586) Storia di Manuela

Ciao, potro’ sembrare polemica, o forse sono solo arrabbiata,
ma proprio non riesco a leggere più le storie di tante coppie che cercano figli e a causa della maledetta,
l “ENDOMETRIOSI”, non ci riescono.
C’è davvero tanto prima di arrivare a questo;
C’è che ti trovi da ragazzina a piangere ed urlare senza che nessuno ti capisca, senza che nessuno ti prenda sul serio,
C’è che passi da un dottore all’altro e l’unico denominatore comune è l’ignoranza.
C’è che cominci ad avere i primi rapporti e non capisci perchè non è poi così bello come tutti dicono, senti piu’ dolore che altro.
C’è che è difficile mantenere un posto di lavoro, perchè per parecchi giorni al mese (sempre più numerosi) sei costretta a stare a casa, per una malattia che nessuno conosce.
C’è che a 31 anni e dopo il III intervento non posso neppure fare una passeggiata, dal rene in giù mi fà tutto male, zoppico come fossi una vecchia, e cronicamente stanca rinuncio a quasi tutto.
Se il vostro calvario è la ricerca di un figlio, seppur difficoltosa ed affannata, penso che siate tutti dei fortunati,che avete ancora voglia e possibilità di provarci.
Non sono in grado spesso di badare a me stessa, o nella migliore delle ipotesi resto a letto per giorni a vegetare imbottita di toradol, anche se ci riuscissi sarei una mamma a metà……..
Auguro a tutte le coppie di poter coronare il loro sogno, ma credetemi per quanto forte possa essere il vostro dolore e grande la vostra frustrazione, c’è chi come me vive giornalmente un calvario e fà i conti con il senso di inutilità, con il dolore che ti porta via tutto e pensi che ogni respiro possa e forse debba anche essere l’ultimo.
Forse la mia è rabbia mista ad invidia, forse sono solo stanca di combattere contro qualcosa che non so di non poter sconfiggere,forse però L’ENDOMETRIOSI non ti porta via solo la possibilità di avere un figlio, magari ci si può riflettere!
Manuela

Ciao Manuela. Ti sto sorridendo, perchè riconosco la tua rabbia. La condivido e anzi, ti darei metaforicamente un microfono in mano per darti modo di urlare anche più forte.
E’ vero … l’endometriosi è tutto questo, non è la storiella raccontata in tv a lieto fine con il dottorone dispensa miracoli vicino.
Ho desiderato per anni di poter raccontare la rabbia in tv, di poter raccontare la malattia in ogni aspetto, ma non mi è stato possibile. Mi è stato chiesto esplicitamente di non parlare della malattia, di non parlare dell’associazione, di non parlare dei libri. Volevano la storiellina a lieto fine strappalacrime.
Gli aspetti sociali e personali che tocca questa malattia sono tanti. Per quanto tu sia stata sintetica ed essenziale hai dovuto usare tante parole e non sempre c’è chi è disposto ad ascoltarle, a comprenderle.
Però credo che in questi anni si siano fatti passi da gigante. Quando 7 anni fa digitai per la prima volta sul computer la parola “endometriosi” c’erano solo due siti che ne parlavano. C’erano pochissimi storie con le quali confrontarsi e lo smarrimento era immenso.
Ora direi che le cose sono decisamente migliorare e tutte noi possiamo dare voce a questa malattia attraverso le nostre esperienze. Uguali ma anche profondamente diverse.
Il dolore fisico è devastante, essere private di una vita “normale” a 31 anni è inacettabile, hai ragione.
Ti chiedo però di non giudicare il dolore delle altre donne. Non è giusto. Non è una gara a chi soffre di più.
Ci sono dolori psicologici che possono annientare una vita al pari di un dolore fisico, credimi.
Ti abbraccio e spero di ricevere presto tue notizie, di ritrovarti più spensierata e meno arrabbiata, che vorrebbe dire che stai meglio.
Vero