad oggi mi sento dire che la mia situazione è peggiorata del 30%.
OK, adesso ho veramante paura.
Il Dottore mi dice che ho queste possibilità:
Provare ad avere un figlio, ma con la situazione delle mie ovaie, non sarà affatto facile. Si può provare con una fecondazione assistita ( per farlo con la mutua, passa fino ad un anno prima che tocchi a te e nel frattempo potrei inciampare in un’ operazione d’ urgenza ), perchè farlo naturalmente ( e quindi ricominciando ad avere il ciclo )provocherebbe delle lacerazioni interne, con ovvie conseguenze.
Secondo lui, provare la fecondazione sarebbe l’ideale, perchè aiuterebbe moltissimo a cicatrizzare gran parte dell’ endometriosi in atto, ma rimanere incinta sarà dura, molto dura ( sono sempre più ottimista ) oppure operare, ma questo significherà dover togliere gran parte del tessuto ovarico, e quindi escludere successivamente la possibilità di un tentativo di gravidanza,con la grossa probabilità che una volta sotto i ferri si debba togliere molto di più ( e qui si ritorna al discorso della deviazione del retto o peggio. Maledizione, ho solo 32 anni!).
Dopo averci riflettuto molto con il mio compagno, che non voleva al momento saperne di avere figli ( credo per paura di dover ammettere di essere un adulto ), abbiamo deciso di provare ( forse l’ idea di non poterlo fare successivamente, gli ha aperto gli occhi e il cuore, grazie al cielo! ).
Stiamo seguendo la prassi di tutte le analisi da fare, e se tutto andrà bene e se Dio lo vorrà presto faremo questo tentativo So che i rischi sono tanti e che le cure da seguire saranno devastanti psicologicamente e fisicamente, ma credo che se non si proverà a fare questo passo, ce ne pentiremo per tutta la vita. Anche perchè ho sempre desiderato avere una famiglia, anche prima di sapere che potrebbe non essere mai formata da tre persone o più. Ma dopo averci provato, se non dovesse andare bene, potrò pensare che una famiglia perfetta può essere composta da solo due persone che si amano, e in tanti casi anche se si è soli ad affrontare questa malattia, basta vivere bene con se stessi. So che siamo in tante ad avere l’endometriosi, e possiamo benissimo essere una la famiglia dell’ altra. La lotta contro questa nemica della donna deve vincere, e io non sarò certo quella che si arrenderà che per prima!!!! La vita in qualche modo continua e i sogni l’ accompagnano. 🙂
In questo blog ho trovato un piccolo angolo dove rifugiarmi, e sono molto contenta di questo Ringrazio Veronica, e tutte voi, per avermi dato la possibilità di raccontarvi la mia storia.
Così nello specifico non l’ ho mai fatto con nessuno.
A chiunque fosse di Milano, e avesse voglia di un’ amica in più..eccomi qua, non esitare a contattarmi..:-)
Cinzia
Mamma mia Cinzia .. dopo tutto quello che hai scritto hai avuto la forza di aggiungere le parole che io ho evidenziato in grassetto.
Sei una donna forte ed equilibrata. Credo che il tuo sia il giusto atteggiamento.
L’unica cosa che mi raccomando … è quella di rivolgerti ad un centro specializzato in Endometriosi, non un centro qualunque perchè hai bisogno di essere tenuta sotto controllo sotto tutti i punti di vista: ginecologico, gastrointestinale, urologico …. Insomma non ti vuoi proprio far mancare niente eh?
Ti abbraccio
Vero
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23-01-08
Ciao Veronica,
non voglio disturbarti, ma solo farti sapere che ho avuto la possibilità di richiedere alla Redazione di Ciao.it, di poter dare una mia opinione sul tuo libro. Spero di non aver sbagliato a farlo, ma siccome questo mezzo d’ informazione è letto e usato da tantissime persone, ho creduto fosse un primo passo importante.
Ti lascio riportato qua sotto quello che ho scritto. Tieni presente che per leggere l’ opinione su www.ciao.it bisogna iscriversi gratuitamente! Nel caso lo facessi, cerca di me, io sono cipollina75.
Un abbraccio affettuosissimo. Cinzia
Grazie Cinzia … pubblico il tuo messaggio così che altre ragazze possano unirsi a te nel commentare il libro. Grazie
Vero